Affondano il Genoa e il Bari

La serie B ai piedi di Padova e Piacenza che vincono a Marassi e in Puglia La serie B ai piedi di Padova e Piacenza che vincono a Marassi e in Puglia Affondano il Genoa e il Bari I rossoblu senza curva Nord e senza idee - La squadra pugliese si inchina davanti alle prodezze del centravanti piacentino Madonna firma i miracoli emiliani Briaschi stecca su calcio di rigore dal nostro Inviato GIANNI PIQNATA GENOVA — Uno stadio Invaso dalle ruspe che dà solo la sensazione del provvisorio, un'atmosfera squallida da baraccati. La favolosa gradinata Nord, d'accordo, non c'è piti, demolita a beneficio del grande stadio futuro; ma in qualche modo si potrebbe reinventarla, se esistesse una squadra capace di galvanizzarne gli spiriti, il Genoa Invece sta ancora faticosamente cercando la sua identità e sembra aver dimenticato la lezione primaria che 11 campionato di serie B Insegna da sempre, a tutti: in serie A non si va per diritto divino, 11 censo fra 1 cadetti non esiste, sul campo si è tutti uguali, vince chi fatica di più e con più costrutto. Logico quindi che abbia vinto li Padova che ha impostato la sua partita all'insegna dell'umiltà— dote del tutto sconosciuta alla maggioranza del giocatori rossoblu — ed ha freddamente sfruttato l'unica occasione offertagli dalla partita per agguanntare un risultato pieno a sorpresa di quelli che, a gioco lungo, avranno un peso enorme per la salvezza. É Samb,unantfTf-'^^ L'episodio-chiave della partita si è verificato al 61' dopo un primo tempo all'insegna della noia nel quale il Genoa, attaccando invano, era riuscito a dimostrare soltanto un palo di cose: che se Scanzlanl è prezioso come libero inarrivabile, si nota la sua mancanza davanti, dove corrono in tanti ma nessuno ragiona; che l'ex juventino Briaschi, per ora, vive soltanto di ricordi; L'appoggio della gradinata Nord — o meglio, abbattuto dalle ruspe l'edificio, l'Incitamento delle migliaia di tifosi sparsi in questo stadio diroccato — bisogna meritarselo. I sostenitori rossoblu invece si sono malinconicamente resi conto che la differenza di stimoli, di determinazione e anche di condizione atletica era troppo nétta a favore del Padova per sperare che la squadra di Simoni riuscisse, in qualche modo, a raddrizzare le sorti di questa partita storta. Gli ultimi 15', dopo 11 rigore sbagliato da Briaschi, sono stati vissuti dai tifosi rossoblu in un gelido e impotente silenzio. Al 50', dunque, l'ex atalan¬ tino ed ex cesenate Simonlni, per la prima volta In tutta la partita, è riuscito a sfuggire all'attento controllo di Trevisan. Dalla sinistra ha messo al centro un pallone basso su cui Vallgl ha fatto velo ingannando irrimediabilmente Gregori. Il pallone è finito all'estrema padovana Mariani che, rasoterra, lo ha mandato a colpire la base interna del palo alla sinistra del portiere ed a carambolare In rete. Ci sarebbe stato il tempo per rimediare, se il Genoa avesse avuto nerbo suffl- dente. I rossoblu, Invece, non hanno saputo nemmeno approfittare dell'occasione d'oro costituita da un rigore, Ineccepibile a termini di regolamento, ma che molti arbitri avrebbero Ignorata Su una punizione da fuori area battuta da Di Carlo, al 72', Manilla è stato trattenuto per la maglia ed 11 signor Tarano, Inflessibile, ha Indicato il dischétto. L'esperto Briaschi ha addirittura mandato il pallone alto. Niente è perduto, comunque. Le nasate all'inizio del campionato si possono assorbire con minor danno sempre che ci si affretti a trarne l'adeguata morale, che non è solo quella accennata da Gigi Simoni nelle Interviste del dopopartita, di una scarsa abitudine ad incrociarsi tra due «punte» entrambe con tendenza a gravitare al centro. Manilla, almeno sotto 11 profilo dell'Impegno, si è dato da fare assai piti di Briaschi; Di Carlo, agendo da suggeritore a ridosso del due, ha operato bene almeno nel primo tempo. Ma il centrocampo che ragiona, che blocca ed Imposta, dov'è? La cronaca in una partita del genere praticamente non esiste. netta e Madonna, meriti per le reti a parte, hanno costituito un pericolo costante per una difesa che, praticando la zona, si sa, corre piti pericoli del normale. Accanto alle due punte un ottimo centrocampo e soprattutto una irreprensibile difesa che ha avuto in Colasante (pugliese purosangue) l'uomo di spicco: ha bloccato il Maradona di Puglia, ovvero Maiellaro. Ma anche il duo inglese Cowans-Rideout è stato opportunamente tenuto sotto controllo da Concilia e De Gradi per cui al Bari è venuta ben presto a mancare la sua forza propulsiva. A Catuzzl, perciò, non è stato sufficiente poter contare su un Brandi molto effervescente e penetrante e su un Perrone maratoneta: il resto della formazione era giù di corda e comunque non all'altezza del ritmo pressante richiesto dalle circostanze. Il primo grosso problema la squadra pugliese se l'è trovato a gestire dopo 4': Madonna in azione sulla destra ha fatto fuori, uno dopo l'altro. Correrà e De Trizio, quindi ha attirato il portiere, che ha respinto col corpo; la palla è terminata sui piedi di Simonetta, che non ha avu¬ di VITO RAIMONDO BARI — Sette giorni di euforia si sono dissolti in un pomeriggio balordo in cui molta dissennatezza ed un pizzico di sfortuna, miscelandosi con dosi appropriate, hanno gettato 11 panico tra <a tifoseria. Molti ancora si chiedono increduli: ma fu vera gloria quella del Bari a Modena una settimana fa? O si trattò di un colpo di fortuna e basta, per cui è bastato un Piacenza robusto e coraggioso a mettere nuovamente nel pasticci un Catuzzl che qui continua a dividere 1 tifosi? Alla seconda giornata di un campionato lungo e massacrante non è agevole dare risposte a simili interrogativi. C'è tempo per osservare, c'è tempo per dividersi ancora o unirsi negli osanna o nelle critiche. Intanto c'è da rilevare che 11 Bari di ieri ha rilanciato le timide chances di un Piacenza che guida con giusto orgoglio la classifica e ora guarda con serenità al prosieguo del torneo, Titta Rota ha evidentemente compiuto un buon lavoro se questa formazione ha corso pochi rischi contro una squadra che va per la maggiore e che è indicata tra le promuovende. Simo¬ to difficoltà a realizzare. Nelle file baresi serpeggia 11 disagio e la reazione, infatti è piuttosto blanda: si concreta in un paio di tentativi del solito Brandi. E' proprio l'ala, al 28', a spezzare l'incantesimo In cui sembra caduto il Bari con un gol bellissimo che scaccia la paura: Laure ri, dalla sinistra, lo pesca libero al centro dell'area; Brandi aggancia con il sinistro e fulmina Bordoni. Il Bari diventa un tantino più aggressivo ma gli manca ancora la spinta del centrocampo: Maiellaro e Cowans sono fuori costantemente dal gioco. Un colpo di testa di Rideout respinto da Cornea è l'unico episodio di rilievo sino alla fine del primo tempo. Tutti si aspettano la spinta decisiva nella ripresa, ma il Bari non ha nemmeno il tempo di organizzarla che 11 Piacenza gli rifila la seconda botta, dopo appena 6': una punizione dalla sinistra di De Gradi è diretta a Madonna, appostato al limite dell'area di rigore; 11 centravanti brucia sul tempo Laure ri e di testa manda un pallone lungo parabolico nel •sette» dell'esterrefatto Imparato. E' il gol della vittoria insperata, il resto della partita è ben poca cosa. ■ Barletta-Arezzo pari senza emozioni FOGGIA — Equo pareggio fra Barletta e Arezzo sul campo neutro di Foggia al termine di una partita dai modesti contenuti tecnici, che 1 toscani hanno controllato senza eccessivi problemi. L'Arezzo, che ha badato soprattutto a conservare il pareggio, ha tentato un paio di volte, con Tavolieri, la rete. E* stato proprio l'attaccante toscano, al 36', ad impegnare la difesa pugliese, ma Cossaro, con un intervento deciso, gli ha impedito di concludere ' con successo. Quattro minuti dopo è stato il Barletta a fallire con Fioretti il gol. Nella ripresa l'Arezzo ha giocato più guardingo, ma il Barletta non è mai riuscito a impensierirlo. Al 4T, comunque, 1 pugliesi hanno sprecato l'occasione più propizia dell'Incontro: servito da Bonal di. Butti, a pochi metri dalla porta, ha colpito di testa.