Clandestino muore sul confine

Clandestino muore sul confine Giovane turco ucciso da infarto mentre tenta di passare in Svizzera Clandestino muore sul confine COMO — Il tentativo di espatrio clandestino in Svizzera per un giovane .turco di vent'anni si è fermato a 200 metri dalia rete di confine. Stroncato da un infarto, Kaceci Yakup, è morto prima di riuscire a mettere piede in territorio elvetico. Una sorta di terra promessa per moltissimi giovani del Terzo Mondo che fuggono dai propri Paesi nella speranza di sottrarsi al destino dei senza lavoro. Il giovane turco è morto l'altro ieri ^el, istorio, di Dumenza, nel Lùinese.'méntre stava, cercando di superare una'zona moh'tahatrSpervia, difficile da percorre■ re anche per coloro che sono del posta In tasca gli hanno trovato un biglietto ferroviario Milano-Luina Era assieme a Jopulmaz Semsettin, 26 anni, pure lui turco. Per quanto si è potuto capire nessuno li stava accompagnando verso uno dei tanti valichi alternativi Il giovane turco è stato colto da un malore attorno a mezzogiorno. L'amico è tornato in paese per lanciare l'allarme. Gli è stato difficile farsi capire, con le poche parole di inglese che conosceva Non è stato In grado di indicare con precisione la zona in cui si stava consumando il dramma I carabinieri hanno, faticato ore e quando, verso sera, Kaceci Yakup è stato trovato ormai era morto. Una morte che drammaticamente ripropone l'odissea del turchi che lasciano il loro f&m*V!%&> anche per rpjctivi politici, cercano di espatriare illegalmente in'Svizzera! passando attraverso le famose piste chiamate di «Ho Chi Min», valichi «alternativi» usati dagli spallonicontrabbandieri. Piste lungo le quali si sviluppano traffici illeciti, pericolosi, come quelli delle armi e della droga. Il traffico di braccia è tuttavia il più doloroso. Ci sono vere e proprie organizzazioni che aiutano questi disperati od entrare in Svizzera Succede soprattutto nel Co¬ masca il primo caso che si registra nel Varesotto ha avuto una conclusione drammatica Li chiamano i •Caronti di braccia»: dietro grossi compensi, alutano 1 turchi od entrare in Svizzera Ultimamente carabinieri e polizia di Como hanno effettuato numerosi arresti, soprattutto dopo che nel nostro Paese è entrata in vigore la nuova legge sugli stranieri. Malgrado ciò 1 tentativi di espatrio sono in continuo armento, come ha^yuco occasione di affermare Peter AVbenz, responsabile' dei rifugiati politici! del dipartimento di polizia elvetica Secondo Arbenz -nelle ultime settimane gli espatri clandestini sono paurosamente aumentati: Tutto ciò sembra avere una spiegazione abbastanza logica II 5 ottobre prossimo in Svizzera entrerà In vigore la nuova legge che, approvata nell'aprile scorso da due terzi di elvetici, pone severe limitazioni alla concessione dell'asilo politico. Una legge che sembra cancellare, con un colpo di spugna uno del tratti tradizionali, storici, della Confederazione elvetica: l'ampia disponibilità ad accogliere 1 profughi di tutto il mondo. La nuova legge prevede che dal 5 ottobre entreranno in funzione, ai 23 posti di confine . in Svizzera, uffici che controlleranno severamente coloro che si presenteranno per chiedere asilo. Basterà un semplice dubbio al funzionarlo di dogana per respingere 1 richiedenti, c, j £tt Una decisione che sembra lasciare la porta aperta a decisioni arbitrarie. Per evitare che ciò possa accadere l'associazione svizzera «Asyl, Asile, Asilo», ha aperto a Ponte Chiassa a 200 metri dal valico, un avamposto umanitario senza precedenti: una «enclave» elvetica in territorio italiano, che intende essere un sicuro punto di riferimento per coloro che tentano l'espatrio clandestino. Marco Morelli

Persone citate: Marco Morelli, Peter Avbenz

Luoghi citati: Como, Dumenza, Milano, Ponte Chiassa, Svizzera