L'Iran: ci batteremo mate confro l'Italia

L'Iran: ci Imiteremo mate €onfro l'Italia Rafsanjani minaccia chi ha navi nel Golfo L'Iran: ci Imiteremo mate €onfro l'Italia «L'Europa prima ha criticato Reagan, poi ne ha seguito le direttive» NICOSIA — L'Iran non teme uno scontro con gli Stati Uniti e con le nazioni' come l'Italia che ne appoggiano la politica nel Golfo. Lo ha detto, con accenti minacciosi, il presidente del Parlamento di Teheran, Hashemi Raf sanjani, nel corso della tradizionale preghiera del venerdì. H rappresentante dell'ayatollah Khomelni ha lanciato un atto di accusa contro Gran Bretagna, Francia, Belgio, Olanda e Italia i •colpevoli numero due della situazione attuale.. 'Non abbiamo alcun timore di confrontarci anche con questi Paesi». Al centro della dura requisitoria di Rafsanjani sono stati poprio i Paesi della Nato, tra i quali appunto l'Italia, che «dopo opere criticato l'avventurosa politica di Washington nel Golfo, hanno poi finito per seguirne le direttive». .Nulla è più dolce, piU desiderabile, più islamico della lotta contro l'invasione americana», ha tuonato l'alto esponente della Repubblica islamica dinanzi a una imponente folla di fedeli •Siamo pazienti ma non deboli — ha osservato Rafsanjani — gli Stati Uniti e i Paesi detta Nato non devono prendere la nostra pazienza per debolezza. Se siamo destinati ad andare al martirio, è più dolce per noi farlo in un confronto diretto». Ola nei giorni scorsi 11 potente presidente del Parlamento iraniano aveva accennato alla possibilità di uno scontro armato diretto con gli Stati Uniti, ma mai lo aveva fatto in termini tanto chiari •Finora abbiamo combattuto sul fronte occidentale contro l'Iraq — ha affermato — ma molto probabilmente, in un futuro non troppo lontano, ci troveremo impegnati anche sulle coste meridionali del nostro Paese, lungo il Golfo Persico: dobbiamo prepararci a quel giorno». Il rappresentante dell'ayatollah Khomelni ha esortato tutti 1 giovani iraniani che abbiamo già effettuato il servizio militare ma non siano ancora stati chiamati al fronte di •prepararsi a raggiungere il campo di battaglia»: «Ci stiamo preparando per non essere colti alla sprovvista e per essere in grado di dare agli Stati Uniti la risposta che si meritano». Rivolgendosi direttamente agli Stati Uniti, il presidente del Parlamento ha esclamato: •Questo è un ammonimento diretto che non necessita di linguaggio diplomatico: prendete le nostre parole sul serio e non consideratele solo come una vuota minaccia». Precisando che -il nostro programma sarà presto an¬ nunciato», ma senza fornire particolari, Rafsanjani ha spiegato: «La vittoria contro l'Iraq è già dolce per l nostri combattenti, ma il piacere di una guerra santa contro coloro che hanno istigato gli iracheni a iniziare una guerra contro di noi sarà di gran lunga più dolce». Questa «guerra santa», ha aggiunto, sarà considerata dall'Iran come una 'imposizione» indipendente dalla sua volontà: •Punteremo le nostre armi contro coloro la cui distruzione porterà con sé pace per altre nazioni». Durante il suo discorso, Rafsanjani ha ampiamente lodato il •saggio atteggiamento» dell'Unione Sovietica e del blocco orientale sulla questione del Golfo. Alle dure dichiarazioni di Rafsanjani ha fatto eco il primo ministro Musavi Ha ribadito che il suo Paese non intende cessare le ostilità con l'Iraq: •La rivoluzione islamica non può tornare indietro». Il capo del governo di Teheran, il cui discorso è stato diffuso dall'agenzia Ima, ha citato tra i nemici del suo Paese l'Iraq e gli Stati Uniti e ha aggiunto che il proseguimento della guerra non può che significare la sconfitta del regime di Baghdad: •L'Iran percorrerà instancabilmente la strada della vittoria». (Ansa)

Persone citate: Hashemi Raf, Rafsanjani, Reagan