E' nata la MonteshelI

E' nata la MontesheBI Joint venture da 2000 miliardi tra Montedison e Shell E' nata la MontesheBI Con la rete distributiva ex Total, Foro Buonaparte diventa il terzo gruppo italiano - In tutto 3000 punti di vendita - Cardini e Scliimberni cercano altri mille miliardi all'estero? MILANO — Ieri all'Aia Carlo Vannini, presidente della Selm, e Hugue Du Rouret, amministratore delegato della Shell Italia, hanno firmato il protocollo di intesa che ha dato 11 via ad una Joint-venture paritetica, nome: MontesheH, scopo: la concentrazione delle attività di Selm e Shell Italia nella distribuzione di prodotti petroliferi e derivati. Per il gruppo Shell, che dall'Italia era in' gran parte uscito nel 1973 con la cessione all'Eni della sua rete di vendita (oggi IP) restando con attività chimiche e un fatturato di 700/800 miliardi, si tratta di un ritorno In grande stile su un mercato nel quale ormai la sua presenza distributiva era limitata ai 110 distributori acquistati da Conoco. Per 11 gruppo Montedison, la combinazione à fianco di un gigante come Shell rafforza il suo settore distributivo che, dopo il recente acquisto della rete Total, conta su una forza di 2900 punti vendita, e apre probabilmente la via a possibili altre «sinergie». •Ritorniamo in un mercato, quello italiano della distribuzione, che oggi è il secondo come consumi in Europa dopo la Germania* ha detto Du Rouret «e dove la Shell è ai primi due posti nel mondo con Esso*. *La decisione di farci affiancare da Shell, con la quale ci unisce da anni un rapporto di collaborasione, nasce dalla convinzione che questa unione possa essere per noi particolarmente valida* ha aggiunto Vannini. «La Shell possiede una grande esperienza nelle reti distributive, e la sua rete italiana, benché modesta, è ottima in termini di efficienza, tecnologia, immagine e localizzazione*. La nuova società, • il cui fan arato si stima possa sfiorare i 2000 miliardi, sarà dotata di una rete distributiva di 3000 punti; e di mezzi finanziari per sviluppare la sua attività: i termini precisi dello sforzo economico da parte dei due soci non è ancora stato definito perché, come hanno spiegato ieri, la trattativa è stata condotta in modo assai rapido e ora bisognerà fare i conteggi finali. 'Da oltre due anni la Shell voleva tornare in Italia* ha ammesso Du Rouret, «erano state fatte diverse trattative, non andate a buon fine. Ma poiché la volontà esisteva, quando l'occasione con Selm si è presentata, è stato facile decidere rapidamente: Con i suol 3000 distributori, MontesheH dovrebbe raggiungere una quota superiore al 10% del mercato italiano, situandosi quindi al terzo posto dopo il gruppo Eni é la Esso, e prima di Mobil. MontesheH opererà come entità indipendente, nel senso che avrà organici suoi mentre le posizioni operative saranno, come ha chiarito Vannucci «a rotazione, anche se è chiaro che Montedison è forte nella raffinazione e nella distribuzione primaria, Shell è regina nella distribuzione secondaria*} Essa svilupperà -sinergie tra prodotti petroliferi, lubrificanti e i servizi di rete*. A proposito dei servizi, Du Rouret è stato abbastanza severo sui servizi forniti dalle reti italiane che ha definito 'arretrate* rispetto a molte altre reti europee. Come si ricorderà, la Montedison ai primi di agosto aveva concluso l'acquisizione della rete dei 25G0 distributori Total con uno sforzo finanziario pari a 250 miliardi. E' una delle operazioni che, insieme alla successiva Opas su Farmiterba e all'acquisizione di Himont (più code di Fondiaria), ha fatto salire i debiti di Foro Bonaparte dai 6098 miliardi denunciati al 30 giugno scorso a oltre 9000 miliardi. Giovedì il gruppo ha annunciato di aver ottenuto, a fronte della operazione Himont, una linea di credito pari a 800 milioni di dollari attraverso Citicorp. Ma si tratta di un finanziamento ponte, che non incide sul rapporto debiti/mezzi propri che in Montedison ora supera decisamente l'uno per cento. Montedison ha dunque necessità di agire anche direttamente sul proprio-capitale. In tal senso alcuni plani sono .allo studio e, con. ogni probabilità, qualcosa si saprà a metà della prossima settimana. Sembra infatti che Gardini e Schimberni abbiano trovato un accordo su questo specifico problema. Si tratterà, molto probabilmente, di una operazione vicina ai 1000 miliardi, da raccogliere sui mercati internazionali. Valeria Saechi

Persone citate: Bonaparte, Buonaparte, Carlo Vannini, Gardini, Joint, Schimberni, Vannini, Vannucci

Luoghi citati: Europa, Germania, Italia, Milano