Una regione che cresce e ha fame di energia

Consuma elettricità più di quanta ne produce: i progetti dell'Enel per ovviare al deficit Consuma elettricità più di quanta ne produce: i progetti dell'Enel per ovviare al deficit Una regione che cresce e ha fame di energia larmente preoccupante — dice l'ingegner Roberto Lenzi, vice direttore del compartimento di Firenze che comprende Toscana e Emilia Romagna — però in particolari condizioni la regione potrebbe avere dei problemi. Basta pensare che l'energia elettrica importata passa tutta dal grande elettrodotto appenninico, mentre è ancora bloccata la costruzione di quello costiero, e se questo per un qualche motivo dovesse interrompersi anche per pochi giorni la Toscana si troverebbe nei guai e sa¬ Dal punto di vista energetico la Toscana è una regione in forte deficit. Consuma, cioè, più energia elettrica di quanta riesce a produrne. I dati al 31 dicembre dello scorso anno mettono in rilievo questo dato: 9653 GWh (glgawattora) prodotti (+599 usati per servizi ausiliari), 13.771 GWh richiesti C'è quindi un 29,9% del consumo che viene coperto importando energia da altre regioni. «Certo in un sistema nazionale come quello dell'Enel questa non deve essere vista come una situazione partico¬ remmo costretti a razionare l'energia prodotta in regione.. Non solo. I consumi di elettricità continuano ad aumentare costantemente, c'è quindi la possibilità che l'attuale deficit tenda a crescere se non verrà incrementata la produzione interna. Attualmente la produzione dei 10.252 GWh è cosi divisa: 5680 di origine termica (petrolio e carbone), 2759 geotermica, 607 idrica, 1206 acquistata da terzi. 33 sono le centrali idroelettriche con una potenza complessiva di di turisti dinanzi a Palazzo Vecchio 231 MW, 19 le centrali geotermoelettriche con una potenza di 460 MW e 5 le centrali termoelettriche con una potenza di 1220 MW (Piombino, Santa Barbara, Livorno, Portoferraio e Capraia). Nel programmi dell'Enel in Toscana per l'aumento della produzione di energia elettrica c'è la costruzione di quattro nuove piccole centrali geotermoelettriche per una potenza complessiva di 85 MW, l'ampliamento di altre tre per una potenza di 38 MW, la prossima entrata in funzione di altri due gruppi della centrale di Piombino per una potenza di 600 MW. Tra i progetti ci sarebbe anche quello del raddoppio della centrale di Piombino (bloccato dopo la consultazione popolare mediante referendum fatta dal Comune) e della sua trasformazione a carbone. Si sta pensando anche a un nuovo impianto idroelettrico sul torrente Lima, alla costruzione della nuova centrale di Santa Barbara e a un programma che prevede il raddoppio del la produzione geotermica entro il 1992-93. E' anche per raggiungere questo obiettivo che l'Enel sviluppa in Toscana un rilevante impegno nel campo della ricerca, 1 cui obiettivi generali sono mirati all'individuazione di nuovi processi di combustione, all'incremento della disponibilità di energia geotermica, all'approfondimento e con trollo dell'impatto ambientale degli impianti, all'utilizzazione delle fonti energetlche rinnovabili ed uso razionale dell'energia, all'utilizzazione degli scarichi degli Impianti di produzione, A Pisa sono presenti due importanti strutture di ricerca di livello nazionale: il gruppo di ricerca dell'Unità Nazionale Geotermica (Ung); 11 Centro di Ricerca Termica e Nucleare (Crtn). n primo si occupa di temi connessi alla ricerca geotermica sia direttamente che nel quadro di collaborazioni nazionali (Cnr, Istituti Universitari, Industrie, ecc.) o estere (Dept. of Energy degli Usa, età). Per alcune delle attività di ricerca sono previsti o In corso finanziamen¬ ti da parte di organismi nazionali ed internazionali, tra cui la Cee. s I principali temi di ricerca sono: metodologie di prospezione geotermica per il miglioramento delle tecniche per l'individuazione dei campi geotermici e la caratterizzazione dei fluidi circolanti nel sottosuolo; tecnologie della perforazione a grande profondità (tra i 3000 ed i 5000 metri); approfondimento delle conoscenze del fenomeni fisici e chimici che si accompagnano alle operazioni intese ad aumentare la permeabilità delle rocce (fratturazione), ad incrementare la produzione del campo (stimolazione) ed a smaltire nel sottosuolo i reflui (reiniezione); tecnologie occorrenti per il futuro utilizzo del sistemi a rocce calde secche; utilizzazione dei fluidi ad elevato contenuto salino; utilizzazione dei fluidi a bassa entalpia (temperatura al di sotto dei 100° C); compatibilità ambientale delle centrali geotermoelettriche. Anche l'attività di ricerca del Crtn si svolge in stretta collaborazione con importanti strutture di ricerca nazionali ed internazionali, si avvale di un'area sperimentale, sita a Livorno, per prove di impianti innovativi o componenti particolari. La ricerca si sviluppa su importanti tecnologie avanzate, tra cui: l'abbattimento degli inquinanti con tecniche innovative (precipitatoli elettrostatici con alimentazione impulsiva, tecniche elettro ottiche); metodi di scambio di calore in torri di raffreddamento a secco; tecniche della combustione con particolare riferimento alle miscele acqua-carbone; è in corso un'importante applicazione sperimentale in Sardegna presso la Centrale di S. Olila (2 gruppi da 35 MW). Queste due strutture, Insieme al Settore Assistenza Specialistica (organismo dell'Ente che opera in campo nazionale sul sistema di produzione nucleotermoelettrica e sul sistema primario di trasmissione per ottimizzare e uniformare la gestione degli interventi di modifica degli impianti), sono riunite in una nuova e moderna sede situata a Pisa sulla via Aurelia (nel tratto compreso tra via Andrea Pisano e viale delle Cascine) ohe potrà accogliere oltre 300 ricercatori; l'investimento relativo è stato di circa 12 miliardi. E" infine presente in Toscana una importante struttura sperimentale a Suvereto per lo studio del trasporto di energia elettrica ad altissima tensione (1000 kV). -

Persone citate: Roberto Lenzi