Voleremo a Bangkok tra due lenzuola di Enrico Singer

Voleremo a Bangkok tra duo lenzuola Posti letto in prima classe per i lunghi percorsi sui nuovi Airbus degli Anni Novanta Voleremo a Bangkok tra duo lenzuola DAL NOSTRO CORRISPONDENTE ' PARIGI — Sui grandi aerei di linea, ormai, si trova di tutto: il servizio ristorante, il cinema, la musica, i giornali, gli articoli più disparati da acquistare sema tasse. Manca soltanto il letto. O meglio, c'era una volta: al tempo dei lunghi voli sui Douglas Sleeper a elica, che avevano il loro scompartimento con le brandine per i passeggeri di prima classe. Poi, la velocità dei motori a reazione e l'esigenza di trasportare quanti più viaggiatori possibile ha segnato il trionfo delle poltroncine, magari reclinabili. Ma il letto sta per prendere la sua rivincita. Tornerà sul nuovo jet per grandi distanze che la Airbus Industrie produrrà a partire dal 1882. Il progetto dell'A-340 (questa è la sigla dell'aereo) e stato già presentato nel giugno scorso al Salone di Le Bourget. Ma l'idea di farne anche un aereo-letto è nuova: è sta¬ ta appena annunciata da Aldebard Legge, il responsabile degli allestimenti interni della famiglia degli Airbus, che ne ha svelato tutti i segreti. r<a zona notte sarà sistemi, ta sotto la normale cabina passeggeri: nella pancia del jet, solitamente riservata al carico delle merci. E' stata concepita con un sistema modulare: veri e propri container (come quelli usati per stivare i bagonll) trasformati in cinque min stanze e collegati alla Cx: a da una scaletta. In base alle prei.otazioni dei passeggeri, la «or.e letto potrà essere composta da più moduli. Fino a quattro (20 posti) senza troppo sacrificare lo spazio per merci e bagagli. Anche più, se l'idea avrà successo e le richieste del pubblico aumenteranno. Airbus Industrie — che è un consorzio francese, inglese, tedesco e spagnolo — $1 limita a dare dei consigli: saran- no le compagnie a decidere quanti letti offrire, a quali prezzi e, soprattutto, su quali linee. Ma è evidente che il privilt gio di viaggare nelle mini-stanze sarà riservato a chi affronta un volo di almeno 12 ore e vuole arrivare a destinazione evitando di passare una notte in poltrona. La formula dovrebbe essere questa: se partite per Tokuo o per II Sui America, l'aereo-letto vi offre la cena, un film e poi una beila dor¬ mita. Adelbard Legge ha spiegato che l'idea era nata per creare una zona notte destinata al riposo dei membri dell'equipaggio. Ma che. viste le dimensioni del nuovo aereo, è stato deciso di estendere questo optional ai passeggeri. Anche per rendere più competitivo 1'A-340, che si dovrà Imporre nel difficile mercato dei jet per le lunghe distanze ora dominato dall'industria americana, con II Jumbo della Boeing e il trireattore MD-11 della McDonnel-Douglas. Anche l'aereo-letto, insomma, è una mossa della guerra del cielo ingaggiata dai diversi costruttori a caccia di commessa delle compagnie aeree, a colpi di soluzioni tecniche sempre più sorprendenti. L 'A-340 è un quadrireattore da 262 o 284 posti (secondo le versioni) di dimensioni più piccole di quelle del Jumbo (chi può portare fino a 4M passeggeri), ma con un'autonomia di volo simile (14.500 chilometri) che si affiancherà alla flotta degli A-300 e A-320, che già volano su migliaia di rotte a media distanza. Gli strateghi della Airbus Industrie lo propongono come l'aereo ideale per l voli no-stop, perché, almeno in teoria, non sarà costretto a moltiplicare gli scali per raccogliere un numero di viaggiatori sufficiente ad ammortizzare i costi d'esercizio. La possibilità di offrire anche dei letti a bordo dovrebbe essere un'arma in più. Di costi, però, ancora non si parla. E tantomeno si può prevedere quale supplemento al biglietto chiederanno le compagnie ai passeggeri. Per adesso sembra, che una sola linea aerea abbia prenotato moduli della zona notte da abbinare ai posti di prima classe. Il futuro dall'aereoletto è appena cominciato. Enrico Singer AIRBUS A340

Persone citate: Bourget, Douglas Sleeper

Luoghi citati: America, Bangkok, Parigi