Langa, sinfonia d'autunno

lunga, sinfonia d'autunno Le prime nebbie e i pomeriggi di sole che illuminano i campi lunga, sinfonia d'autunno Viaggio nelle tante capitali dei grandi vini - Le case di Bergolo e i dolci filari di Barbaresco e Barolo - Saporì intensi e inimitabili - La terra di Beppe Fenoglio NELLA sinfonia delle •quattro stagioni» della Langa è l'autunno a regalare le note più belle. Le senti il mattino, ad esempio, salendo sulle colline ci... si perdono verso l'infinito: le prime nebbie avvolgono le stradine che portano ai campi, ai cascinali, alla terra, si alzano e si perdono nel cielo ancora azzurro, giocano tra. 1 vigneti e i boschi, 1 paesi e i campanili, le valli strette disegnate dal passaggio del Belbo o della Bormlda o dal ponte sul Tanaro, con 1 profili deUe torri di Alba, laggiù. O in questi pomeriggi di sole, che illumina i colori della campagna, le foglie che si dipingono di rosso, il verde che lascia il posto ad altre sfumature, a mille intonazioni, quasi un gioco sottile di riflessi e ombre, di luci vivissime.- E la sera, quando 1 profumi della giornata si sono mischiati e la Langa si prepara al riposo: basta arrivare a Murazzano o Mombarcaro, a La Morra o a Barbaresco, a Bergolo o a Novello per vedere il gran mare di colline illuminarsi di tante piccole luci, ascoltare le voci che si perdono tra le strade strette, sentire 1-profumi di terra e vino, di fatica e funghi, di sogni e paure. Le «Mille e una Langa», d'autunno, sono una storia infinita che ogni anno, di questi tempi, tra i richiami di una Alba che fa sfilare tartufi e bandiere, sapori e colori e le tentazioni di tanti paesi ancora in festa, si arricchisce di mille suggestioni. Una storia che si moltiplica ora tra le dolci colline che da Alba portano nelle tante capitali dei grandi vini ora tra quelle più aspre, selvagge nel «triangolo» disegnato da Bormlda, Belbo e Uzzone, lungo valli piene di silenzi e miraggi, miserie e splendide bellezze, abbandono e ricchezza di colori. .E' giusto venire nella Langa, in questi giorni, varcare la soglia di un paesaggio che promette e mantiene, inseguendo brividi lasciati dalle pagine di Pavese e Fenoglio o di Oreste Gallina, 11 poeta delle storie contadine, ripercorrendo con gli occhi gli itinerari fotografici di Piero Masera o i tenui acquarelli di Oreste Tarditi, maestro di colori e di paesaggi. La Langa la scopri dietro ad ogni curva, lungo 1 tanti sentieri che salgono tra le colline, tra 1 boschi e 1 paesi, le fabbriche e i 'vigneti. Una Langa che- sa mischiare, metro dopo metro, gli ingredienti e 1 personaggi più belli, più antichi o più nuovi. Un grande «caleidoscopio» che basta girare: ed ecco immagini d'autunno che cambiano, colori che si moltiplicano, sapori che si fanno più intensi I paesi, ad esempio. Bergolo, lassù nell'Alta Langa. regala le emozioni di poche case attraversate da una strada che comincia e finisce nel verde, 1 silenzi che si allungano dalle prime luci dell'alba al buio della notte. Cravanzana o Felsoglio che profumano di nocciole, Murazzano o Mombarcaro capitali di un formaggio ricco di sapori- E i dolci filari di Barbaresco e Barolo, le case basse di La Morra che sembrano specchiarsi, proprio di questi giorni d'autunno e di nebbie, nei grappoli che diventeranno 1 grandi vini 01 paesini della Valle Uzzone, da Pezzolo a Castelletto a Gorrino, le ultime isole di un arcipelago che confina con la Riviera: posti da scoprire o da ritornarci, per i miraggi c le certezze che possono e sanno offrire, da assaporare con una dolce lentezza, magari seduti al caldo di una piccola trattoria. L'autunno è la stagione del sapori di Langa: sapori intensi, inimitabili, che mischiano ingredienti e fantasia, radici profonde, tradizioni, gioia e fatiche. L'autunno è poi la stagione del patriarchi di Langa: sono loro i padroni di queste prime nebbie e dei tartufi, delle viti e delle tradizioni, delle lunghe favole che si raccontano ancora la sera, in casa o nelle osterie. Li incontri a Le vice, seguendo quella strada ripidissima che dal paese scende quasi a precipizio verso la Bormlda o a San Benedetto, il paese di Beppe Fenoglio delle storie di La Malora. Li senti parlare a Santo Stefano Belbo, dove il «Salto» e •Geminella», «Nuto» e la «Lea» sono diventate parole di un lessico universale e al quale questa Langa più dolce, che profuma di moscato, ha regalato personaggi meravigliosi. Poi 11 scorgi ad Alba, 11 punto centrale di un viaggio alla scoperta della Langa. Luigi Stigliano

Persone citate: Beppe Fenoglio, Castelletto, Fenoglio, Gorrino, Oreste Gallina, Oreste Tarditi, Pavese, Pezzolo, Piero Masera