Fantacronache di Stefano Reggiani di Stefano Reggiani

Fantacronache Fantacronache di Stefano Reggiani A chi serve la pace Venerdì 18/lunedl 21, i nemici delle svolte storiche. — Lo storico delle paci e lo storico delle guerre si incontrarono al circolo delle nazioni-, stavano consultando le raccolte dei giornali, a fianco a fianco sui banconi severi della sala di lettura e quasi non s'erano accorti l'uno dell'altro. «Guarda chi si rivede, disse lo storico delle guerre. E' un piccolo avvenimento, non ci sei mai. Fermiamoci a pranzare al circolo, parleremo». L'altro, di solito smunto c spento, appariva quasi florido e vivace: « Va benissimo, rispose, offro io questa volta». Come ai bei tempi, un angolo tranquillo, il vino d'annata, il vecchio cameriere. Le chiacchiere venivano facili. Storico delle guerre: «Scommetto che ti ha stanato la notizia dell'accordo di massima sul disarmo in Europa tra Stati Uniti e Unione Sovietica, soprattutto quella frase di Reagan sull'importanza storica dell'intesa». Storico della pace: «Finalmente. E' il mio mestiere, no?». S.d.g.: «Ma hai notato l'imbarazzo, la disapprovazione, lo sconcerto del giorno dopo? Come se Reagan si fosse vantato di qualcosa di disdicevole, un'azionaccia inadatta alla sua età e al suo passato. Come quando un vecchio dice in pubblico qualche impertinenza aneriosclerotìca e tutti cambiano discorso, parlando di tèmi vaghi, il tempo o le paste alla crema». S.d.p.: «Ma, appunto. Credo che solo un repubblicano fortemente conservatore possa accordarsi con ì'Urss e col mondo orientale, un democratico tenterebbe di convertirli, Solo i nemici possono fare la pace». S.d.g.: «Reagan è un vecchio intollerante che vuol passare alla storia». S.d.p.: «Sono qui apposta, gliel'ho suggerito io». S.d.g.: «Ma non pensa che fa pece ha un costo altìssimo, intollerabile per una società moderna». S.d.p.: «Gli ho detto che se la pace fosse gratis e senza problemi la farebbero tutti, che gli armamenti fino a un certo livello garantiscono la sicurezza, oltre la annullano, e che...». S.d.g. (livido): «Ebbene, caro collega, non credere che un disegno così semplice potrà passare realmente. Senti questi rumori di guerra dal Golfo Persico? Sai quanti Golfi potremo far esplodere prima del vertice? Sì, la vedremo». S.d.p.: «La vedremo». Martedì 22, le cattive signore. — Ci sono stati grandi rivolgimenti del costume, una pornodiva siede in Parlamento e ottiene una tacita difesa dalle femministe, sempre più chiara è la separazione tra morale e codice penale, eppure quando si parla di prostituzione anche ì più liberali non si tengono, alla condanna morale preferiscono il vecchio metodo dei carabinieri E' naturale che questo accada quando il discorso gira attorno al mondo criminoso dello sfruttamento, meno naturale quando si parla di prostituzione, come dire?, non professionale. Riferendo di cer¬ te cattive signore che esercitano per bisogno o voglia di lusso, anche un settimanale progressista perde le staffe e mette sullo stesso piano l'induzione alla prostituzione dei minorenni (odioso reato) con la casalinga che va occasionalmente in macchina sulla circonvallazione (tristi fatti suoi). Quello che disorienta anche le persone meno intolleranti non è la venalità (anche le pomodive ìo fanno per soldi), probabilmente è il dilettantismo, l'invasione di campo. Vorrebbero che una signora stesse pubblicamente da una parte o dall'altra, e non tollerano l'incertezza. Comprensibile pretesa, ma anche il riserbo ha i suoi diritti (e non c'entrano manette, appostamenti, irruzioni, la morale dei carabinieri). Mercoledì 23, 0 pubblico che aspetta Getti. — In Italia ci sono tre categorie di cittadini che aspettano l'estradizione di Getti dalla Svizzera Quelli che vorrebbero che finalmente dicesse tutto. Quelli che vorrebbero che non dicesse niente. Quelli che non ricordano, che hanno le idee confuse {«ma non s'era avvelenato con il caffè?»). Fra le tre categorie Getti avrà lo spazio per dire a mòdo suo: poco, pochissimo, ' abbastanza, quel che serve. Solo lui saprà quel che manca. Giovedì 24, ancora favole sul ministro Gaspari atta vecchia maniera di Campanile. — 1) Il ministro Gaspari venne aggredito da un rapinatore che a bruciapelo gli impose: «O la borsa o la vita». Gaspari nominò una commissione. 2) Il ministro Gaspari era in volo su un Jumbo durante una tempesta. Fece cortesemente un sopralluogo, e suggerì . alla . hostess: «Sgomberate le poltrone». 3) D ministro Gaspari andò a trovare una betta signora e arrivò con mezz'ora di ritardo. «C'è tutto nei verbali, si giustifico. Non è colpa mia».

Persone citate: Campanile, Gaspari, Reagan

Luoghi citati: Europa, Italia, Stati Uniti, Svizzera, Unione Sovietica