Il Vaticano: Concordato in pericolo

Il Vaticano: Concordato in pericolo Per Torà di religione la S. Sede minaccia una clamorosa rottura con lo Stato Il Vaticano: Concordato in pericolo Dopo il passo ufficiale della Chiesa il governo rinvia il voto sulla revisione dell'intesa Falcucci-Poletti - Il ministro Galloni: «E' caduto il patto di maggioranza» - Replicano.i partiti laici: l'accordo non è divenuto carta straccia ROMA — n Vaticano sposta e innalza il livello del contrasto sull'ora di religione, con il risultato Immediato di sottrarre la materia al Parlamento .e liberare il governo, e soprattuto la de, da fortissime ambasce. Alla viglila della riunione In cui la commissione Cultura della Camera avrebbe dovuto ratificare o stracciare l'accordo di maggioranza contestato in massa dal cattolici, la Santa Sede ha formalizzato 11 suo irrigidimento con un passo diplomatico, attraverso il quale ha fatto sapere al governo di ritenere che il testo preparato dalla maggioranza investe direttamente IL Concordato, cioè un patto tra due Stati; se ne discuta, dunque, nelle sedi competenti: Segreteria di Stato da una parte, Farnesina e Palazzo Chigi dall'altro. La forma e l'esatto contenuto di quel passo sono rimasti a lungo un mistero. Il primo contatto sarebbe avvenuto domenica, tra le quinte improprie di una basilica, dove 11 cardinal Casaroli avrebbe convocato l'ambasciatore italiano presso la Santa Sede, Cariati. Un appunto recapitato a Cagiatl il giorno successivo avrebbe puntualizzato la sollecitazione vaticana. Gorla, che si trovava a Bonn, ne è stato informato più compiutamente (eri mattina. E a quel punto, attraverso Galloni, ha chiesto alla maggioranza di sospendere per 15 giorni la discussione dell'accordo sull'Insegnamento della religione, dato che l'Intervento vaticano Imponeva di fatto un «chiarimento» tra il governo e uno Stato estero {•Dialogo sui problemi di interpretazione e di applicazione del Concordato in un'amichevole ricerca del superamento delle difficoltà manifestatesi., nella definizione della presidenza del Consiglio, che evita la parola •trattativa*). Malgrado le iniziali resistenze dei liberali, i rappresentanti del pentapartito, convocati nel pomeriggio a Palazzo Chigi, hanno accolto l'Invito di Gorla, che allontana il rischio di una spaccatura ritenuta ancora ieri mattina quasi inevitabile. Ma la bomba non è disinnescata, semmai si è allungata la miccia: i comunisti annunciano che chiederanno il dibattito in aula sull'ora di religione, e 1 contrasti nella maggioranza rimangono: mentre Galloni considera superato l'accordo, repubblicani e liberali dichiarano di considerarlo ancora attuale; i socialisti, preoccupati, avvertono il pericolo di settimane Incandescenti. Il messaggio vaticano è giunto con una tempestività e una rapidità perlomeno inusuali nella meditata prassi diplomatica della Santa Sede. La de ne sarebbe venuta a conoscenza alle undici e mezzo di ieri mattina. A quell'ora, nello studio del presidente del Consiglio erano convenuti una delegazione della de (Martlnazzoli, Tesini, Casati, capogruppo in commissione Cultura) e Galloni, quasi nella veste di imputato. Attraverso canali riservati, le gerarchie cattoliche, avevano avuto modo di far sapere alla de che consideravano il ministro della Pubblica Istruzione responsabile di quell'accordo cosi indigesto alla Chiesa, Galloni si sarebbe difeso lamentando un equivoco: era convinto, avrebbe spiegato, che l'avallo socialista all'accordo, espresso da Gennaro Acquaviva, fosse stato concordato Guido Rampoldl (Continua a pagina 2 In quarta colonna)

Luoghi citati: Bonn, Roma