«Così aiutai Anna Frank»

«Così aiutai Anna Frank» MIEP GIES SPIEGA IL SUO LIBRO DI RICORDI «Così aiutai Anna Frank» MILANO — «Su Anna Frank non ho detto tutto. C'è qualcosa che rimane nel citare: La signora Miep Oies vedeva Anna tutti 1 giorni Fu lei a tenere nascosta la famiglia Frank nella Amsterdam occupata dai nazisti, dal 6 luglio 1942 fino a quel 4 agosto '44 quando la Oestapo irruppe nella soffitta al numero 263 della Prinsengracht. Era lei che tutte le mattine si faceva dare la lista dei cibi e li comprava in sei, sette negozi con tagliandi falsi trovati alla borsa nera. Che cosa ancora le resta dentro? Qual è il segreto di Miep Oies? Ha 79 anni. Suo marito, Jan, 83. Tiene In mano una copia del suo libro, Si chiamava Anna Frank (Mondadori). Dice che l'ha scritto per i suoi due nipoti e per tutti 1 giovani Non per fare l'eroina, perché lei non era e non è nulla d'eccezionale: durante la guerra furono 20 mila gli olandesi che aiutarono gli ebrei Le sembrava giusto Invece che ci fosse la «ua testimonianza, perché è bello che sempre qualcuno dica le ragioni dell'umanità. La signora Miep Oies a queste parole ha come un tremito e scuote la testa con 1 capelli color miele. «Non ho aiutato i Frank perché erano ebrei. Solo perché erano persone. Un uomo è un uomo* Aggiunge che ha scritto il li oro perché non può più rispondere alle migliaia di lettere che le arrivano da tutto il mondo e perché lei e suo marito sono gli ultimi superstiti di quanti tentarono di salvare i Frank. Miep Oies legge opere di teologia. Ha un'intera collana di 25 volumi sul Vecchio e Nuovo Testamento. Trova, lei cattolica, che nella spiritualità ebraica c'è molta sapienza e molta saggezza. « Un conforto, per me». -E ripete: *Ho aiutato i Frank perché erano degli uomini. Solo per questo. Anche oggi deve essere cosi». I guadagni che trarrà dal libro 11 darà a musei e istituti per la resistenza al nazismo. Lei e suo marito non hanno bisogno di denaro. La loro pensione è buona (Jan faceva l'assistente sociale). E poi non guadagneranno granché, visto che il 15% va all'agente letterario e il resto lo divide con chi l'ha alutata a scrivere. Lo stesso film che sarà tratto dalla sua vita non la emoziona. Miep Oies pare sempre chiusa In un pensiero dominante. Che cosa ricorda in particolare di Anna? Abbassa 11 capo. 'Tutta la sua storia; risponde. I vestiti di Anna bambina in un corpo che ormai cresceva, le foto di Ore ta Garbo e di Ray Milland alla «sua» parete, e i regali per i due compleanni festeggiati nella soffitta: quel quadernetto con la copertina arancione per i 13 anni che le diede 11 padre, quelle scarpe rosse con il tacco alto che l'anno dopo le portò lei, Miep Oies. 'Anna era, commovente': cosi impacciata, cosi felice. E lo scialle che usava quando si pettinava i capelli: li pettinava a lungo, tanto che diventavano lucidi luminosi e di notte si metteva 1 bigodini. Una cosa però ricorda con piti forza. Un giorno come sempre spostò lo scaffale che negli uffici della ditta Travies nascondevano la scaletta per la soffitta, il papà di Anna era 11 direttore in Olanda della Travies, una ditta tedesca di preparati per spezie e salumi E lei Miep Oies, era la sua segretaria di fiducia. Accadde nell'intervallo di mezzogiorno, quando portava su le vivande. Trovò Anna china sul tavolo. Stava scrivendo il suo diario, ma lei non se n'era accorta. D'Improvviso Anna, sempre allegra, le rivolse uno sguardo mai visto. Duro, risentito, offeso. La madre di Anna si sforzò di sciogliere la tensione con una battuta: 'Non sapevi che abbiamo una figlia scrittrice?: Anna chiuse 11 quaderno. Con una voce mal sentita, profonda, cupa, disse: 'Certo. E scrivo anche di voi*. Quello sguardo di Anna Miep Oies dice che se lo porta in seno. Si batte la camicetta, anche questa con tinte di color miele. Anna la rimproverò. Lei aveva peccato di indiscrezione, era penetrata nel suo mondo più nascosto. «Scrivere per lei era vivere. In quei pochi metri quadrati, con un castagno davanti ai vetri, solo scrivendo dave realtà ai suoi slanci e a noi che le eravamo vicino*. Miep Oies dice che rivede i fogli scritti da Anna Frank, la mattina del 4 agosto, sparsi per terra nella soffitta messa in subbuglio dalla Oestapo. Anna non c'era più. Lei raccolse 1 fogli ma non li lesse. Li lesse molto più tardi quando 11 papà di Anna quasi la obbligò a farlo. «Capii allora la sua paura, la sua speranza, la sua voce*. Non era più importante da quel momento sapere chi aveva tradito per 60 fiorini le persone lassù al 263 di Prinsengracht di Amsterdam 'E' difficile da far capire, ma è come se Anna fosse più in alto. Ci invitava tutti a essere più in alto, a ritrovarci uomini». Che cosa rimane ancora nel cuore di Miep Oies? Miep Oies abbassa un'altra volta il capo. Sembra soffrire. Non risponde. Claudio Altarocca

Luoghi citati: Milano, Olanda