Finanziaria, tra obiettivi e indirizzi strategici non si sa quasi nulla sugli inasprimenti fiscali

Finanziaria, fra obiettivi e indirizzi strategici non si sa quasi nulla sagli inasprimenti fiscali Finanziaria, fra obiettivi e indirizzi strategici non si sa quasi nulla sagli inasprimenti fiscali Dall'imposta sul valoper metà settimana ROMA — Smaltita la prima violenta ondata di critiche alla manovra economica, il governo si prepara a dare sostanza alla Finanziaria '88. il disegno di legge approvato giovedì scorso dal Consiglio dei ministri si limita ad indicare 1 ■ grandi obiettivi, (deficit a 109.500 miliardi; inflazione al 4,5 per cento; prodotto intèrno' lòr-J do. più 2,8) e gli ^dirizzi" strategici. ' Mancano invece le misure di sostegno, quelle che contengono gli inasprimenti fiscali (Iva e imposte minori) ed anche gli sgravi (Irpef e assegni famigliari); il riordino dei settori previdenziale e sanitario; l'autonomia impositiva del Comuni; la mobilità dei dipendenti pubblici; i controlli sulle concessioni delle pensioni di invalidità. Tutti questi provvedimenti restano ancora nelle nebbie, salvo le anticipazioni fatte dai ministri Amato (Tesoro) e Gava (Finanze). Ora dovranno essere varati, se si vorrà rispettare l'impegno di un esame parlamentare contemporaneo alla Finanziaria. La priorità dei provvedimenti delle misure allo studio (7 disegni di legge) spetterà a quella del fisco, mentre qualche altro progetto potrebbe perdersi per strada. Un primo chiarimento è atteso con la prossima riunione di governo, prevista a metà settimana. Sulla questione fisco, è confermata la formula «più Iva e meno Irpef», ma la certezza riguarda solo la manovra sull'imposizione indiretta. A gennaio saliranno di un punto le aliquote Iva del 9 e del 18%, quelle che comprendono i beni e i prodotti di più largo consumo. Al tempo stesso, dovrebbe però cadere l'addizionale del 4% CONTINUA DAL consegnati al governo». Ma la guerra tra la previdenza pubblica e le assicurazioni private, a che punto è? •Questa guerra continuerà fino a quando non ci sarà la riforma del sistema pensionistico. Fino a quando, cioè, lo Stato non fisserà le regole e il punto di equilibrio tra la prestazione pubblica e l'eventuale pensione integrativa». E allora parliamo di questa benedetta riforma. Ora Formica vuole la delega al governo, de e pel rispondono picche. Cosi slamo nuovamente allo stalla •La questione non è delega si, delega no. Il vero problema è quali contenuti si vogliono dare alla riforma, quali obiettivi si perseguono, quali strumenti si vogliono attivare per finanziare la previdenza Se si realizza un confronto chiaro tra le forze politiche e sociali sui capisaldi della riforma, e si raggiunge un consenso, poi può esserci benissimo la delega». Ma se questo consenso non c'è stato per tutta la passata re aggiunto alle tasse min • Incertezza pure sul rior " Il ministro Amato che attualmente grava su auto, elettrodomestici e mobili. Il condizionale è d'obbligo, perché a fine anno, nel caso di un peggioramento dell'economia, non mancheranno le tentazioni di confermare per qualche mese l'addizionale. Una raffica di ritocchi riguarderà «Imposte minori». Gli aumenti sicuri riguardano le assicurazioni (con un'imposta del 25%); i depositi bancari (dal 25 al 2830%); il bollo auto (25%, compresa anche le supertasse per diesel, gpl e metano); le sigarette (150 lire il pacchetto); 1 francobolli (4-57<,). Più incerte le modifiche per patente e passaporto. Anche per le tariffe pubbliche (luce, gas, telefono) si prevedono adeguamenti intorno al 4%. Gran confusione, invece, per gli sgravi Irpef. Rispetto alle anticipazioni dei giorni scorsi, il ministro Gava ha preannunciato importanti modifiche, intese a favorire ulteriormente i redditi più legislatura, perché dovrebbe esserci adesso? •Non c'è stato per vari motivi, ma soprattutto perché da parte del governo si voleva costruire una ipotesi di riforma basata sulla paura: si dava per acquisita una analisi catastrofica del sistema pensionistico pubblico. Da allora ad oggi molte cose sono cambiate, ed è ormai dimostrato che quella ri' cetta propinataci, meno prestazioni pubbliche e più spazio alla previdenza integrativa, non è vero che fa diminuire ii deficit pubblicò, anzi l'aumenta. E allora, se il discorso riprendesse sulla base dell'elaborazione che c'è stata nel frattempo, forse si possono creare le ragioni del consenso, o comunque le ragioni del confronto per raggiungere quegli obiettivi di giustizia, equità e compatibilità che le forze principali del Paese auspicano». I rapporti deli Inps con Formica sono migliori di quelli con i precedenti ministri del Lavoro? •Allo stato attuale dell'espe¬ nori - In che misura sarà rdino dei settori previd bassi e le famiglie che vivono con una sola entrata. I vantaggi riguarderebbero soprattutto le fasce di reddito comprese tra i 6 e i 30 milioni, con benefici oscillanti mediamente tra le 30 e le 60 mila lire mensili. Le detrazioni per i familiari a carico potrebbero essere ulteriormente aumentate. Il tutto péVpiùmV-nìilamularal? 0K ; Altro 'pròvvMirtèfJto^pMv" ticolarmente atteso è la modifica della tassa sulla salute. Per quest'anno 1 lavoratori autonomi continueranno a pagare un'aliquota del 7,5%, ma 2 punti saranno considerati come acconto per l'anno prossimo. Nell"88 l'aliquota scenderà al 5,5 e nell'89 al 4. Riduzioni più modeste sono previste per i contributi delle aziende e dei lavoratori dipendenti. Ancora più complicata sarà l'elaborazione degli interventi sul fronte della spesa. Provvedimenti «coraggiosi», ma che difficilmente riusciranno a prendere il volo per le prevedibili resistenze dei settori interessati. Appare improbabile il rinnovato impegno per una maggiore severità nel concedere le pensioni di invalidità, oggi a quota 900 mila. Da anni, poi. si annuncia il blocco delle assunzioni nel pubblico impiego. Sulla gestione manageriale delle Usi c'è il pesantissimo vincolo delle lottizzazioni politiche. E chi avrà il coraggio di cacciare i manager statali incapaci? Il ministro del Tesoro, Amato, punta molto sulla grìglia imposta alle spese «scoperte». Il fondo globale sarà di soli 1500 miliardi, ma «ministri della spesa» e parlamentari saranno abilissimi nel far saltare questi catenacci. Emilio Pucci LA PRIMA PAGI rienza, debbo rispondere francamente di si Ci sono state finora più occasioni di confronto, con impegni che sono stati presi e mantenuti». Gianni Pennacchi alleggerita l'Irpef? Lo dovrebbe chiarire la riunione di governo prevista enziale e sanitario e sull'autonomia impositiva consentita ai Comuni

Persone citate: Emilio Pucci, Formica, Gava, Gianni Pennacchi

Luoghi citati: Roma