Il giallo dei miliardi di carta di Angelo Conti

Il giallo dei miliardi di carta A Como il giudice indaga su un traffico di armi e razioni militari Il giallo dei miliardi di carta n sostituto Dolce: «Intrigo internazionale o grande bluff» - Coinvolti nell'inchiesta anche un avvocato, un imprenditore e un pensionato, tutti di Torino ■ Dall'Indonesia e dall'OIp secche smentite DAL NOSTRO INVIATO COMO — «Pud essere un intrigo internazionale, ma anche una bufala bella e buona». Il sostituto procuratore della Repubblica Romano Dolce, un magistrato pacato nei modi e nelle parole, non si sbilancia ir.cntra continua ad Indagare sul tentativo di esportazione di obbligazioni indonesiane per 22 milioni di dollari (circa 30 miliardi di lire). Sul tavolo del suo ufficio, al quinto plano del modernissimo Palazzo di giustizia di Como, accanto al fascicoli dei tre corrieri arrestati nella notte fra giovedì e venerdì al valico doganale, ci sonò da ieri quelli di altri tre torinesi: l'avvocato Giuseppe Manuello Bei-tetto. 55 anni, l'autista-impresario edile Ugo Baudolino, 38 anni, ed il pensionato Franco Di Matera, 60 anni. Tutti e tre risultano indiziati di «concorso In tentata esportazioni di titoli di credito» ma, dopo essere stati sentiti dal sostituto procuratore, attendono a piede libero il processo per direttissima, fissato per il 7 ottobre. L'avvocato Manuello Bertetto (coinvolto e poi scagionato, quattro mesi fa, in un colossale traffico di dollari falsi) si è detto del tutto estraneo alla vicenda: «Afl sono limitato — ha spiegato al magistrato — ad indirizzare all'avvocato Lupis un mio vecchio cliente, Franco Di Matera, che aveva dubbi circa la esigibilità di alcuni titoli. Ma questo è successo quattro mesi fa, poi non ne ho saputo più nulla». A questo punto, al dottor Dolce, non è restato che compiere una complicata marcia a ritroso, partendo dall'ultimo anello noto .della catena: quello di Stai tari (idraulico) e Losasso (impiegato alla Cassa di Risparmio), corrieri pari Urne per conto.dell'avvocato Lupis. TJ piccolo team di aspiranti contrabbandieri agiva evidentemente nell'Interesse di Franco Di Matera (ieri è stato convocato a Como anche suo figlio Giuseppe, investigatore privato, ma sarebbe stato un semplice errore di citazione), ex dipendente del comune di Torino. Ma non è detto che lui ne fosse al corrente: nell'interrogatorio che si è concluso a tarda notte avrebbe negato l'Intenzione di esportare illegalmente le «promlssory notes» sulla cui validità dubitava. Le avrebbe affidate all'avvocato Lupis 'Solo per trovare il modo di incassarle: Personaggio dai toni più marcati è invece Ugo Baudolino, autista-imprenditore edile di Olvoletto (Torino) «con qualche ambiatone — aggiungono gli inquirenti — di finanziere.. H Baudolino (accusato in passato di tentato omicidio per aver esploso colpi di pistola contro alcune persone che aveva scambiato per ladri) rappresenterebbe l'anello a monte del Di Matera. Pur senza avere mai la materiale disponibilità deUc obbligazioni, le avrebbe fatte valutare prima da un suo consulente legale C'avvocato littore Ferrare sentito ieri come teste) e poi sottoposte a funzionari dell'ambasciata in donesiana a Roma. Alla fine le avrebbe rifiutate. «La verità — ha spiegato — è che con quelle obbligazioni volevano truffarmi; Ero tentato di commerciarle perché sarebbe stato un affare e perché, in quel periodo, avevo bisogno di soldi. Ma quando l'ambasciata indonesiana mi ha fatto sapere che non le garantiva ho subodorato la trappola: Quale strada abbiano seguito le «promlssory-notes» prima di finire al vaglio del Baudolino (che afferma genericamente di averle avute in visione da uno straniero che non conosceva) resta un mistero: «Ai momento posso soltanto dire — spiega 11 dottor Dolce — che le obbligazioni, che sono di due tipi diversi, risultano emesse dal ministero della Difesa dell'Indonesia Or favore di un personaggio mediorientale: Questo mediorientale — anche se il magistrato non conferma — dovrebbe essere Assan Zubaidi, un siriano indicato come finanziere dell'Olp, Ma, a questo proposito, va registrata la secca smentita dell'Organizzazione per la liberazione della Palestina. I titoli di credito, emessi nel gennaio 1985 risultano pagabili a partire dal prossimo novembre. Ma sarà davvero possibile incassarli? A Djakarta un esponente del governo ha ribadito Ieri che msimili titoli, messi in circoIasione due anni fa con la presunta causale di acquisti d'armi da guerra, sono falsi: Sulla questione non si vogliono ancora pronunciare 1 magistrati lariani: .E' un aspetto che va valutato con attenzione anche perché se arrivassimo a provare che si tratta di carta straccia, e che i corrieri lo sapevano, cadrebbe ogni reato. Non va comunque dimenticato che per configurare il reato di tentata esportazione di titoli di credito basta un dolo generico: è sufficiente cioè che gli imputati avessero la consapevolezza di essere in possesso di obbligazioni in qualche modo esigibili». Assai più interessata al lontano passato delle •promlssory» e la Guardia di Finanza, presente in forze ieri a Palazzo di giustizia. Il tenente colonnello Castrlconi. comandante del gruppo di Como, ha seguito da vicino gli Interrogatori: -E' la prima volta che vediamo in giro obbligazioni di questo tipo, ma in apparenza sembrano cambiali al portatore, perfettamente regolari.. Più nel dettaglio si tratta di due tranches di obbligazioni originali per 5,6 milioni di dollari-(valore circa 8 miliardi di lire) più fotocopie di obbligazioni per 15,6 milioni di dollari (per altri 21 miliardi). Dove siano gli originali di questa seconda tranche è un mistero: la Guardia di Finanza è comunque convinta che siano ancora a Torino. Sulla strada percorsa dalle obbligazioni per raggiungere il Piemonte non c'è nessuna certezza. Viene definita -degna di considerazione» l'Ipotesi che siano state date in pagamento di una partita di razioni alimentari (le razioni K). Se destinate all'Indonesia, alla Sirla od all'Olp non si sa. E' uno dei tanti misteri di una storia che, accanto a labili connotati da affaire internazionale, ne ha alcuni tipici delle truffe all'italiana. Angelo Conti