Quei dieci Stradivari di Sandro Cappelletto

Quei dieci Stradivari fl concerto da Cremona in tv: identikit dei solisti Quei dieci Stradivari I preziosi strumenti suonati dal gruppo di musicisti che abitualmente collabora con Accardo: è stato l'avvenimento più atteso nel programma delle celebrazioni - Le Quattro Stagioni di Vivaldi in diretta - La prima parte della registrazione, tra due settimane sempre su Rai tre CREMONA — Ascoltare un'orchestra di soli Stradivari, come è accaduto l'altra sera a Cremona e ai' telespettatori di Raitre, non succedeva da più. di 200 anni, da Quando i 'Professori dei suoni musicali» di Cremona vollero festeggiare in quel modo l'arrivo nella loro città di due signori di Salisburgo. Il padre, celebrato insegnante e teorico del violino, e il figlio, appena quattordicenne ma di cui già si dicevano meraviglie: Leopoid e Wolfgang Amadeus Mozart. Era il 1770. L'avvenimento si è ripetuto l'altra sera, sempre a Cremona, ed è stato uno del momenti più rappresentativi dell'omaggio ad Antonio Stradivari nel 250' anniversario della morte. 6 violini, 2 viole, 2 violoncelli: 10 tra i migliori *pezsi» usciti dalla bottega dell'infaticabile artigiano: visse 93 anni, costruì oltre 1100 strumenti, ne sono giunti fino a noi 614. Sema contare i falsi e, come ogni tanto accade, le nuove attribuzioni. Protagonisti della serata,' assieme agli Stradivari, altrettanti solisti: Alfonso ■ Qhedin e Toby Hoffman come viole. Rocco Filippini e Peter Wiley violoncelli, Salvatore Accardo, Margaret Batjer, Silvie Oaseau, Ida Lenin, Victor Marion e Marianna Sirbu violini. Il con¬ trabbasso di Franco Petrocchi e il clavicembalo di Bruno Canino completavano, nella funzione del continuo, l'ensemble: ed erano gli unici due 'intrusi» nella riunione, di famiglia, perché né contrabbassi, né clavicembali furono mai creati da Stradivari, n programma comprendeva solo musiche di Vivaldi, per ricordare che negli stessi anni in cui Stradivari perfezionava gli strumenti, un musicista italiano dava contributi fondamentali alla let- tenitura e alla tecnica degli archi. La serata su Raitre, fino a questo momento, costituisce l'unica lodevole eccezione al disinteresse con cui la Rai ha seguito le occasioni create dall'anno stradivariano. Ma gli spettatori hanno visto soltanto l'ultimo brano in programma, i Quattro concerti delle Stagioni. La prima parte verrà .trasmessa, sempre da Raitre, fra due sabati. Ad ogni intervallo fra una Stagione e la successiva gli spettatori, come il pubblico che gremiva il Teatro Ponchielli, assistevano ad un breve rito: le mani di Salvatore Accardo, che si esibiva come solista, lasciavano uno strumento per accoglierne un altro. Così, si sono alternati il Cremonese, l'ex Renier, il Firebirde, l'Hart ex Francesca tri. Quattro tra i massimi esempi della magia di Stradivari, tutu nati in quelli che gli studiosi chiamano gli «anni d'oro» del liutaio. Valore di mercato, qualche miliardo. Non sarà facile ritrovarli tutti assieme, uno accanto all'altro, dovremo attendere altri duecento anni? Alle Stagióni i solisti, che formano l'ossatura delle Settimane Musicali di Napoli e dunque hanno una discreta consuetudine di lavoro comune, sono giunti, così è sembrato, piuttosto affaticati e talvolta si è perduta la dinamica della scrittura di Vivaldi, quel frequentissimo mutare dei timbri e del colore della frase che traduce in musica le immagini e le sensazioni raccontate dai sonetti, probabilmente scritti dallo stesso compositore, che precedono la partitura. Migliore la resa nei passaggi solistici e nei momenti di più distesa contabilita, tra tutti l'adagio dell'Estate, con quell'estatico discorrere del per quattro violini e quello in Fa maggiore per tre violini hanno costituito la prima parte del programma: tre esempi del genio di Vivaldi nel costruire l'architettura musicale, facendola sorgere dai continui richiami .tra le parti. Come accade nell'intenso, ricchissimo dialogo tra i due violoncelli solisti del primo del concerti. Sandro Cappelletto

Luoghi citati: Cremona, Napoli, Raitre, Salisburgo