A Lizzani giova il film tv a suspense

A Lizzani giova il film tv a suspense Dopo il suo «Assicurazione sulla morte», «Serie nera» di Raidue chiude con Godard A Lizzani giova il film tv a suspense «Serie nera» di Raidue — durata tutta - un'estate — volge al termine. Si chiuderà la prossima settimana con un tocco di raffinatezza, quei Grandeur et décadence dì ' Godard. ?« scherzo » che ■ ■ all'Ultimo1.: ■ ■Festival;) di Berlino ha divertito metà' della platea e ha profondamente irritato l'altra metà. Curioso questo ciclo di coproduzione europea: una ventina di movie-tv realizzati con le forze unite di alcuni enti televisivi che si sono trovati d'accordo su un genere, il nero. Poiché l'idea è partita dalla Francia, c'è stata una tendenza al recupero per il video di quel cinema nero, o policier, che in Francia ha una vecchia tradizione; e che ha attraversato la guèrra per proseguire, da Oabin a Delon, e con una i à' a i u a a l o a e a a a schiera di registi da Becker a José Giovanni, da Duvivier a Molinaro e a Chabrol, sino ai nostri giorni: cinema che si presenta con molteplici facce e sfumature,'ma che poggia di regola sui&lcuni luoghi deputati/o convenzionali, còme la grande rapina che va in fumo per un' minuscolo dettaglio, l'amicizia virile, il tradimento della donna, il duello mortale ma «leale» tra investigatore e fuorilegge ecc. E' una convenzionalità che in non pochi movie ha pesato con tragiche e sanguinose vicende scontate dall'inizio, e con protagonisti e comprimari fissati in un cliché romantico-dannato un po' patetico e un po' fastidioso. Comunque le felici «trasgressioni» non sono mancate, o in direzione del grottesco sinistro o dostgrrimssnrBrIWdsvhslfRptn della sinistra fantapolitica o dell'erotismo torbido spinto, e in virtù soprattutto della personalità del regista quando il regista è riuscito a fare sua la materia. -, ;;, :-: . 4.Cosi,è pec il penultima movie, trasmesso questa settimana, Assicurazione sulla morte di Carlo Lizzani, che si è ispirato — liberamente — a Teli it to the Birds di J. H. Chase. La storia ricorda quella di Doublé Indemnity di Cain da cui Wilder ha tratto La fiamma del peccato, ma il meccanismo conclusivo è molto diverso, e Lizzani in ogni caso ha rielaborato la trama trasferendola senza traumi — l'ambientazione è un punto forte del film — in una Roma torva e anonima di periferia, con case degradate, pozzanghere che sbarrano le strade, montagne di immondizia. A Lizzani fa bene il film a suspense per la tv: qualche anno fa aveva fatto centro con La casa dal tappeto fliall&e stavolta ha','replicate "flrrrtana'o'lin Ottimo »d&^%%c8nsUKÓ'. atto'»':' L'intrigo che vede soci cri-, minali e sfrenati amanti, uh assicuratore con l'acqua alla gola e una bella profuga senza scrupoli sposata ad un anziano, è raccontato con mano sicura, taglio secco, tensione continua, in un'atmosfera avviluppante di violenza, frode, avidità e ambiguità, sino alla non prevedibile (quanto è rara...) sorpresa degli ultimi cinque minuti. Ben diretti gli attóri: Giovanni Vettorazzo che gioca appropriatamente il duplice ruolo di scialbo impiegato traffichino e fallito e di «diabolic man» rapinatore e assassino, Patricia Millardet dalla prorompente sensualità per movenze e abbigliaménti, e il teatrante Augusto Zùcchi, tenebroso giustiziere. ■in; un'allusiva, parodia seriosa di Orson Welles. Al di là del discorso specifico sul ciclo, il movie di Lizzani conferma che anche nel buon prodotto medio — il quale è auspicabile, necessario, anzi indispensabile — l'organizzazione e i quattrini della tv e la struttura, l'esperienza, la presenza d'autore dell'apparato cinematografico possono veramente condurre a risultati eccellenti: è su questa via, e soltanto su questa via, che l'Europa televisiva riuscirà a controbàttere e arginare la concorrenza industriale americana. ug0 Buzzolan

Luoghi citati: Berlino, Europa, Francia