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Riscoperta di tesori d'arte nelle abbazie intorno a Milano Riscoperta di tesori d'arte nelle abbazie intorno a Milano di taglio orientale, mani magre e affusolate con le nocche rilevate da colpi di bianco, gioco di chiaroscuri nervosi. Per i cieli si usava la azzurrite, un minerale importato dalla Germania, e per le decorazioni in oro si applicavano lamine sottilissime ricavate battendo le monete. Camttczago fu fondata nel 1153 dai Monaci del Santo Sepolcro, nel '300 subentrarono i benedettini; chieda e monastero subiro^n0*111*6"801*"'1 X™e XV secolo, le cascine furono ampliate e rifatte nell'800. Fino agli Anni 60, alcune erano ancora abitate, pur in pessime condizioni. Poi il complesso fu acquistato per farne un ristorante, ma la sovrintendenza bloccò tutto. Ora è in attesa di restauro. Segre e Baroni hanno già presentato il progetto. " A Metto, la chiesa di Sant'Andrea: testimonianze leonardesche e opere attribuite a Simone Peterzano, maestro di Caravaggio. Datato 1524, un trittico raffigura una Madonna in trono fra Santa Caterina e San Gerolamo, più 1 committenti del dipinto: presumibilmente Caterina Sforza e Gerolamo Riario. Alcuni ritengono che l'opera sia di un allievo di Leonardo; al¬ tri, di Bernardino Lumi. Accanto, una Crocefìssione di Sant'Andrea, di' Peterzano, e una Pesca miracolosa, eseguita probabilmente dallo stesso con gli aiuti. Ad ogni venerdì di ottobre, la chiesa, quasi completamente restaurata, ospiterà concerti. A Vimercate, sulle pareti di Sant'Antonio, una decina di scene dell'Antico e Nuovo Testamento, goticheggianti, esemplari della devozione popolare e di un certo gusto nordico. Eguali cappelli a tre punte e barbe bipartite si vedono per esempio in Svizzera, in Germania e in genere nell'arco alpino, n che rafforza l'ipotesi dell'esistenza di «manovalanze» comuni all'intera zona. Ti secondo percorso co-. mlncia da Viboldone, abbazia del XTV secolo, celebre anche per gli affreschi di allievi di Giotto e per le testimonianze della penetrazione del Trecento toscano nella cultura lombarda. Chiedendo il permesso alle monache si possono ora visitare anche «lo studiolo» e la «sala della musica». Nel primo, restauri finiti di recente: un vano alto 5 metri, 2 e mezzo di lunghez-