Tutti in rosso i conti dei partiti salirà il contributo pubblico

Tutti in rosso i conti dei parliti salirà il contributo pubblico In corso trattative per presentare la richiesta in Parlamento Tutti in rosso i conti dei parliti salirà il contributo pubblico L'anno scorso complessivamente il finanziamento statale è stato di 83 miliardi DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Una cena a febbraio nei pressi di Piazza Navona, un incontro più ufficiale tra due giorni negli uffici socialisti di via Tomacelli Silenziosamente, una dopo l'altra, le difficoltà economiche delle macchinepartito si stanno concretizzando In una proposta di aumento delle quote di finanziamento pubblico. Ecumenicamente i partiti politici vanno verso un'intesa che dovrà essere sottoposta alle segreterìe politiche e di qui trasformarsi in una proposta di legge che potrebbe avere un ampio fronte di convergenze. Nessun obbiettivo di scadenza, ma — per il momento — la conferma dal partiti maggiori di difficoltà economiche crescenti, soprattutto al termine di un anno come questo in cui, dopo le elezioni, 1 partiti si stanno mobilitando anche per 1 referendum. Al momento l'unica notizia certa è quella della riunione di giovedì nella quale si troveranno 1 responsabili amministrativi del partiti. Non sono stati invitati i radicali e neppure i demoproletari, entrambi contrari a qualunque ipotesi di aumento. Ci dovrebbero invece essere tutti gli altri, come avvenne a febbraio, in un ristorante del centro di Roma. Peppino Calderisi, tesoriere del pr, ha già annunciato una dura opposizione del suo partito a questa ipotesi: •Invece di aumentare il finanziamento pubblico, i partiti pensino al modo con cui ridurre l loro costi, abolendo elefantiaci e costosissimi apparati burocratici, che rispondono ormai a una vecchia e inadeguata idea di partito*. n punto di partenza per questa proposta di revisione del finanziamento sono 1 conti del 1986, anno in cui i partiti hanno ricevuto 83 miliardi dallo Stato, spendendone però molti di più. Dieci sta convincendo gli amministratori a portare sul tavoli del segretari politici pesanti richieste di tagli «7o andrò a quella riunione — ci ha detto Giuseppe Ruspantini. responsabile amministrativo del pri — con il compito di ascoltare e poi di riferire al segretario. Ma certo la nostra difficile situazione finanziaria non è dissimile da quella degli altri partiti. Non credo però che la soluzione giusta del problema sia un aumento*. Severino Citaristi, "contabile" democristiano, dice invece che dall'81 il finanziamento è fermo, mentre il costo della vita è aumentato del 90 per cento. In casa de sembra però che stiano elaborando una prò- miliardi e 200 milioni è 11 passivo dell'ultimo anno, 72 miliardi e mezzo il buco comprensivo dei disavanzi delle passate gestioni. Complessivamente 1 partiti nel 1986 hanno incassato (aggiungendo alle quote di finanziamento pubblico i contributi privati) 240 miliardi e 200 milioni. Questi 1 disavanzi: partito comunista 25 miliardi 358 milioni; democrazia cristiana 17 miliardi 472 milioni; psl 14 miliardi 869 milioni; psdl 7 miliardi 419 milioni; pli 4 miliardi 543 milioni; dp un miliardo 450 milioni; msi 998 milioni; pr 493 milioni. Una bancarotta, che ha costretto molti partiti a ridurre costi e organici, che posta lanciata mesi fa dal responsabile organizzativo Gianni Fontana, che prevedeva li riconoscimento giuridico del partiti in modo da introdurre più trasparenza e maggiore controllabilità del bilanci. Nel partito comunista pensano a soluzioni più complesse, tipo quella di Inserire 1 partiti tra 1 soggetti che possono scaricare Uva, tariffe postali e telefoniche agevolate, incentivi ai Comuni per favorire la destinazione di strutture. Altri parlano di deducibilità dalle denunce dei redditi dei finanziamenti privati Insomma si Intravede un pacchetto di proposte e non un semplice aumento del finanziamento che raccolse nel referendum del 1978 il record di Impopolarità con un 40 per cento di italiani favorevoli alla sua abrogazione. D'altra parte la legge, approvata nel 1974, non ha certo raggiunto lo scopo dichiarato di moralizzare la vita pubblica. La legge, Infatti impone di rendere noto solo il conto economico (entrate e uscite) e non lo stato patrimoniale che consentirebbe Invece un'analisi più approfondita della reale situazione finanziaria di ciascun partito. Non è possibile conoscere l'esatta consistenza dei patrimoni immobiliari ed azionari, né l'elenco dei finanziatori (quelli che liberamente versano contributi annui superiori ai 5 milioni) perché ì loro nomi sono allegati alla relazione che non viene resa pubblica. Inoltre, con la sola eccezione del partito radicale che affida questa analisi all'Ordine dei commercialisti 1 bilanci vengono normalmente verificati e certificati da revisori del conti nominati dagli stessi partiti Come dire che coloro che dovrebbero essere pubblicamente controllati affidano 11 controllo { a uomini di loro fiducia.

Persone citate: Gianni Fontana, Giuseppe Ruspantini, Peppino Calderisi, Severino Citaristi

Luoghi citati: Roma