Due ore di concerto-happening e di emozione al Palasport di Torino stracolmo

Guerini a sorpresa: vi canto «Only you» Due ore di concerto-happening e di emozione al Palasport di Torino stracolmo Guerini a sorpresa: vi canto «Only you» TORINO — «Sputtaniamoci pure, tanto noi a "Domenica in" non ci andiamo e quindi non ci sputtaneremo mal fino a quel punto». E Gucclni cuce con la sua •erre» emiliana consoni e monologhi, dialoga con il pubblico, scherza con le seimila persone che hanno affollato il Palasport persino nei posti dietro il palco: «No, non canterò "Eskimo'", lei si sbaglia signore». C'è la rimpatriata dei reduci, ma sono tanti i giovani, nelle prime file, a levare il pugno quando in chiusura arriva La locomotiva. Non importa se i tempi sono cambiati, molti jeans sono firmati, la pratica è poca e il pugno oliato è quello sbagliato, tanto l'atmosfera e calda di festa e allegria. Venerdì sera al palasport Francesco Guerini ha ricreato, nelle due ore di concerto organizzato da Radiostuff, il clima antico e confortante di un happening. Cantautore baluardo contro il riflusso, stempera le amarezze in un Ironia quasi cabarettistica di contagiosa giovialità. Canta l brani dell'ultimo al- bum, Signora Bovary, ma torna indietro fino a Dio è morto. Ad Aushwitz, Canzone per un'amica. Lo sorreggono Eliade Bandini alla batteria; Juan Carlos Biondini alla chitarra, Antonio Marangolo al sax. Are» Tavolassi al basso e Vince Tempera alle tastiere. TI pubblico ti diverte e Guerini anche: «Ora canterò una delle canzoni che ha preparato il clima in cui sono nati brani come "Dio è morto". E' dal '58 ohe sognavo di cantarla su un palcoscenico». Arriva cosi un'imprevedibile Only you. «Vi presento una canzone del maestro Tempera. O almeno lui mi ha detto: l'ho scritta lo. A me mi pare di averla già sentita». E scrosciano le note di When the Saints per un pubblico che si alza in piedi, balla e canta. Dopo Asia commenta: «Non vorrei aver ispirato in qualche modo il nostro ministro della difesa». Risponde uno striscione con scritto «No all'intervento militare nel Golfo Persico». «Siccome pare che lo faccia muovere le navi, scriverò sempre più canzoni di montagna. Speriamo che uno di questi giorni non assaltiamo l'Austria, non si sa mal». Quarantasette anni, fili bianchi tra i capelli, solito amore per il vino: che cos'è cambiato nel cantautore Guerini? «Non sa Ascolto cose diverse, o meglio non ascolto più quello che ascoi" tavo ventanni fa, quando mi piacevano, come si chiamano, gli Iron Malden. Sono più severo o forse più semplice. Ho persino la radio in macchina, mi ci ha costretto mia moglie». E' ondato al concerto di Bob Dylan? «No, temo la folla se ci sono in mezzo e poi se mal avrei voluto fare due chiacchiere con lui, ma non era possibile». Guerini è cantautore che cerca la -spalla» del pubblico, Dylan ha praticamente ignorato gli spettatori. «Non facciamo paragoni, Dylan e un grosso personaggio, lo al confronto sono piccolo cosi. Comunque l'atteggiamento comune degli artisti anglosassoni 6 comprensibile. Se noi fossimo ancora l'Impero Romano e io dovessi fare un concerto in Cappadocia... A me che me ne frega della Cappadocia, fai quello che ti pare». Guerini, e U "68? «Me lo ricordo, perché è stato il primo anno che sono andato all'estero, In Spagna, e poi avevamo creato a Bologna il Folkstudlo, un club un po' pretenzioso, sapevamo che ce n'era uno cosi a Roma...». Alessandra Pieraccl Francesco Gucclni sarà a Paria domani; il primo ottobre a Firense, il 5 al Palae indi Roma, il SO al Palati-usurai di Milano. Guccini: «Per gli artisti americani noi siamo la Cappadocia»