Conclave per la nuova Firenze

Conclave per la nuova Firenze Un gruppo di grandi architetti elabora il progetto per Novoli Conclave per la nuova Firenze DAL NOSTRO CORRISPONDENTE FIRENZE — Il sogno di Lawrence Halprin, l'architetto paesaggista americano scelto dalla Fiat per coordinare 11 progetto-Novoli, sta perdendo 1 connotati di pura astrattezza per assumere quelli di indicazioni operative. A tradurre la filosofia urbanistica di Halprin in scelte precise è un gruppo di architetti di fama nazionale ed internazionale, riuniti dalla Fiat nella splendida villa «La Sfacciata» per un workshop (un incontro di lavoro) di tre giorni. Dal confronto delle loro idee, delle loro esperienze, dei loro gusti, un confronto che continuerà anche nei prossimi mesi, dovrà uscire il progetto definitivo per la costruzione di un nuovo pezzo di Firenze. Nella zona di Novoli, alla periferia Nord della città, sorge attualmente lo stabilimento Fiat. L'area coperta è di circa 310 mila mq. Le Intenzioni dèlia Casa torinese, ormai note da qualche anno, sono di trasferire lo stabilimento fuori dei centro abitato (probabilmente nel comune di Campi) e usare l'area libera per un intervento urbanistico altamente qualificato; che comprende diverse realizzazioni (residenziali, direzionali, commerciali, ricettive). Ma soprattutto, ed è su questo che punta anche l'amministrazione comuna¬ le, a riqualificare una zona di Firenze tra le più anonime e caotiche dal punto di vista urbanistico. il progetto, ha spiegato Cesare Annibaldi, responsabile delle relazioni esterne della Fiat, prevede investimenti per circa 600 miliardi, compreso il trasferimento dello stabilimento. I tempi invece dipendono in gran parte dall'amministrazione pubblica. Un anno e due mesi fa il Consiglio comunale di Firenze approvò una variante al plano regolatore per la zona Nord-Ovest della città, cioè quella su cui insistono il progetto della Fiat per Novoli e quello della Fondiaria per Castello (3 milioni di metri cubi su un'area attualmente inutilizzata per un investimento di 1000 miliardi in vent'anni). Da quel momento l'esame della variante è passato alla Regione Toscana che, pare, si pronuncerà entro la fine dell'anno (il prossimo 29 settembre l'assessore all'Urbanistica Ginanneschi farà in proposito una comunicazione al Consiglio, quindi gli atti passeranno alla Commissione regionale tecnicoamministrativa). *Dato che l'iter burocratico ci sembra alla sua conclusione — ha detto Cesare Annibaldi — abbiamo pensato di accelerare i tempi della progettazione organizzando questi workshop tra gli architetti selezionati per redigere il progetto (un secondo incontro è previsto per la fine dell'anno ed un terzo a febbraio n.d.r.)». «17 mio metodo di lavoro — ha spiegato dal canto suo Halprin — si basa sul concetto che in una democrazia è vitale che tutti i coinvolti abbiano l'obbligo morale di partecipare alle decisioni. Meglio confrontarsi prima di fare le cose che scontrarsi dopo. Questo è un modo di agire più rivoluzionario di quanto sembri. Se un architetto lavora da solo produce Brasilia, che è un disastro, non esteticamente, ma socialmente perché la gente preferisce andare a lavorare altrove*. Il metodo di lavoro scelto da Halprin, la tranquillità di Villa La Sfacciata sulle colline che circondano la città e la concentrazione degli ingegni di Roberto Gabetti, Aimaro Oreglia di isola, Walter Di Salvo, Luigi Pellegrin, Igino Cappai, Pietro Mainardls, Gunnar Birkerts, Aldo Loris Rossi, Piero Paoli, Richard Rogers, Giovanni Michelucci e Leonardo Ricci hanno dato come risultato 14 punti su cui è stato trovato unanime accordo e che costituiscono la base per la progettazione del nuovo quartiere destinato a caratterizzare la Firenze del Duemila. Halprin li ha riassunti sommariamente. Il punto centrale del progetto sarà il parco urbano di 180 mila mq, con grande presenza di acqua (laghetto, ruscelli, cascate); intorno a questo nasceranno gli edifici. Tutta l'area sarà pedonalizzata: per le auto verranno costruiti parcheggi sotterranei per un totale di 5000 posti. L'area avrà un asse di accesso diagonale rivolto verso il centro città al cui apice, verso la periferia, sarà costruito il nuovo Palazzo di Giustizia. Grande attenzione sarà posta nel collegamento tra l'area in questione e quelle circostanti che dovranno anch'esse subire una riqualificazione ambientale. «Sarà una zona di città dove la vita non sinterrompe mai — ha precisato l'architetto americano —, né la sera né durante il fine settimana*. Cosi è probabile che accanto ad insediamenti residenziali, ad uffici e negozi, sorga anche un nuovo teatro musicale capace di ospitare ogni tipo di spettacolo. Infine il progetto prevederà la realizzazione di piazze e cortili in gran numero: «£' per riprendere la tradizione fiorentina — ha detto Halprin '— che questi cortili dovranno essere veri e propri salotti a cielo aperto*. . Francesco Matteini