Barcellona mette in guardia Milano

Barcellona mette in guardia Milano BASKET La Tracer sconfitta nella seconda partita dell'Intercontinentale Barcellona mette in guardia Milano Inesistenti in difesa, i campioni d'Italia sono stati trafitti da un micidiale San Epifanio e sono stati battuti sul piano del ritmo - Si profila una terribile semifinale col Cibona di Petrovic DAL NOSTRO INVIATO MILANO — Una frustata all'orgoglio della Tracer, un avvertimento ai campioni d'Italia e d'Europa: il Barcellona ha presentato il suo biglietto da, visita espugnando 11 Palatrussardl, 102-91 senza attenuanti per i milanesi. Una sconfitta che se non cancella le possibilità delia Tracer di aggiudicarsi l'Intercontinentale (ma sarà dura superare sabato in semifinale il Cibona dello scatenato Petrovic), conferma le perplessità sulla consistenza della difesa, e soprattutto sulla possibilità di avere in McAdoo, per quanto volonteroso, l'antidoto per le ali piccole che la Tracer troverà sulla sua strada. E proprio in difesa ieri sera la squadra è crollata, frastornata dall'abilità degli spagnoli Mell'alternare il tiro da fuori con puntuali servizi agli sgusciano pivot. L'anteprima di quella che sarà la sfida europea dell'anno (pur con il Barcellona privo di Norris, in America a curarsi un ginocchio, e di Ferràn) sembrava risolversi in una passeggiata della Tracer, trascinata da Brown che spadroneggiava sullo spaesato McDowell. Ma appena era Jlmenez a prendersi cura del pivot milanese, la musica cambiava. La Tracer (subito 9-2) dominava i rimbalzi, andava abbastanza bene in contropiede, ma denunciava anco-, ra grosse magagne in difésa, dove McAdoo non teneva Sibilio. E purtroppo le difficoltà di Bob sull'ala piccola avversaria erano la costante negativa dell'incontro, aggravatasi quando doveva poi occuparsi di uno scatenato San Epifanio. Montecchi faceva diligentemente la sua parte quando affiancava un D'Antoni che, con un paio di bombe, nascondeva le incertezze del gioco. Ma non poteva bastare a rimediare a tre errori di passaggio di Meneghin, dalla posizione di pivot, che innescavano il puntuale contropiede dei catalani. Nella seconda parte del primo tempo la Tracer pativa il ritmo del Barcellona che con la «vecchia» squadra (11 solido naturalizzato Trumbo al posto di McDo- weil) prendeva decisamente la testa, sotto la spinta di un San Epifanio che si trovava sempre libero alla conclusione, sia contro la difesa individuale che contro la zona abbozzata nel finale: 42-50 all'intervallo, con 23 punti di Epi che non perdonava errori, soprattutto le 11 palle perse dai milanesi, davvero troppe. In apertura di ripresa Premier, con le buone o le cattive, imbavagliava Epi, ma c'era il magie-moment di Jlmenez a tenere sempre avanti di 7-10 punti 1 catalani, mentre McAdoo forzava le conclusioni e sbagliava. Neppure il ritorno di McDowell serviva a riportare in quota la Tracer che non ha ancora nelle gambe il 'ritmo degli avversari e concedeva troppi facili canestri. Il divario si allargava, 66-82 all'ir. McAdoo, impotente in difesa e senza più .forze per alzarsi da terra sotto il canestro avversario, era l'amaro specchio di una Tracer costretta troppo presto a dare il meglio di sé. C'era qualche guizzo disperato e solitario di Montecchi, ma ad ogni canestro strappato coi denti il Barcellona rispondeva con eccessiva facilità. A partita decisa, qualche canestro di McAdoo rendeva meno severo 11 punteggio (102-91) ed escludeva eventuali gherminelle anti-Tracer nell'odierno scontro tra Barcellona e Ferrocarril. in precedenza, stentata vittoria del Maccabi (che sta per concludere l'Ingaggio di Barlow) sullo Zalgiris, nonostante i 41 punti di un Marciulonis che sembra però sentirsi già «arrivato». Oli israeliani non hanno avuto in campo la stessa precisione dimostrata la sera precedente nel tiro di un piatto di cannelloni ad un lento cameriere: un incidente che ha rischiato di far allontanare gli israeliani dall'albergo. All'Intercontinentale succede anche questo. Guido Ercole