Nella sagra degli errori Piquet e Berger sono campioni

In Spagna il brasiliano getta al vento la scalata al titolo mentre l'austriaco rovina la gara a se stesso e ad Albereto In Spagna il brasiliano getta al vento la scalata al titolo mentre l'austriaco rovina la gara a se stesso e ad Albereto Nella sagra degli errori Piquet e Berger sono campioni stato costretto a rischiare oltre il limite. n pilota austriaco ha mostrato la sua scarsa attitudine per le partenze. E stavolta, per infilarsi fra le due Williams, ha bloccato anche Alboreto, favorendo il sorpasso di Senna, un sorpasso che poi ha condizionato tutta la gara. Successivamente Berger ha ancora danneggiato il compagno di squadra tentando di superarlo. Entrambi si sono disuniti e Prost li ha bruciati. Nel /(naie Berger è finito fuori pista per scavalcare Boutsen. Ha raccolto erba, fieno ed anche due visiere dei caschi imbrattate d'olio che altri piloti avevano gettato via. Con i radiatori ostruiti il motore si è surriscaldato, cedendo in una nuvola di fumo. La vita per i due piloti è stata complicata dalla direzione sportiva della Ferrari. E' vero, la nostra squadra ha tentato di compiere tutta la gara senza cambiare le gomme, ma quando si è visto che i pneumatici non potevano tenere, perché l'ordine di rientrare ai box è arrivato cosi tardi? Se la sosta fosse stata effettuata prima, Berger ed Alboreto si sarebbero staccati dalla coda di Senna che li bloccava e forse, con gomme fresche, avrebbero potuto effettuare il difficile sorpasso con maggiore facilità. gli errori, degli sbagli marchiani che hanno compromesso per il brasiliano una affermazione ormai certa e per l'austriaco della Ferrari una situazione di ascesa. La sorpresa più negativa è venuta da Piquet, campione esperto. Poteva puntare facilmen te ad un secondo posto, ha dovuto accontentarsi del quarto. In tre occasioni il brasiliano ha commesso ingenuità incredibili. Il primo errore nella sosta ai box per il cambio delle gomme. Non ha tenuto il piede sul freno, le ruote giravano ed i meccanici non potevano avvitarle. Così ha perso secondi preziosi ed è tornato in pista alle spalle di Mansell. Poi quando ha tentato di superare Prost (altro protagonista in positivo, intelligente ed abile come sempre) ed è finito in testa-coda per avere osato una staccata impossibile. Infine nel finale, costretto ad arare un prato per superare una vettura molto più lenta. Gerhard Berger, pur confermando le doti di velocista, ha pasticciato con una Ferrari competiva privando la scuderia di Mannello di un piazzamento, probabilmente un secondo posto alle spalle di Mansell. Un bilancio deludente, visto che in Portogallo aveva già buttato alle ortiche un successo, anche se allora era dal nostro Inviato CRISTIANO CHIAVEQATO JEREZ — Doveva essere la corsa di Piquet ed ha vinto Mameli. Si attendeva la conferma della Ferrari al vertice ma Alboreto e Berger, malgrado la competitività delle vetture, non sono arrivati al traguardo. Il Gran Premio di Spagna ha detto ancora una volta che la Formula 1 non è fatta solo di tecnica e di motori, ma anche e soprattutto di uomini, con sentimenti, paure, emozioni. La gara, bellissima e ricca di colpi di scena, ha riportato in corsa per il titolo mondiale il corridore considerato più fragile psicologicamente, cioè' Nlgcl Mansell. Aveva persola testa sabato bisticciando con i commissari sportivi, si era visto togliere i tempi di qualificazione, aveva ricevuto una multa di 3000 dollari, aveva espresso dubbi nella propria squadra, paventato congiure. Sembrava distrutto, pronto per la sconfitta. Invece ha vinto alla grande, mettendo In luce un temperamento eccezionale. Sono invece caduti i piloii più attesi: Piquet, ormai lanciato verso il titolo mondiale e favorito per l'importante successo di tappa. Ed anche Gerhard Berger, atteso alla riprova, il talento emerg.mte. Per loro è stata la sagra de¬ Jerez. Mansell al comando del Gran Premio di Spagna seguito da Piquet, Senna e Berger

Luoghi citati: Albereto, Portogallo, Spagna