Tredicimila aborti in meno nell' 86

Tredicimila aborti in mene nell*86 Tredicimila aborti in mene nell*86 Sposata, 30 anni, almeno un figlio, un livello di istruzione medio: è l'identikit della donna che con maggiore frequenza- interrompe la gravidanza ROMA — Seppure di poco, il numero delle donne italiane che ricorrono all'aborto legale sta diminuendo. Nel 1086 sono state 197.676, contro le 210.597 dell'anno precedente. Quasi 13.000 In meno, dunque (- 6,1%). Il calo è stato più netto al Centro (42.374 cast, - 9,9%) e nelle Isole (17.924 casi, - 8,4%). Al Nord, dove 1 casi sono stati 85.827, la diminuzione è stata soltanto del 7,3%. In calo sono pure le minorenni che abortiscono: 2,4% nel 1986 contro il 2,5% nel 1985. Più favorevole anche il rapporto fra aborti e nascite: la media nazionale è di 357 interruzioni volontarie della gravidanza per ogni 1000 nati vivi. Ma al di là di queste variazioni la cifra totale, a cui bisogna ancora aggiungere quella degli aborti clandestini conferma che in Italia il fenomeno continua a mantenere una dimensione preoccupante. Questi dati sono contenuti nmccs nella Relazione sull'andamento della legge sull'aborto che il ministro della Sanità, come ogni anno, ha trasmesso ieri al Parlamento. Come è con figurabile 11 tipo di donna italiana che abortisce più di frequente? La Relazione la definisce, «sposata, sui 30 anni con almeno un figlio e un livello di Istruzione medio». Infatti quasi il 45% delle donne che interrompono volontariamente la gravidanza hanno un'età compresa fra i 25 e 1 35 enni. Si tratta in prevalenza di denne sposate (67, 7% nell"86). Inoltre il 70% delle donne ha già avuto al¬ meno un figlio e nel 41% dei casi c'era già stato almeno un aborto (volontario nel 27% del casi). In quanto alle minorenni la percentuale che abortisce è nettamente inferiore a quella ancora oggi registrata negli Stati Uniti, in Canada e negli altri Paesi europei Come si possono interpretare queste linee di tendenza? Le Ipotesi sono due, dice 11 Rapporto. Accanto a chi sostiene la tesi di un travaso automatico dall'aborto legittimo a quello, clandestino e illegale, c'è chi preferisce pensare che fi minor numero di aborti sia la conse- guenza di un più diffuso e corretto uso del metodi di procreazione cosciente. Detto questo, il Rapporto richiama però l'attenzione sulla vastità del fenomeno e sull'interpretazione distorta della legge: all'aborto si ricorre Infatti in prevalenza per evitare nascite Indesiderate, considerandolo cioè uno strumento per il controllo della natalità. Risulta inoltre che nell'opinione pubblica il giudizio negativo nei confronti dell'aborto e soprattutto di quello .libero sta aumentando. Un segnale di cui il Parlamento, ai compimento del primo decennio della legge, dovrà tenere adeguatamente conto, «riconsiderando l'importanza di una materia tanto delicata, che investe nel contempo fattori fisici, comportamenti psicologia, retaggi culturali, comportamenti sociali, orientamenti ideologici e convinzioni morali e religiose'. ■• . '•" b. gli¬

Luoghi citati: Canada, Italia, Roma, Stati Uniti