Ruggiero: «Finora nel Golfo neanche una mina italiana»

Ruggiero: «finora nei Golfo nean€he una mina italiana» Il ministro: «Moltiplicheremo i controlli sulla rotta delle armi» Ruggiero: «finora nei Golfo nean€he una mina italiana» Annunciata una serie di misure per garantire che i carichi raggiungano le mete dichiarate - Sorveglianza affidata alla Guardia di Finanza e alle ambasciate dalla redazione romana ROMA — A metà mese il governo cercherà di bloccare con un decreto gli stratagemmi degli esportatori di armi che si fanno dare l'autorizzazione all'esportazione per una destinazione lecita cambiando poi la meta finale della fornitura, il decreto — ha annunciato ieri 11 ministro per il Commercio con l'estero Renato Ruggiero — obbligherà gli esportatori a comunicare al ministero con 15 giorni di anticipo la data della partenza del carico, il tragitto che seguirà il mezzo di trasporto (nave o camion o aereo), i porti di imbarco e di sbarco. La Guardia di finanza effettuerà i controlli in Italia, 1 nostri addetti militari presso le ambasciate controlleranno se 1 carichi di armi seguono realmente 11 tragitto fissato. Le sanzioni potrebbero arrivare sino alla revoca dell'autorizzazione all'esportazione. Il decreto sarà concordato tra i ministeri del Commercio con l'estero e delle Finanze. Questa e la novità annunciata dal ministro Ruggiero alla Camera al termine di una giornata di teso dibattito sul traffico clandestino di armi in partenza dal nostro Paese. Ruggiero ha risposto a nove interpel¬ lanze e 22 interrogazioni presentate da tutti i partiti, esclusi psdl e pli, in un'aula dove scarseggiavano 1 rappresentanti del partiti di governo. Al decreto seguirà entro la fine del mese un disegno di legge del governo destinato a regolare l'intera materia del traffico illecito di armi, ha annunciato il ministro: «Preciserà chiaramente quel che è lecito e quel che è illecito, anche nell'interesse delle imprese che producono ed esportano materiale d'armamento: Il ministro Ruggiero ha quindi rammentato al numerosi interroganti che 11 commercio delle armi è indispensabile per la difesa dei Paesi che le producono. L'esportazione serve Infatti ad abbassare 1 costi, a mantenere competitive le Industrie, a difendere 1 lavoratori impiegati. Altro è il problema: combattere 11 traffico illecito. Ruggiero ha poi ricordato che il ministro degli Esteri Andreottl mira all'Istituzione di un registro per 11 trasferimento degli armamenti da un Paese all'altro. Andreottl, a fine settimana, proporrà al ministri degli Esteri del Paesi europei, convocati in Danimarca, di approvare un codice di comportamento, una serie di principi politici e di regole pratiche di cooperazione tra 1 servizi competenti per combattere 1 traffici illeciti. n ministro del Commercio con l'estero ha poi risposto analiticamente alle varie interrogazioni. Meno esportazioni — Dall'elenco delle autorizzazioni concesse dal ministero fra 183 e l'87 risulta che le esportazioni di armi sono in calo: 3.270 miliardi di lire nel 1983; 3.894 nel 1984; 2. 188 nell'85; 1.231 neU'86. Nel primo semestre di quest'anno 11 valore delle esportazioni regolari di armi è pari a 794 miliardi di lire. Mine italiane — 'Nessuna delle mine marine sinora trovate nel Golfo Persico risulta essere di fabbricazione italiana' ha assicurato il ministro. Dal "77 ad oggi sono state rilasciate 157 autorizzazioni ad esportare verso diversi Paesi per una cifra complessiva di 130 miliardi. Dal 18 novembre '86 «non sorto state né rilasciate, né prorogate, né utilizzate autorizzazioni all'esportazione di materiale di armamento verso Iran e Iraq*. Inoltre, dall'inizio di settembre la Guardia di finanza sta controllando tutte le merci dirette verso Iran e Iraq. Valseli» — Dall'80 ad oggi sono state rilasciate 36 li¬ cenze di esportazione per 11 valore attuale di 110 miliardi. Armi agli afghani — Un settimanale ha pubblicato foto di resistenti afghani dotati di armi italiane, n ministro ha risposto che «non sono mai state autorizzate operazioni del genere, né vi sono clementi che possono condurci alla verifica dell'eventualità di un traffico d'armi illegale: Caso Boscaini — Il missionario, direttore della rivista Nigrizia, ha denunciato che uno o due parlamentari veronesi sono proprietari di una industria bellica in Sud Africa. Il ministro ha detto che un gruppo di parlamentari di Verona ha sollecitato un'inchiesta giudiziaria anche per avere da padre Boscaini i nomi del politici. Nel dibattito seguito, pri, rnsi, verdi hanno chiesto una commissione di indagine parlamentare sul traffico di armi. II pel ha preannunziato una mozione, lì comunista Violante ha detto che il fatturato delle industrie belliche italiane è di 11.000 miliardi. Se ne vengono esportate per 4.000 miliardi di lire e usate in Italia per altri 4.000, .dove finiscono gli altri 3.0(10 miliardi di lire in armamenti?' ha chiesto al ministro.

Persone citate: Boscaini, Caso Boscaini, Renato Ruggiero

Luoghi citati: Danimarca, Iran, Iraq, Italia, Roma, Sud Africa, Verona