A Ferrara si gioca ai tarocchi senza folklore

La grande mostra al Castello Estense e altre invenzioni dei nostri lettori La grande mostra al Castello Estense e altre invenzioni dei nostri lettori A Ferrara si gioca ai tarocchi senza folklore fuggevolmente qualcuno accennerà al fatto che questa tradizione, impoverita, degradata, ebbe il colpo di grazia quando anche Il corriere dei piccoli smise di pubblicare gli ottonari del signor Bonaventura, «inseguito per le scale l da un nemico personal*, e di «Sor Pampurio, arcicontento i del suo nuovo appartamento*. C'è un quadro famoso (oddio, si fa per dire) a Monaco di Baviera, Neue Pinakothek, autore l'indigeno Cari Spltzweg (18081885), titolo Der arme Poet, «il poeta povero». In un sottotetto col soffitto gocciolante sta a letto, proteggendosi con un ombrello turchino, un vecchio imbacuccato, che scrive. Scrive, evidentemente, ottonari, acrostici, anagrammi. Se ce lo permettessero, se non si offendessero, noi vorremmo insignire dell'ordine molto cavalleresco del Poeta Povero i nostri lettori. Negli otto anni di questa rubrica ne abbiamo visti! Oggi diamo spazio a vecchie e nuove conoscenze. Antonio Amici (Paesana, Cn), l'inventore del «tecnigrafo» da cui parti la caccia alle «parole eteroletterali» (e si scopri poi che la più lunga è «funamboleschi») ci scrive: «se Vera mente veramente. Vera mente veramente severamente*. Questo ci ricorda un gioco dei Wutki sul vecchio Linus. Pressappoco, a memoria: qual è il contrario di «abbondantemente»? E' il fatto' "che'a" Bérlln-Pan- kov Petrarca dica la verità. (Freddura di origine chiaramente centro-meridionale per il raddoppiamento sintattico; un settentrionale pensa e dice «a Bonn», non «a-bbonn»). Un lettore con bellissimo nome e cognome, che usa lo pseudonimo di «Tarducci», ci scrive da Bologna una raffica di notizie: i colloqui per la formazione del governo regionale sardo sono in corso, un ferro¬ viere consegna un espresso al proprio superiore diretto, un ministro senza figli ha adottato un provvedimento, un soprano ha cambiato tenore di vita, ecc. Francesco Rosa (Roma) scrive: «Ricordati, figliolo diletto, questa frase: solo chi dà, e, di più, dona amore sempre, proverà completa felicità autentica*. E' un gioco di tipo ropàlico, ma la lunghezza delle parole va da 9 lettere" a Tpér" risalire a 9, dunque questo gioco potrebbe chiamarsi «cunetta» (e se ne potrebbe Inventare uno Inverso, da chiamare «dosso»). Antonio Siligato (Milano) ci manda due ottave, gradevoli di per sé, e lusinghiere per il gioco che nascondono. Chi lo vede? •Giochi? La vita è gioco... A che si gioca? l Inventa: arrostiamo un fonema? I Anzi, mi pare più in' carne un morfema... I Mettiamolo bene sul fuoco. Poco, I pochissimo sale (fa male!). Dai, i aggiungiamo uno spruzzo di aferesi, i olio, burro, due gocce di anàfora; I lasciamo da parte, il prezzemolo... it Oh, mettiamoci un po' di metàfo? rat I Divertente, no? Facciamo anche un primo? I Od si ferma a un delicato dessert? i Si potrebbe, per primo, preparare I spaghetti, rapatici ai frutti di mare, / e per dessert un dolce gliconèo... i Non altro. Ma che cena: è una favola! i Andiamo, mettiamoci a tavola*. Torniamo ai giochi rcpàlici con Giuseppe Marzullo (Calatablano, CT) che partendo da una parola di 1 lettera arriva a una parola di 14 lettere: «/ re dei neri stati pagani regnano vessando impotenti lavoratori artatamente schiavizzati, continuamente maltrattandoli*. Controllate, il conto è giusto. Chi sa andare oltre? Lo stesso Giuseppe Marzullo ha costruito una scaletta sillabica 3x17. A parte qualche nome geografico e di persona, tutte le parole sono sullo Zingarel■ k'-.r "■i-nv-i-r* v; , a cura di Francesco Vincitorio XVII Triennale — Nel Palazzo dell'Arte, tre distinte esposizioni. La prima è dedicata ai due maestri dell'architettura svedese Gunnar Asplung e Sigurd Lewerentz. La seconda a «I modi del design*, 10 anni dì oggetti visti dalla rivista Modo. La terza riguarda «Le arti decorative: forme e colori*. Fino all'8 ottobre. Altre mostre Castelfiorentino — Benozzo Gozzoli. Il Tabernacolo della Visitazione e la Madonna della Tosse dopo lunghi restauri. Centro Comunale, da oggi. Busalla (Genova) — Claudio Costa. Artista genovese di punta. Centro Villa Borzlno, fino al 10 ottobre. Pavia — Sandra Tenconi. pastelli e disegni nel solco della tradizione lombarda. Galleria Bottigella, dal 15 settembre. S. Giovanni Valdarno — Timo e Dodi Bortolotti. Il padre, un noto scultore tra le due guerre. La figlia, scultrice-ceramista. Casa Masaccio, dal 13 settembre. Pordenone — Carlo Bevilacqua. Figura di spicco della fotografia «documentaria». Galleria Sagittaria, da oggi. Scandiano (Reggio Emilia) — Marina Cirinei. Foto dedicate alla cultura e all'ambiente del Brasile. Sala Comunale, dal 15 settembre. All'estero Italie hors d'Italie — A Ntmes, al Musee d'art contemporain, fino al 30 settembre, con la collaborazione del Castello di Rivoli, una rassegna d'arte italiana con una ventina di presenze. Da De Chirico, Morandi, Rosai, Magnelli, Fontana, Burri, Pascali, Manzoni, Rotella, Vedova fino all'Arte Povera e alla Transavanguardia. Curatore Johannes Gachnang. Nicola De Maria a Monaco — Circa 50 opere, dal 1977 al 1985, di uno dei cinque «transavanguardisti* storici, poi, per la sua pittura basata prevalentemente sul colore e su un intenso lirismo, sempre più un cammino solitario ma di grande successo, specie in Germania. I lavori sono esposti fino all'I! ottobre nel nuovo stabile «11 Art Forun Thomas*. Umorismo in arte TOLENTINO — S'Inaugura oggi la XTV Biennale internazionale dell'umorismo nell'arte. Quest'anno, oltre al due premi per la caricatura e la satira al quali partecipano oltre 300 umoristi di tutto 11 mondo, un viaggio alla scoperta delle radici del nostro giornalismo satirico. Tra le antologiche organizzate, la più significativa quella di Enrico De Seta, creatore della prima scuola d'illustratori italiani e collaboratore del Marc Aurelio, Il Travaso e Belzebù. Inoltre, omaggi a Bruno Morini, al pittore Wladimiro Tulli, a Angelo Tricca, padre della caricatura italiana, ai francesi Gavarni e Grandville e al fondatore della Biennale di Tolentino, Luigi Mari. Chiuderà 1118 ottobre.