Bimbo trattato come pacco per lo scontro tra i giudici

Bimbo trattato come passo per lo scontro imi giudici Potenza: Donato, due anni, è conteso tra gii zìi e il padre Bimbo trattato come passo per lo scontro imi giudici Per due volte la corte d'appello riforma la decisione del tribunale dei minori POTENZA —Donato è un bel bambino di due anni e mezzo. Una sentenza deliacorte d'appeUo di Potenza, che riforma le decisioni del tribunale dei minori, lo ha trasformato In un «pacco postale». Al centro di una battaglia giudiziaria tra gli zìi materni e il padre, secondo i giudici 11 bambino dovrebbe lasciare tra pochi giorni la casa che l'ha accolto dopo la morte della madre. Per ora Donato, Ignaro, gioca 00» la bici sotto casa, con altri coetanei. Ha perso la mamma quando aveva un anno di vita; e dalla nascita è vissuto a Lavello, in provincia di Potenza, col nonno e gli zil materni. L'avevano affidato a loro gli stessi genitori, di comune accordo, quando la malattia aveva costretto la madre ad intraprendere uno del tanti «viaggi della speranza» per un ospedale del Nord. Donato nella casa del nonno ha trovato la sua integrazione affettiva, ha trovato la sua casa. «Non si addormenta — dice lo zio Raffaele — se non ha accanto la zia Principia, che chiama mamma: La signorina Principia Gisondi gli sta sempre dietro, tra di loro c'è il rapporto tipico che lega un bambino di quell'età a chi gli e maggiormente vicino. Eppure tutto ciò sta andando in frantumi. Sulla testa del bambino si è consumata una battaglia a colpi di carte da bollo. Dietro le vicende giudiziarie una storia di adulti, di rapporti infranti, di accuse reciproche; fl padre, Vittorio Piccirillo, che non ha ritenuto necessario un intervento economico per il mantenimento del bambino e neppure ha avvertito l'esigenza di visitare spesso il piccolo, ha ottenuto l'affidamento di Donato. Il precetto di trasferimento del bambino da Lavello a Rionero—dalla casa che conosce a quella del padre che non ha mai visto — e stato recapitato ieri a casa Gisondi. La decisione è stata presa dalla corte d'appello di Potenza, che per ben due volte ha modificato due sentenze del tribunale del minorenni, il quale aveva invece preferito lasciare il bambino dove era per non turbare il suo equilibrio psicoaffettivo. Ora Donato ha ancora dieci giorni da trascorrere nella sua residenza abituale, poi — come un «pacco postale» in attesa di destinazione definitiva — passerà In altra sede. Non ò un caco isolato quello di Donato. B «Telefono azzurro» di Bologna, la .linea a disposizione dei bambini — che ha segnalato anche questa vicenda — lamenta situazioni slmili in tuttltalia. Come lamenta, anche lo strano comportamento dei giudici che sembrano dividersi sulla materia esattamente come 1 parenti. Ma nel caso in questione una differenza di comportamento nel due gradi di giudizio c'è. La corte d'appello ha speso poche righe per dire che 11 padre può sostituirsi alla madre. B tribunale del minorenni ha redatto venti cartelle per sostenere il contrario. Una prima sentenza dava un affidamento provvisorio al nonno materno in attesa di Indagini più accurate. La seconda sentenza era definitiva, ed era accompagnata da una relazione psicologica su' tutti i componenti dei due nuclei familiari, nella quale si avanzano dubbi sulla capacità psichica del padre di provvedere alle esigenze del figlio. Ma di tutto questo la corte d'appello non ha tenuto conto; sembra abbia deciso più in base ai principi della morale naturale che in base ad una situazione oggettiva, la psicologia è rimasta fuori dalla camera di consiglio. Ma la vicenda non è ancora conclusa. La famiglia Gisondi si è rivolta alla Cassazione. Non è ancora detto che 11 «pacco postale» sia giunto a destinazione. Edmondo Soave

Persone citate: Vittorio Piccirillo