Buttati Bernardo: così cominciò Coppola

Buttati Bernardo: così cominciò Coppola Buttati Bernardo: così cominciò Coppola 7 7CIMCI\.L/I • SCARFACE (drammatico, 1932) di Howard Hawks, con Paul Munì, Boris Karloff, George Raft. Ben Hecht, grande sceneggiaore di Hollywood, si ispirò per questo film, una delle più belle pellicole sui gangsters, alla storia di Al Capone, ma ci sono alcune importanti differenze: Tony Camonte, il protagonista, non viene arrestato per evasione fiscale e si è voluto raffigurare nel personaggio una specie di Principe dei tempi moderni, al di sopra di ogni morale. Tony, infatti, è legato da amore, morboso alla sorella Cesca. Il suo declino comincia quando uccide il suo fido luogotenente che crede l'amante di lei. Impressionante il finale. Tony e Cesca rispondono ridendo al fuoco della polizia finché il riso si trasforma in pianto per colpa dei lacrimogeni, mentre la donna viene uccisa. Ottima la regia di' Hawks e l'interpretazione di Munì e di Raft, il luogotenente che ha il vizio di lanciare sempre in aria una monetina (Raiuno, 14). • MAI DI DOMENICA (commedia, 1960) di Jules Dassin, con Melina Mercouri, Jules Dassin, Georges Founrlas. Cn film interessante liberamente tratto da «Pigmalione» di Shaw. Dno studioso americano in Grecia rimane affascinato dalla classica- bellezza di una prostituta. La convince a cambiare mestiere per dedicarsi allo studio. Il proposito non dura a lungo: credendosi ingannata a causa di un equivoco, lei toma alla vita precedente (Raidue, 0,15). • SOLDATI A CAVALLO (western, 1959) di John Ford, con John Wayne, William Holden. Durante la' guerra di Secessione, il generale Grant incarica un colonnello nordista di condurre due reggimenti di cavalleria a distruggere le linee ferrate che portano rifornimenti ai sudisti. L'ufficiale ce la farà, ma dovrà vedersela con una patriottica sudista (di cui finirà per innamorarsi) e con un ufficiale medico che prima dispreizerà (la prima moglie del colonnello è morta per un errore dei dottori) e poi imparerà a rispettare. Scene memorabili, quali l'assalto della fanteria sudista per le vie della città e soprattutto l'attacco dei giovanissimi allievi di una scuola militare di fronte al quale il colonnello preferisce fuggire (Kaitrc, 21,45). • ASSASSINIO PREMEDITATO (giallo. 1953) di Andrew Stone, con Joseph Cotten, Jean Peters. Muore un uomo ricco e poco dopo la figlia di lui. I sospetti cadono sulla seconda moglie. Si teme per la vita dell'ultimo figlio il quale, morendo. . lascerebbe via libera alla matrigna. La donna se ne va in Europa ma un amico del marito la segue. Tanto fa che alla fine riesce a far luce sui due decessi (Canale 5, 14,30). • LA ROSSA MASCHERA DEL TERRORE (orrore, 1969), di Werner Herzog, con Vincent Price, Christopher Lee. Vittima di un maleficio, Edward Markham assume mostruose sembianze e il fratello è costretto a segregarlo. Ritenuto morto e già sepolto, è salvato per caso da un medico. Edward si vendica uccidendo molte persone in modo - crudele. Morirà anche lui; alla fine, ucciso dal fratello cui comunque riuscirà, con un morso, a trasmettere i propri poteri malefici (Rete quattro, 22,50). • L'ESORCISTA (orrore, 1973) di William Friedkin, con Ellen Burstyn, Linda Blair, Max von Sydow. La giovanissima figlia di un'attrice ha i sintomi di una malattia sconosciuta e preoccupante che i medici non sono in grado di guarire. Una morte misteriosa e fenomeni inspiegabili spingono la madre a chiedere l'intervento di un prete. Questi si rende conto che la ragazzina è posseduta dal demonio e, insieme con un anziano collega, ricorre all'esorcismo: l'indemoniata guarisce, ma il prete, posseduto a sua volta, si suicida. William Peter Blatty ha scritto un romanzo di successo su un caso di possessione avvenuto nel Maryland nel 1969 e ha accettato di curare la sceneggiatura del film, il primo, e anche il migliore, di una lunga serie. I trucchi spettacolari, rivisti a distanza di tempo, sembrano un po' meno eclatanti e gli effetti sonori indeboliti (Italia 1, 20,30). • IL CORAGGIO (commedia, 1965) di Domenico Paolella, con Tota, Gino Cervi, Gianna Maria Canale. Un ricco industriale salva dall'annegamento un poveraccio. Ma se ne pente, quando questi gli si sistema in casa insieme alla numerosa famiglia e pretende il mantenimento, dato che non ha chiesto lui di farsi salvare. Tuttavia l'ospite indesiderato è meno ignobile di quanto sembra. Sarà lui a liberare il magnate dalle manovre losche di quelli del suo entourage. Una commedia del toscano Novelli che, pur nell'adattamento, non calza come un guanto al napoletanissimo Totò ( Raion o, 14). • LA' DOVE SCENDE IL FIUME (western, 1952) di Anthony Mann, con James Stewart, Arthur Kennedy, Julia Adams, Rock Hudson. La febbre dell'oro coinvolge anche Tom, un commerciante che vende viveri e generi di prima necessità. Invece di spedire un carico a Glyn, un allevatore con il quale aveva preso accordi, lo vende, con prezzi maggiorati, ai cercatori. Naturalmente Glyn non è d'ac¬ cordo e lo scontro diventa in breve violento. Per aver giustizia, Glyn è costretto a uccidere Tom e i suoi accoliti. Uno dei grandi western degli Anni Cinquanta, il sodalizio Mann-Stewart dette in pochi anni opere indimenticabili. Splendida la fotografia (Raidue, 20,30). • LA DONNA SCIMMIA (commedia, 1964) di Marco Ferreri, con Ugo Tognazzi, Annie Girardot. Anna ha il corpo coperto da una fitta peluria e per questa ragione vive isolata in un ospizioospedale. Un uomo di pochi scrupoli che vive di espedienti la convince ad esibirsi come fenomeno da baraccone. Blusa dall'attenzione di lui, Anna accetta e l'uomo arriva a sposarla pur di legarla a sé. La donna rimane incinta, ma durante *1 parto muore e poco dopo muore anche il bambino. L'uomo però non si arrende, fa imbalsamare i due corpi e continua ad esibirli come curiosità nelle fiere di paese. B primo Ferreri, con ricchezza di sarcasmo (Canale 5,13,30). • L'ARTE DI ARRANGIARSI (commedia, 1954) di Luigi Zampa, con Alberto Sordi, Armenia Balducci. E' la storia di un furbastro che cerca di mantenersi comunque a galla. Un classico voltagabbana, che prima sta coi socialisti, poi coi fascisti, poi coi comunisti. Finisce in prigione per banalissimi motivi. Quando esce, riprende come prima. Un film non all'altezza di altri di Zampa (Canale 5,15,15). • BUTTATI BERNARDO (1967, commedia) di Francis Ford Coppola, con Elizabeth Hartman, Geraldine Page. Coppola si prepara ai capolavori degli Anni Settanta con un lavoro agile e divertente. A New York il diciannovenne Bernardo è ancora succubo dei genitori, che decidono di mandarlo a vivere {la solo perché si svezzi. Dopo una serie di errori, incidenti e contrattempi, Bernardo si accorgerà dell'amore di una segretaria di suo padre e si staccherà definitivamente da una nevrotica attricetta e soprattutto dalle ossessive Christopher Reeve in «Superman», domenica su Italia 1 Buttati Bernardo: così cominciò Coppola Buttati Bernardo: così cominciò Coppola 7 7CIMCI\.L/I • SCARFACE (drammatico, 1932) di Howard Hawks, con Paul Munì, Boris Karloff, George Raft. Ben Hecht, grande sceneggiaore di Hollywood, si ispirò per questo film, una delle più belle pellicole sui gangsters, alla storia di Al Capone, ma ci sono alcune importanti differenze: Tony Camonte, il protagonista, non viene arrestato per evasione fiscale e si è voluto raffigurare nel personaggio una specie di Principe dei tempi moderni, al di sopra di ogni morale. Tony, infatti, è legato da amore, morboso alla sorella Cesca. Il suo declino comincia quando uccide il suo fido luogotenente che crede l'amante di lei. Impressionante il finale. Tony e Cesca rispondono ridendo al fuoco della polizia finché il riso si trasforma in pianto per colpa dei lacrimogeni, mentre la donna viene uccisa. Ottima la regia di' Hawks e l'interpretazione di Munì e di Raft, il luogotenente che ha il vizio di lanciare sempre in aria una monetina (Raiuno, 14). • MAI DI DOMENICA (commedia, 1960) di Jules Dassin, con Melina Mercouri, Jules Dassin, Georges Founrlas. Cn film interessante liberamente tratto da «Pigmalione» di Shaw. Dno studioso americano in Grecia rimane affascinato dalla classica- bellezza di una prostituta. La convince a cambiare mestiere per dedicarsi allo studio. Il proposito non dura a lungo: credendosi ingannata a causa di un equivoco, lei toma alla vita precedente (Raidue, 0,15). • SOLDATI A CAVALLO (western, 1959) di John Ford, con John Wayne, William Holden. Durante la' guerra di Secessione, il generale Grant incarica un colonnello nordista di condurre due reggimenti di cavalleria a distruggere le linee ferrate che portano rifornimenti ai sudisti. L'ufficiale ce la farà, ma dovrà vedersela con una patriottica sudista (di cui finirà per innamorarsi) e con un ufficiale medico che prima dispreizerà (la prima moglie del colonnello è morta per un errore dei dottori) e poi imparerà a rispettare. Scene memorabili, quali l'assalto della fanteria sudista per le vie della città e soprattutto l'attacco dei giovanissimi allievi di una scuola militare di fronte al quale il colonnello preferisce fuggire (Kaitrc, 21,45). • ASSASSINIO PREMEDITATO (giallo. 1953) di Andrew Stone, con Joseph Cotten, Jean Peters. Muore un uomo ricco e poco dopo la figlia di lui. I sospetti cadono sulla seconda moglie. Si teme per la vita dell'ultimo figlio il quale, morendo. . lascerebbe via libera alla matrigna. La donna se ne va in Europa ma un amico del marito la segue. Tanto fa che alla fine riesce a far luce sui due decessi (Canale 5, 14,30). • LA ROSSA MASCHERA DEL TERRORE (orrore, 1969), di Werner Herzog, con Vincent Price, Christopher Lee. Vittima di un maleficio, Edward Markham assume mostruose sembianze e il fratello è costretto a segregarlo. Ritenuto morto e già sepolto, è salvato per caso da un medico. Edward si vendica uccidendo molte persone in modo - crudele. Morirà anche lui; alla fine, ucciso dal fratello cui comunque riuscirà, con un morso, a trasmettere i propri poteri malefici (Rete quattro, 22,50). • L'ESORCISTA (orrore, 1973) di William Friedkin, con Ellen Burstyn, Linda Blair, Max von Sydow. La giovanissima figlia di un'attrice ha i sintomi di una malattia sconosciuta e preoccupante che i medici non sono in grado di guarire. Una morte misteriosa e fenomeni inspiegabili spingono la madre a chiedere l'intervento di un prete. Questi si rende conto che la ragazzina è posseduta dal demonio e, insieme con un anziano collega, ricorre all'esorcismo: l'indemoniata guarisce, ma il prete, posseduto a sua volta, si suicida. William Peter Blatty ha scritto un romanzo di successo su un caso di possessione avvenuto nel Maryland nel 1969 e ha accettato di curare la sceneggiatura del film, il primo, e anche il migliore, di una lunga serie. I trucchi spettacolari, rivisti a distanza di tempo, sembrano un po' meno eclatanti e gli effetti sonori indeboliti (Italia 1, 20,30). • IL CORAGGIO (commedia, 1965) di Domenico Paolella, con Tota, Gino Cervi, Gianna Maria Canale. Un ricco industriale salva dall'annegamento un poveraccio. Ma se ne pente, quando questi gli si sistema in casa insieme alla numerosa famiglia e pretende il mantenimento, dato che non ha chiesto lui di farsi salvare. Tuttavia l'ospite indesiderato è meno ignobile di quanto sembra. Sarà lui a liberare il magnate dalle manovre losche di quelli del suo entourage. Una commedia del toscano Novelli che, pur nell'adattamento, non calza come un guanto al napoletanissimo Totò ( Raion o, 14). • LA' DOVE SCENDE IL FIUME (western, 1952) di Anthony Mann, con James Stewart, Arthur Kennedy, Julia Adams, Rock Hudson. La febbre dell'oro coinvolge anche Tom, un commerciante che vende viveri e generi di prima necessità. Invece di spedire un carico a Glyn, un allevatore con il quale aveva preso accordi, lo vende, con prezzi maggiorati, ai cercatori. Naturalmente Glyn non è d'ac¬ cordo e lo scontro diventa in breve violento. Per aver giustizia, Glyn è costretto a uccidere Tom e i suoi accoliti. Uno dei grandi western degli Anni Cinquanta, il sodalizio Mann-Stewart dette in pochi anni opere indimenticabili. Splendida la fotografia (Raidue, 20,30). • LA DONNA SCIMMIA (commedia, 1964) di Marco Ferreri, con Ugo Tognazzi, Annie Girardot. Anna ha il corpo coperto da una fitta peluria e per questa ragione vive isolata in un ospizioospedale. Un uomo di pochi scrupoli che vive di espedienti la convince ad esibirsi come fenomeno da baraccone. Blusa dall'attenzione di lui, Anna accetta e l'uomo arriva a sposarla pur di legarla a sé. La donna rimane incinta, ma durante *1 parto muore e poco dopo muore anche il bambino. L'uomo però non si arrende, fa imbalsamare i due corpi e continua ad esibirli come curiosità nelle fiere di paese. B primo Ferreri, con ricchezza di sarcasmo (Canale 5,13,30). • L'ARTE DI ARRANGIARSI (commedia, 1954) di Luigi Zampa, con Alberto Sordi, Armenia Balducci. E' la storia di un furbastro che cerca di mantenersi comunque a galla. Un classico voltagabbana, che prima sta coi socialisti, poi coi fascisti, poi coi comunisti. Finisce in prigione per banalissimi motivi. Quando esce, riprende come prima. Un film non all'altezza di altri di Zampa (Canale 5,15,15). • BUTTATI BERNARDO (1967, commedia) di Francis Ford Coppola, con Elizabeth Hartman, Geraldine Page. Coppola si prepara ai capolavori degli Anni Settanta con un lavoro agile e divertente. A New York il diciannovenne Bernardo è ancora succubo dei genitori, che decidono di mandarlo a vivere {la solo perché si svezzi. Dopo una serie di errori, incidenti e contrattempi, Bernardo si accorgerà dell'amore di una segretaria di suo padre e si staccherà definitivamente da una nevrotica attricetta e soprattutto dalle ossessive Christopher Reeve in «Superman», domenica su Italia 1

Luoghi citati: Europa, Grecia, Hollywood, Italia, Maryland, New York