Il Palio è schierato ai nove senesi in campo rispondono nove di Asti
Il Palio è schierato ai nove senesi in campo rispondono nove di Àsti Il Palio è schierato ai nove senesi in campo rispondono nove di Àsti ANCHE quest'anno la corsa del Palio ripropone la sfida tra la scuola senese e quella astigiana. Questa rivalità, tornata attuale nel 1984, dopo 14 anni di chiusura verso i fantini forestieri, costituisce uno dei principali motivi di interesse della manifestazione; già nelle ose della vigilia si intrecciano pronostici, si Ipotizzano combines, si temono alleanze segrete. Ecco a confronto, in un breve profili, 1 portacolori delle due scuole: Fantini senosl — Sin troppo scontato iniziare parlando di Andrea De Gortes «Aceto» che ha vinto due Pali! (1968 e 1984), per giungere poi, con i colori del 3T, due volte secondo (1985 e 1986). Tanaro lo ha nuovamente riconfermato «ma per l'ultima volta, come ha anticipato il rettore Pier Matteo Berardi. Seguiranno «Aceto» alcuni bei nomi del Campo di Siena: precedenza al piccolo Salvatore Ladu «Cianchlno» destinato a Santa Maria Nuova e vincitore dell'ultimo Palio di Siena. Una buona scelta non c'è che dire, anche se l'anno passato, al suo esordio ad Asti, «Cianchlno» aveva rimediaU/ per San Martino una bruciante eliminazione in batteria, nonostante l'eccellente cavallo. Poi Massimo Coghe «Masslmino», si dice qualcosa di più di un astro nascente; è il fantiino ufficiale della contrada senese del Nicchio, ma quest'anno ha corso per l'Oca. Vestirà i colori di San Lazzaro. E' una «matricola» del Palio d'Asti. Ci sarà ancora a 45 anni suonati Leonardo Viti «Canapino» il dominatore della passata edizione vinta per Nizzii. Avrà un suo cavallo e vestirà il giubbino della Cattedrale come nel 1985 (eliminato in batteria). La Cattedrale lo scorso anno lo aveva ripudiato per raggiunti limiti d'età e ora se lo è ripreso più vecchio di un anno. Anche questo fa parte del Palio. Un altro nome illustre è quello di Silvano Vigni in arte •Bastiano»: correrà per Santa Caterina, che si affida per la prima volta ad un senese. «Bastiano» era il fantino prediletto dello scomparso presidente della Federcalclo, Artemio Franchi, gran «condottiero» della contrada della Torre. Ad Asti, il fantino, molto quotato a Siena, ha un precedente per nulla esaltante, cadde infatti in finale nel 1985 per San Lazzaro. Nizza cambia fantino ma resta nel settore del senesi: Antonello Casula «Moretto» già due volte in pista con Moncalvo. Non è un personaggio di primo piano, ma sa farsi rispettare. San Paolo si è tenuto stretto Mario Vigni, cugino di «Bastiano», detto «Castorino» per gli incisivi mo!^) sporgenti ed altrettanto ha fatto Vlatosto col giovane Tet nino Cossu «Clttlno», sardo di scuola senese, già provato con buoni risultati lo scorso anno. Tori1 a a vestire il bianco rosso di Moncalvo Sebastiano De le del a, romano di nascita, senese di scuola; 11 fantino è arrivato lunedi da Roma in aereo accolto in pompa magna. Nel 1985 aveva regalato ai moncalvesi il gallo. In totale 1 senesi che si pi esenteranno, salvo sorprese, al canapo sono 9, cioè esattamente la metà dei concorrenti. Fantini astigiani — Mario Cottone «Truciolo», 11 vincitore di «Aceto» nella memorabile edizione del 1985, correrà per la Torretta, cosa che non gli era riuscita di fare 12 mesi fa causa infortunio. Quest'anno ha fatto parlare poco o nulla di sé, ma la celebrità d'altronde l'aveva già raggiunta imponendosi a Siena l'anno passato. Alla Torretta ha chiesto un cavallo vincente, minacciando in caso contrario la rinuncia a correre. Fra gli astigiani mancano i giovani, ad eccezione di Luca Semenzato, del quale si dice un gran bene. Secondo alla Giostra di Nizza 1987, Luca, raggiunta la maggiore età, può finalmente correre il Palio e Montechiaro gli ha dato fiducia. Merita un in bocca al lupo. Se San Martino non nutre effettivamente velleità di successo è credibile allora la candidatura di Massimo Bravo, un giovanotto che si è fatto le ossa. Nutrita la schiera dei veterani del frustino. Ecco per San Damiano, Renato Magari che con Mario Beccaris, quest'anno assente, è il fantino locale ad aver vinto di più (due Pali! per San Paolo e Montechiaro). Quindi Angelo Garbarono detto «Kawasaki» per Canelli e Rinaldo Spiga «Spingarda» (Don Bosco), la grinta fatta persona, sanguigno e polemico, primo al Palio del 1973 (San Pietro). I rossoverdi del San Pietro, scottati dalle sconcertanti prove di alcuni senesi (acciuga con Ercolino Manzi nel 1984 ed eliminazione in batterìa con Franco Congiu «Tremoto» nel 1986) è tornato al vecchio amore: Mimmo Ginosa, barese trapiantato ad Asti, che gli aveva regalato il drappo nel 1983. San Secondo si affida Invece ad Enzo Ascolese «il nibbio» che tra le giovani monte astigiane è quello che ha collezionato più gettoni di presenza al Palio. E' un ragazzo con una certa esperienza e il borgo del «Santo» anch'esso deluso dai senesi, è tornato con lui, all'antico. Gli oro-argento di San Silvestro (uno dei rioni a non aver ancora vinto il Palio), hanno prescelto Piero Benino «Duca di Berry», un braidese, già in forza al rione l'anno passato (eliminato in batterla). Voci di corridoio non escludono però una clamorosa sorpresa dell'ultima ora. f. c.
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