Fotografia a go-go nei locali giovani

a a go-go nei locali giovani a a go-go nei locali giovani Fotografia di Wilmar Koenig (particolare) Fita raro hi vi, aoeD), eere nenno rhe sina mar Koenig, berlinese classe 1952: una cinquantina di immagini a colori di vario formato, dóve predominano i frammenti, i particolari, gli oggetti del quotidiano, dal battente di una porta a una scala con ringhiera dalla qua-. le si scorge un «murai» metropolitano. Koenig si potrebbe insomma definire un fotografo «minimalista» che poco concede alla spettacolarità e che preferisce rappresentare il dettaglio. Alla personale di questo autore, visitabile sino al 17 ottobre (9-12,30 e 15,30-19,30, chiuso lunedi mattina e festivi), seguiranno quella del più conosciuto André Gelpke (20 ottobre-14 novembre) e quella di Silke Grossmann (dal 17 al 5 dicembre). non specializzato comincia a gradire questo genere di proposte. In settembre gran parte degli spazi torinesi hanno ripreso a funzionare. Ad esempio, l'Hiroshima Mon Amour (via Belfiore 24, aperto tutti i giorni dalle 21 alle 24) —■ un circolo culturale dove si beve e si ascolta musica —riapre con una personale di Mauro Gugllelminotti, intitolata «La testa dell'orsacchiotto»: sono una ventina di foto a colori, frutto di un reportage del 1985 nell'Irlanda del Nord. Di notevole impatto le immagini del «murales» urbani di Derry e di Belfast: l'esposizione prosegue sino al 1° ottobre. Anche l'ultimo dei locali-off aperti a Torino, il Portes di via Mon te bello 21 (orario 21,30-2, chiuso domenica), pro¬ pone un appuntamento con la fotografia. Protagonista un «fotoamatore» (cosi si definisce lui stesso), Roberto Bisagno, in questa occasione alle prese con la danza: le opere esposte sono il frutto e la selezione, di un lavoro durato due anni e sono state scattate nel corso di vari spettacoli. «Torino, i giorni del rock» è il titolo invece di una collettiva che proseguirà sino a metà ottobre al King Kong Club (via Bogino 4, angolo via C. Battisti, apertura 21-2): si tratta di 21 immagini in bianco e nero realizzate da Sergio Prisco, Michele Rubino, Gianni Siccardi, Paolo Siccardl e Marco Torello, tratte dal volume omonimo. Beniamini della musica giovanile soprattutto italiana, da Lucio Dalla à Roberto Vecchioni, da Pino Daniele a Eugenio Finardi, si alternano ih questa passerella: la foto più divertente è quella di Ivan Oraziani, in tenuta da rockettaro con la faccia gonfia e gli occhi chiusi per lo sforzo. Oltre ai locali alternativi, hanno riaperto anche gli spazi deputati alle esposizioni fotografiche. La «storica» libreria Agorà (via pastrengo 9/D), in collaborazione con il Goethe Institut di Torino, presenta un ciclo di nòve mostre dedicate a «Impronte e tendenza nella fotografia tedesca contemporanea»: l'intento è di far conoscere l'odierno panorama di ricerca in Germania, gli autori di punta che meglio esprimono l'attuale situazione. la prima personale, appena inaugurata, è quella di Wil¬ TORINO capitale italiana della fotografia? Lo affermano in molti ormai, soprattutto dopo il successo della seconda edizione della biennale internazionale su cui nessuno, sino a. qualche anno fa, avrebbe 'scommesso. Ma aldi la di questo evento di. primaria importanza, noe c'è dubbio che da un po' di tempo a questa parte si sia risvegliata l'attenzione attorno, al linguaggio della «camera oscura»: lo si può agevolmente riscontrare tanto per il proliferare di attività legate al settore fotoamatcriale quanto a livellò espositivo. Forse non tutti lo sanno, ma diversi circoli e locali cittadini ospitano con regolarità mostre fotografiche, soprattutto di giovani autori: evidentemente anche il pubblico a a go-go nei locali giovani a a go-go nei locali giovani Fotografia di Wilmar Koenig (particolare) Fita raro hi vi, aoeD), eere nenno rhe sina mar Koenig, berlinese classe 1952: una cinquantina di immagini a colori di vario formato, dóve predominano i frammenti, i particolari, gli oggetti del quotidiano, dal battente di una porta a una scala con ringhiera dalla qua-. le si scorge un «murai» metropolitano. Koenig si potrebbe insomma definire un fotografo «minimalista» che poco concede alla spettacolarità e che preferisce rappresentare il dettaglio. Alla personale di questo autore, visitabile sino al 17 ottobre (9-12,30 e 15,30-19,30, chiuso lunedi mattina e festivi), seguiranno quella del più conosciuto André Gelpke (20 ottobre-14 novembre) e quella di Silke Grossmann (dal 17 al 5 dicembre). non specializzato comincia a gradire questo genere di proposte. In settembre gran parte degli spazi torinesi hanno ripreso a funzionare. Ad esempio, l'Hiroshima Mon Amour (via Belfiore 24, aperto tutti i giorni dalle 21 alle 24) —■ un circolo culturale dove si beve e si ascolta musica —riapre con una personale di Mauro Gugllelminotti, intitolata «La testa dell'orsacchiotto»: sono una ventina di foto a colori, frutto di un reportage del 1985 nell'Irlanda del Nord. Di notevole impatto le immagini del «murales» urbani di Derry e di Belfast: l'esposizione prosegue sino al 1° ottobre. Anche l'ultimo dei locali-off aperti a Torino, il Portes di via Mon te bello 21 (orario 21,30-2, chiuso domenica), pro¬ pone un appuntamento con la fotografia. Protagonista un «fotoamatore» (cosi si definisce lui stesso), Roberto Bisagno, in questa occasione alle prese con la danza: le opere esposte sono il frutto e la selezione, di un lavoro durato due anni e sono state scattate nel corso di vari spettacoli. «Torino, i giorni del rock» è il titolo invece di una collettiva che proseguirà sino a metà ottobre al King Kong Club (via Bogino 4, angolo via C. Battisti, apertura 21-2): si tratta di 21 immagini in bianco e nero realizzate da Sergio Prisco, Michele Rubino, Gianni Siccardi, Paolo Siccardl e Marco Torello, tratte dal volume omonimo. Beniamini della musica giovanile soprattutto italiana, da Lucio Dalla à Roberto Vecchioni, da Pino Daniele a Eugenio Finardi, si alternano ih questa passerella: la foto più divertente è quella di Ivan Oraziani, in tenuta da rockettaro con la faccia gonfia e gli occhi chiusi per lo sforzo. Oltre ai locali alternativi, hanno riaperto anche gli spazi deputati alle esposizioni fotografiche. La «storica» libreria Agorà (via pastrengo 9/D), in collaborazione con il Goethe Institut di Torino, presenta un ciclo di nòve mostre dedicate a «Impronte e tendenza nella fotografia tedesca contemporanea»: l'intento è di far conoscere l'odierno panorama di ricerca in Germania, gli autori di punta che meglio esprimono l'attuale situazione. la prima personale, appena inaugurata, è quella di Wil¬ TORINO capitale italiana della fotografia? Lo affermano in molti ormai, soprattutto dopo il successo della seconda edizione della biennale internazionale su cui nessuno, sino a. qualche anno fa, avrebbe 'scommesso. Ma aldi la di questo evento di. primaria importanza, noe c'è dubbio che da un po' di tempo a questa parte si sia risvegliata l'attenzione attorno, al linguaggio della «camera oscura»: lo si può agevolmente riscontrare tanto per il proliferare di attività legate al settore fotoamatcriale quanto a livellò espositivo. Forse non tutti lo sanno, ma diversi circoli e locali cittadini ospitano con regolarità mostre fotografiche, soprattutto di giovani autori: evidentemente anche il pubblico

Luoghi citati: Belfast, Germania, Hiroshima Mon Amour, Irlanda Del Nord, Torino