COSI' IL GAS E' ARRIVATO IN ITALIA CENTOCINQUANT'ANNI FA

La rivoluzione dei fasometri di Carlo Alberto COSI' IL GAS E' ARRIVATO IN ITALIA CENTOCINQUANT'ANNI FA La rivoluzione dei fasometri di Carlo Alberto □ gas è arrivato in Italia 150 anni fa e l'evento merita un ricordo perché, ha scritto Carlo Casalegno, «te fiammelle che si accendono in migliaia di case popolari, ì fornelli a gas che sostituiscono il pittoresco ma scomodo focolare, le stufe a gas che consentono di scaldare senza fatica e a prezzi ragionevoli stanze rimaste fredde per decenni, significano ' anche meno fatica, meno privazioni, allargamento di un elementare benessere. Rappresentano, cioè, altrettanti passi verso un'esistenza meno dura, verso una società più giusta: Ala prima dei fornelli e dei termosifoni ci furono i lampioni stradali L'industria del gas, infatti, è nata per distillare dal carbone gas destinato alla pubblica Illuminazione, soppiantando l'antica lanterna a olio. Fu Londra, nel 1816, la prima città sfavillante di luci a gas, poi Berlino nel 1828, Parigi un arino dopo, Vienna nel 1833. A Milano la novità entusiasmò il conte Luigi Porro Lambertenghi che chiese a Silvio Pellico, precettore dei suoi figli, di tradurgli dall'inglese un trattato sul gas, e incaricò l'amico Federico Conf aloniert di acquistargli a Londra un piccolo gasogeno. Intendeva Illuminare la Scala a gas. L'iniziativa falli per l'arresto di Pellico e Conf alonieri. e per le vicende politiche del 1821. A Milano e a Torino ci fu qualche catte illuminato con gas in bombole importate dalla Francia. La storia della produzione e della distribuzione del gas In Italia, che è anche la storia dell'ita! gas, ha inizio nel 1837, quando viene fondata la ■Compagnia di illuminazione a gas per la citta di Torino». L'iniziativa è dell'ingegner Ippolyte Gautier di Lione, che porta capitali francesi e trova partecipazione torinese: professionisti, magistrati, ufficiali, mercanti, esponenti dell'aristocrazia. Carlo Alberto dà il consenso. Può sembrare una contraddizione che un regime politico tra 1 più bigotti e reazionari d'Italia accetti questa rivoluzione. U fatto é che, chiuso alle correnti vive del liberalismo europeo, il Piemonte cariai bertlno è invece aperto alle novità tecniche industriali dell'Occidente più avanzata Nel prati ancora vuoti di Porta Nuova si costruisce lo stabilmente- del gas, si scavano le strade per le tubature. C'è l'entusiasmo dei «gasisti», che esaltano la vivida bellezza della nuova luce. Cé diffidenza, repulsione, guerra aperta degli «antlgasisti», certi che l'olio costa meno, ma hanno soprattutto paura degli scoppi. Anche all'estero l'illuminazione a gas quando è arrivata ha avuto avversari. Un giornale tedesco ha scritto che era condannabile anche per ragioni politiche •poiché, con l'illuminazione a gas, non faranno più effetto le illuminazioni e le lumino- rie che, in occasione di feste patriottiche, stimolano il sentimento nazionale». B 5 dicembre 1838 Silvio Pellico scrive al fratello: «Torino è in aspettativa del lume a gas, ma la Compagnia illuminante non trova associati e teme che dopo una spesa enorme in tubi e gazometri, la speculazione sia fallita. Sperano per altro che, messa in pratica la cosa, almeno i bottegai se ne invaghiranno, e assicurano esservi grande economia: I lampioni e 1 facali a gas si accendono per la prima volta in sette vie e piazze del centro la sera del primo ottobre 1846. I teatri restano deserti, tutta la citta è a vedere la nuova illuminazione. La luce a gas arriva anche nei caffè più eleganti, in qualche teatro, negli stabilimenti industriali di una certa importanza. Arriva nelle case, ma solo in quelle del benestanti: il gas è ancora un lusso. ET caro perché cui prezzo incide la spesa del trasporta La compagnia per produrre gas-luce ricorre al litantrace delle miniere inglesi II carbone arriva a Genova con velieri e giunge a Torino su carrettoni a cavalli per la strada del passo dei Giovi. Oneri doganali, pedaggi e trasporto ne quintuplicano il costo. Accade anche che piogge violente e continue interrompano le comunicazioni stradali e la compagnia mescoli il poco carbone di riserva con torba: ne viene fuori un gas che dà una luce fioca, fumosa e con odore cattivo. Ci sono proteste e gli ■.antigasisti» esultano C'è anche il fatto che, finché non arriveranno i contatori, l'abbonamento è a forfait L'abbonato si impegna a spegnere la fiammella all'orario convenuto nel contratto. Scrive Valerio Castronovo in Dalla luce all'energia. Storia dell'Italgas, che sta per uscire da Laterza: «Cai canto suo, la compagnia non aveva altra possibilità di controllo che non fosse quella di inviare per le strade ronde di propri agenti con il compito di individuare dal chiarore delle finestre i casi di consumo abusivo: E questo implica costi aggiuntivi non indifferenti Altre difficoltà e 1 bilanci dei primi anni sono passivi, scoraggianti. Eppure, sul futuro del gas-luce sono in molti a scommetterci Nel 1851, sulla riva destra della Dora, nasce una nuova officiti a gas di una ditta concorrente. (Cinque anni dopo le due imprese si fonderanno nella «Società gas luce di Torino», che presto sarà Italgas). A Milana Alessandria, Firenze, Roma, in altre città nascono aziende del gas. In pochi anni, ovunque le grandi cisterne dei gasometri diventano parte del paesaggio urbano. Anno dopo anno, in ogni città la rete delle tubazioni si allunga, arriva a tutte la case. I sottoprodotti delle aziende trovano sbocchi nei più svariati campi Cavour utilizza le acque ammoniacali per la sperimentazione dei concimi chimici; la calce dei depuratori serve per fertilizzare i campi; il coke sostituisce la legna da riscaldamento. Alla fine dell'Ottocento 11talgas, che ha aggregato intorno a sé imprese sorte in altre città, si diffonde su tutto il territorio nazionale. E, quando si profila la concorrenza deU'iÙuminazlone elettrica, si orienta più decisamente che in passato verso l'erogazione di altri servizi ad uso domestico: nelle case entrano il fornello a gas, la stufa o 11 calorifero, lo scaldabagno a gas. Negli Anni Cinquanta, la conversione al metano. Oggi l'I tal gas è presente in 800 Comuni, ed è sulla Via dell'interriazionall7,7azionc, affacciandosi prima in Tunisia e sbarcando poi in Spagna. Il prossimo mese celebrerà i suol 150 anni con una serie di manifestazioni Luciano Carino Lampionai parigini al raduno (da una stampa dell'epoca)