«La mia infanzia con James Bond»

«la mici infanzia con James Band» Vive a Torre Pellice la sorella dell'agente segreto a cui s'ispirò Ian Fleming «la mici infanzia con James Band» Per Merlin Minshall, il vero 007, la madre sognava una carriera di pittore - «Lui, invece, amava l'avventura, e tra le due guerre mondiali cominciò a lavorare per lo spionaggio della Marina» James Bond ha una sorella. Si chiama Diana, ha 78 anni, vive a Torre Pellice ed è cresciuta accanto a quel Merlin Minshall, l'agente segreto morto 11 3 settembre scorso in Inghilterra all'età di 81 anni, che si dice sia stato 11 modello al quale s'ispirò Ian Fleming per creare l'affascinante protagonista di tante spy-story approdate poi sul grande schermo. La signora Diana ha mantenuto il nome del marito, Beerbohm, deceduto ormai da anni e con il quale si stabili prima a Luserna San Giovanni e, infine, a Torre Pellice 'dove — dice — ho deciso di rimanere, perché questa cittadina è la più internazionale che conosca, e poi amo l'Italia come l'amò mio fratello: qui il sole splende in cielo e nel cuore delle persone: L'alloggio che occupa al secondo piano di un condominio di via Bert è modesto, ma la ricchezza che si spri-. giona da Diana Beerbohm è enorme. Anche lei, come il fratello, ha vissuto una vita avventurosa e intensa che l'ha fatta diventare, come si definisce lei stessa, «una cittadina del mondo: •Nostro padre — racconta Diana Beerbohm — era dirigerite di una grossa industria elettrica sempre in giro per il mondo. Mia madre, Teodora, era pittrice e andava dove l'ispirazione la portava, dalla Finlandia all'Italia. A quell'epoca l'istruzione era riservata ai figli maschi e, infatti, mentre mio fratello riceveva un'educazione da gentiluomo inglese, io seguivo la mamma. Per due anni, nel 1928 e '29, ho anche vissuto a Torino, ospite di una famiglia valdese che mi ha poi aiutata a trovare questa sistemazione a Torre Pellice. Passavamo tutti insieme le vacanze, spesso in Italia'. Sono condensati in quegli anni giovanili 1 ricordi di Merlin «un ragazzo incredibile, che mia madre voleva assolutamente diventasse un pittore. Fu un trauma per lei scoprire che mio fratello non poteva distinguere l colori, e così lo spinsero a laurearsi.in architettura, la cosa che, apparentemente, più si avvicinava alla pittura: Obblighi e costrizioni che, però, non ebbero mai successo sul sim- patico ribelle che covava nel giovane James Bond. •Appena mio padre si allontanò dall'Inghilterra, Merlin parti, a bordo di un boijer, una chiatta olandese, e con un viaggio durato due anni e mezzo dalla Manica raggiunse il Mar Nero. Perché lo fece? Per scommessa: si diceva fosse un'impresa impossibile', sorride Diana Beerbohm. E' in quegli anni, a cavallo tra la prima e la seconda Guerra Mondiale, che Merlin Minshall, sempre in viaggio per l'Europa («Aveva fondato un'agenzia di viaggi a Londra*) incomincia a lavorare per il Naval Intelligence, lo spionaggio della Marina, di cui Ian Fleming era vicedirettore. «Mio fratello non si è mai dilungato troppo in particolari — ricorda la signora Diana — perché nella nostra famiglia lo spionaggio ce l'abbiamo nel sangue. Già nostra madre, che conosceva 8 lingue, durante la guerra lavorava per i servizi segreti a Londra. A tre anni ho imparato a non chiedere mai a mamma "Dove vai?". Poi è stato il turno di Merlin, e adesso mi pare di aver capito che anche uno dei suoi 4 figli ha imboccato la stessa strada. Io, comunque, dal 1933 e per 25 anni, tranne una breve parentesi, sono vissuta in Africa, missionaria evangelica, a creare un sistema sanitario che c'è ancora oggi. Quando sono tornata in patria mi sono sposata con un musicista, John Beerbohm, appunto. Insieme ci trasferimmo a Malta. Purtroppo John si ammalò e, siccome erano necessari frequenti viaggi in Inghilterra, decidemmo di trasferirci in Piemonte da dove era più facile raggiungere la nostra patria e da dove, come vede, non mi sono più mossa: Diana Beerbohm si scurisce in volto al flash del fotografo, poi sorride e mormora: 'Tanto ormai Perché? «£' una storia lunga, che risale a quando vivevo in Africa. Convertii al cristianesimo una donna della comunità sikh e la sua gente ha giurato di uccidermi. Come vede non ci sono riusciti, ma la loro tradizione vuole che questa vendetta venga comunque compiuta, perciò si tramandano il compito dì padre in figlio. E a Torino esiste una piccola comunità sikn...: Beppe Minello Diana Minshall, 78 anni, cinque lustri trascorsi in Africa