Va all'asta Garibaldi

Va all'asta Garibaldi In vendita, a Firenze, cimeli risorgimentali e dei Mille Va all'asta Garibaldi Una ciocca di capelli dell'eroe dei due mondi offerta al prezzo di partenza di 150 mila lire - Tre milioni per un cannone della battaglia di Cintatone e Montanara DAL NOSTRO CORRISPONDENTE FIRENZE — Chi vuole acquistare un cannoncino in ottime condizioni e perfettamente funzionante per tre milioni? No, il mercato clandestino delle armi in questo caso non c'entra. Qui e in vendita un frammento di storia. □ cannone in questione, infatti, ad avan carica da campagna è uno di quelli usati dagli studenti toscani per fermare gli austriaci a Curtatone e Montanara il 29 maggio del 1848. Sarà battuto all'asta, insieme ad oltre 400 pezzi, 11 7 ottobre nelle sale di Palazzo Ridolfl, dove la casa d'aste Pitti ha raccolto una collezione di oggetti risorgimentali e lorenesi e armi antiche dal XV al XIX secolo. Per gli appassionati di questo periodo storico l'occasione si preannuncia particolarmente ghiotta. Pare che lo stesso presidente del Senato Giovanni Spadolini e il segretario socialista Bettino Craxi si siano Interessati a quest'asta e non è escluso che vi. partecipino per arricchire le proprie collezioni Oli oggetti di grande interesse storico certo non mancano. Cè la camicia rossa di un sergente garibaldino con tanto di medaglie d'argento guadagnate nella campagna del 1859 (valore un milione insieme con una bandiera e un fazzoletto dell'epoca); una giubba bianca dei cavalieri di Santo Stefano di Toscana, cimelio rarissimo del periodo lorenese (un milione); elmi della guardia civica di Pio rx e di quella di Leopoldo n di Toscana; due bastoni intagliati da uno del mille volontari che seguirono Garibaldi. Dell'eroe del due mondi viene messa all'asta persino una ciocca di capelli conservata sotto una teca di vetro e autenticata da Jessie White Maria Modica la base d'asta: 150 mila lire. I fans di Garibaldi possono farsi avanti tranquillamente. Numerosi anche 1 cimeli del pe- riodo lorenese che fanno dell'asta la prima iniziativa celebrativa di questa grande famiglia a cui Firenze e la Toscana avevano deciso di dedicare questo 1987. Una stima di ben tre milioni di valore accompagna la bandiera in seta del Granducato. E ancora busti di gesso di Leopoldo II e della sua prima moglie Marianna Carolina di Sassonia, realizzati dallo scultore Ottavio Glovannozzl e datati 1824. Nella sezione autografi e documenti da segnalare il proclama di addio a Firenze scritto di proprio pugno dal granduca Leopoldo II il 37 aprile del 1859 a Forte Belvedere e controfirmato dal ministro Baldasseroni. Per otto milioni ci si può aggiudicare la statua in'marmo di un Cacciatore delle Alpi (altezza un metro) attribuita allo scultore Adriano Cecioni, esposta nel 1982 alla mostra «Garibaldi arte e storia» in Palazzo Venezia e al Museo centrale del Risorgimento di Roma. A prezzo più accessibile due modelli in gesso di Vittorio Emanuele n a cavallo realizzati per il concorso per la statua del re da sistemare nel piazzale delle Cascine a Firenze: quello del Fantacchlotti parte da un milione, queUo del Gabrielli da 600 mila lire. Ricchissima la scelta per gli amanti delle armi, tutte perfettamente funzionanti. Oltre al cannoncino protagonista di Curtatone e Montanara, c'è anche un fucile a pietra focaia con baionetta, datato 1822, della Manifattura Reale di Tulle, che sulla cinghia di cuoio porta incisa la data della storica battaglia risorgimentale. Cè poi un fucile Inglese a percussione Tower che sulla canna porta inciso 11 numero 729 e il nome di Garibaldi a indicare che faceva parte delle tarmi destinato ai-Mille.teti-, ma un milione)... , i,j Tra i pezzi più antichi spiccano un archibugio giapponese a miccia della prima metà del xvn secolo (due milioni); un archibugio tedesco a ruota sempre del xvn secolo (quattro milioni); un fucile bresciano a pietra focaia del 1660 firmato sulla canna da Lazzarino Cominazzo (tre milioni e mezzo). Tutti questi cimeli provengono in gran parte da un'unica collezione che apparteneva al conte Giorgio Cucentrentoli di Monteloro, storiografo, autore di testi sul Lorena e sul periodo risorgimentale, ammiratore nostalgico della dinastia lorenese e, soprattutto, grande collezionista. Il conte Cucentrentoll aveva cercato di ricostituire una piccola corte intomo a Goffredo d'Asburgo Lorena, l'ultimo della dinastia a sentire ancora il legame, seppure fievolissimo, con la Toscana. Morto lui nel gennaio dell'84, Giorgio Cucentrentoll dette le dimissióni dalla carica di «maggiordomo maggiore»* Oggi 11 nome dei Lorena vive con il figlio di Goffredo, Lorenzo, che abita in Austria, e che a Firenze è venuto solo un paio di volte e che, a chi gli si rivolgeva con i suoi titoli nobiliari, rispose che preferiva essere chiamato ingegnere. Francesco Matte ini