L'Ottobre immaginario
L'Ottobre immaginario L'Ottobre immaginario E* ormai prossimo il 70° anniversario della presa del potere da parte dei bolscevichi in Russia. Nella notte fra il 24 e il 25 ottobre (secondo il vecchio calendario russo; 6-7 novembre da noi) del 1917, le guardie rosse e i soldati rivoluzionari passarono all'azione nella capitale dell'impero zarista. Fu la rivoluzione di Ottobre, il cui massimo artefice, Lenin, emerse come uno dei più grandi rivoluzionari della storia. Intorno a lui erano Trotsky, suo brillante secondo, Zinovev, Kamenev, Bucharin e Stalin. Oggi Mikhail Gorbaciov, il capo del potente Stato che è sorto dall'Ottobre rosso, appare ardito innovatore poiché sembra intenzionato a togliere dal cimitero della storia sovietica i nomi (ma non l'opera) di alcuni dei maggiori protagonisti della rivoluzione, tutti travolti dai conflitti autodistruttivi del bolscevismo, con la sola eccezione di Lenin (intoccabile perché mummificato). Che lo Stato sovietico non possa ancora fare i conti con la storia che lo ha generato è il segno da un lato che la rivoluzione di Ottobre ha aperto problemi che il potere comunista non è riuscito a risolvere, e dall'altro che quest'ultimo ha raggiunto dei risultati che non erano quelli auspicati dalla rivoluzione. Lo dimostra il fatto che il potere sovietico è sempre lì, periodicamente impegnato nello sforzo, mai riuscito ma incessante, di addomesticare la propria storia. Stiamo ora aspettando la progettata nuova storia ufficiale gorbacioviana del pcus, dopo la brezneviana, la krusceviana, la staliniana. La rivoluzione di Ottobre è stata figlia della Russia in senso stretto, ma al tempo stesso anche dell'Europa. Giunta al successo per le debolezze del regime zarista coinvolto nei contrasti interimperialistici europei e nella guerra mondiale, armata di una ideologia internazionale come il marxismo genialmente interpretata in chiave nazionale da Lenin, la rivoluzione russa ha in un primo tempo cercato di far convivere il proprio nucleo nazionale con quello internazionalistico. Poi, rimasta la Russia dei Soviet isolata, fallito il disegno di rivoluzionare il mondo, si è trovata ad affrontare problemi e situazioni tanto reali quanto imprevisti e drammatici. Si è quin- Massimo L. Salvador! (Continua a pagina 2 in quarta colonna) La rivoluzione russa ha 70 anni
Persone citate: Bucharin, Kamenev, L. Salvador, Lenin, Mikhail Gorbaciov, Stalin, Trotsky, Zinovev
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