Fratelli d'Italia a Hollywood
Fratelli d'Italia a Hollywood Fratelli d'Italia a Hollywood Un'opera che condensa l'omaggio al cinema, la «costruzione» della bellezza e la maturazione dei due protagonisti - Una serie di momenti esemplari in cui arte e vita s'intrecciano e si fortificano GOOD MORNING BABILONIA 01 Paolo e Vittorio Taviani con Vincent Spano, Joaquim De Almeida, Greta Scacchi, Omero Antonnttl, Charles Dance, Margarita Locano, Fotografia di Giuseppe Lanci. Costumi di Lina Neri! Taviani. Produzione italiana a colori. Parabola storica. Cinema Grand'Eliseo di Torino. Cinema Qnirinetta di Roma. Guardate com'è autentica la toscanità del Taviani e come convivono con la bellezza, con la naturale confidenza di un artigiano rinascimentale. E' un orgoglioso rapporto manualintellettuàle dal quale hanno tratto queste convinzioni: 1) La bellezza è un lavoro collettivo (li cinema, dunque, è un luogo propizio all'arte); 3) La bellezza ha una componente ineffabile e misteriosa, per cui richiede una guida toccata dalla grazia, un capomastro; 3) La bellezza ha un valore pedagogico, non puoi vederla senza sentirti migliore. Cosi in Good Morning Babilonia stanno suggestivamente e strettamente insieme l'omaggio al cinema classico, attraverso la figura di Grlfflth, la «costruzione» della bellezza (rappresa sulle facciate delle cattedrali, ma anche nelle scene di cartapesta della nuova arte) e la maturazione dei due protagonisti. Si potrebbe raccontare il film in chiave di Inedita fantascienza. Quando Grlfflth girò il suo gigantesco, ambizioso, civile Intolcrance c'erano accanto a lui, sconosciuti alla storia del cinema, ma provocatoriamente inviati dai Taviani appostati nel futuro, due giovani artigiani italiani, due fratelli fantasiosi che lavoravano alle mastodontiche scene, a loro, va fatta risalire l'invenzione del caratteristici elefanti rampanti, simbolo della continuità, e della forza, memore, simbolo del passato rivolto al futuro. Molto fati¬ carono i due fratelli.per trovare un impiego sui set del padre del grande cinema, ma non erano sólo poveri emigrati, erano figU del figli «di Michelangelo e di Leonardo; erano compatrioti di Pastrano e di Cabiria, erano stati (allevati alia scuola <iel padre padrone Omero Antonimi, gran restauratore. Poiché anche 1 piccoli apporti sono essenziali alla perfezione dell'opera d'arte, 1 due giovani apprendisti (ecco dove il racconto diventa pedagogico) non potevano non esserci sul set di Orlifih, nella HoUywood-Babilonia che stava nascendo. Il film è anche lo svelamento dei momenti esemplari in cui art e-vita-cine ma s'intrecciano e si fortificano. Dal restauro iniziale della facciata del Duomo alla creazione degli elefanti nella radura di Hollywood; dalla scoperta da parte del due giovani della propria vocazione in un pascolo in mezzo all'America (bellissimo) al pranzo americano In cui Grlfflth e Antonutti, padre del due fratelli, s'Incontrano e si saggiano (forse ancora più bello). Può darsi che l'epilogo del film esca un poco dalla compattezza poetica della parte griffithlana, troppo compendioso e veloce; ma nell'ottica del Taviani esso è legittimo, anzi indispensabile, per non ridurre il resto a un aneddoto troppo edificante. Pensate: viene la grande guerra, 1 due fratelli, che hanno ab¬ bandonato le giovani mogli, si ritrovano; sul campo di battaglia in Europa, l'uno soldato, l'altro, operatore' di guèrra. Incombe sulla desolazione delle trincee la bellezza quasi metafisica del Duomo, 1 due fratelli muoiono, l'uno fotografando l'altro, n melodramma come una pittura epica, una sacra rappresentazione, cosi oltraggiosamente esemplare e tavianesca, la bellezza, la vita, 11 cinema. E' stato un piccolo miracolo anche ricostruire Hollywood degli Anni Dieci nel vecchi studi di Tirreni». Gianni Sbarra per le scene, Beppe Land per le immagini, ecco due collaboratori che Grlfflth non ave- va- Stefano Reggiani Spano e de Almeida, protagonisti per i fratelli Taviani
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