Finita la guerra di religione

Finita lei guerra eli religione Faticoso compromesso alla Camera evita la crisi di governo Finita lei guerra eli religione L'ora alternativa non è obbligatoria, ma gli studenti dovranno restare a scuola - Sugli insegnanti nuova trattativa con la Cei - Goria interrompe la seduta richiamato da De Mita ROMA — Un compromesso che in parte risolve e in parte rimanda, scongiura una crisi di governo sull'ora di religione. A mezzogiorno e mezzo, appena Goria conclude il suo Intervento, l'applauso breve e timido che si leva dal banchi della maggioranza sancisce un armistizio senza vincitori né vinti, affidato ad uh accordo sull'interpretazione del Concordato che porta le tracce di una tormentata mediazione e sarà, anche quello, In parte da Interpretare. Oli studenti potranno rifiutare sia l'ora di religione che l'ora alternativa; ma dovranno restare a scuola, almeno in teoria, in attesa che un disegno di legge governativo disciplini la loro permanenza. In via di principio obbligata. OH insegnanti di religione continueranno a decidere, al pari degli altri colleghi, 1 voti degli alunni; ma questo diritto sarà rlnegoziato con la Conferenza episcopale, in sede di revisione dell'Intesa, senza che sia chiara la proposta del governo. E' la soluzione trovata all'ultimo minuto, con una formula acrobatica contrattata e ricontrattata ancora ieri mattina, quando De Mita ha posto 11 veto su una frase e un inciso del discorso di Goria. Alle tre del pomeriggio, a scrutinio segreto, la Camera approva: 1 «si» sono 286, 1 «no» 234; 7 astenuti, i liberali. Alla maggioranza sono venuti a mancare circa 30 voti, una zona di dissenso che Maria Eletta Martini spiega con .smagliature nell'area laico-socialista' (l socialdemocratici erano stati espliciti: votavano Insieme alla maggioranza «ma non con soddisfazione*); tuttavia anche ai deputati de vicini a Comunione e liberazione non era piaciuto il compromesso accettato alla fine da De Mita. Ha risucchiato consensi da pri, psi e psdi, e anche dall'opposizione, la mozione anti-Concordato dei liberali: 103 voti, un quinto dell'aula. «Con i comunisti — ha lamentato il radicale Teodori — sarebbe stata approvata'. Goria si era presentato In aula con un testo che aveva ottenuto l'avallo di De Michette, plenipotenziario del visi che la scuola mette a sua dispostetene: Quel gerundio, «potendo», si presta a due interpretazioni: vuol dire che lo studente ha il diritto di usare palestra e biblioteche, oppure indica che, ove la scuola non sia in grado di offrire gli imprecisati «servizi», potrà tornare a casa? Il disegno di legge annunciato da Goria sarà forse più esplicito. Ma fin da ora il repubblicano Castagnetti é convinto che nella pratica quell'6% di alunni che non ha scelto l'insegnamento confessionale potrà di fatto uscire prima: «Lo dico da ex preside, basterà una certificazione dei genitori: Al psi premeva che gli Insegnanti di religione non votassero più In consiglio di Istituto se non in merito alla loro materia. Alcune motivazioni socialiste sono state accolte nella «replica» ietta Ieri da Goria. Dove tuttavia è scritto che l'insegnamento della religione concorre «of raggiungimento delle finalità della scuola-, formula che puntella la richiesta de (mantenere le funzioni deliberative attualmente rico¬ psi, e di La Malfa, segretario repubblicano, n pri difendeva la «terza ipotesi», ovvero il diritto di rifiutare sia l'ora di religione che l'ora alternativa, e la possibilità pratica per lo studente di uscire dalla scuola un'ora prima, o di entrarvi un'ora dopo. Goria ha offerto una soluzione intermedia. La formula concordata riconosce la legittimità della «terza ipotesi» ma nega, come chiedeva la gerarchia cattolica, che si possa scegliere tra un'ora di religione e un'ora In meno a scuola: •Resta la facoltà dello studente, pur nel pieno rispetto del vincolo dell'orario scolastico, di non avvalersi né dell'insegnamento religioso né degli insegnamenti o delle attività alternative, ovviamente potendo fruire dei ser- A PAGINA 2 • Lode • l'amico Goria di Marcello Sorgi • Paco procaria di Paolo Passerini nosciute a quegli insegnanti). A metà mattinata, quando finalmente Goria si apprestava a leggere il suo discorso, De Mita lo ha bloccato. Il presidente del Consiglio ha chiesto un rinvio del dibattito: mezz'ora, che 6 diventata un ora, tempo necessario per -chiudere il match dc-psi. Terreno di battaglia, due pagine del discorso di Goria: la de ha incassato un inciso, il psi un paragrafo. Frasi e parole che saranno brandite in un senso o nell'altro quando il governo contrattera la materia con i vescovi. 'Il problema è stato solo posto», ha confermato Craxi. I segretari del partiti di maggioranza si dichiarano comunque soddisfatti, avendo ciascuno ottenuto dal testo di Goria qualche affermazione di principio. Soluzione 'equilibrata e corretta', commenta De Mita sulVAvvenire, il giornale della Conferenza episcopale, rassicurando i vescovi Per AlGnido Rampoldi (Continua a pagina 2 In sesta colonna)

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