Alberi di Serghej e foto germaniche

Alberi dì Serghej e foto germaniche Alberi dì Serghej e foto germaniche . Serghej Fotapenko, nato nei 1962 a Leningrado, vi ha studiato pittura partecipando a due collettive nel 1984 e neU'86. L'anno scorso è venuto a Torino dove, presentato da Francesco Poli, si fece conoscere con una piccola personale all'Unione Culturale. Questa volta e Alberto Weber (via 8. Francesco da Paola 4) a ospitare una ventina di suol dipinti: figure fortemente segnate (nel taglio profilato prima ancora che nelle basse tessiture della tavolozza), emblematiche nature morte (dove un pesce può accostarsi ad un bicchier di vino e ad un violino), vedute d'alberi Immersi In prepotenti controluce, e scene animate di ispirazione veneziana, con personaggi ideati spesso in coppia, come certe conchiglie, il tutto evocato sempre su fondi di cupa Intensità cromatica, dove l'artista ama fingere avvolgenti spazialità atmosferiche di carattere fantastico-letterario, in cui si manifesta l'originale sua matrice russa, capace di fondere nel proprio linguaggio ogni elemento colto e popolare, insieme. * * Carplè Saie Arte (Galleria Pina, corso Vittorio Emanuale 82) s'affaccia a Torino con una scelta piuttosto ampia della sua Linea Liberty. Fine d'impasto, d'un bianco luminoso, In sua ceramica ha una bellezza materica che ricorda quella dell'antica Cina. Viene Impiegata nella realizzazione di eleganti figure femminili, facendone soprammobili lampade da tavolo o da parete, impreziosite a volte da un disegno in oro zecchino o con decori colorati. * * Willmar Koenig: le vie. Muove da Torino — dove tra l'altro, l'idea di queste mostre ha preso avvio, suggerita dalla libreria «Agora» (via Pastrengo 9)—la serie di esposizioni itineranti -Impronte e tendente nella fotografia tedesca contamporanea* che, realizzata dal Goethe-Instltut (Monaco), s'apre con Wllmar Koenig. Berlinese (n. 1952), fotografo e architetto (1982), dopo essersi dedicato al bianco e nero, impegnato a cogliere la «persona» nel proprio contesto socio-ambientale, dall'inizio degli Anni '80 Koenig ha trovato nel colore lo strumento anche più adatto per «astrarre» dalla realta quei frammenti che, attraverso sottili accostamenti, quasi con una «messa in scena», perdono l'originale autonomia dell'Immagine singola, per acquistare il valore d'una sequenza narrativa. an. dra.

Persone citate: Alberto Weber, Francesco Poli, Koenig, Wllmar Koenig

Luoghi citati: Cina, Leningrado, Monaco, Torino