La mossa di Ezio Mauro

La mossa La mossa gruppi parlamentari) secondo i colonnelli la sinistra deve abbandonare il vecchio ruolo di coscienza critica del partito, per amministrare il potere che ha. «Addirittura — avverte Bruno Tabacci, capo della Lombardia — dovremmo cambiare nome, noi come il pei. Come possiamo continuare a chiamarci sinistra, adesso che siamo diventati il cuore della de?». ' La teorizzazione di questa metamorfosi della-sinistra — da laboratorio a strumento provocherà contraccolpi, scontri, ristrutturazioni, uscite. Su queste conta il cartello d'opposizione, che sa di aver bisogno di tempo, per dispiegare la sua forza di attrazione sugli scontenti, trasformando il mugugno individuale in linea politica generale. Gli andreottiani non fanno mistero di attendere al varco uomini come Martinazzoli e Rognoni, convinti che la loro divaricazione da De Mita potrà col tempo solo allargarsi anziché restringersi. Poi puntano sull'istinto di conservazione che guida da sempre i dorotei, nella convinzione che ogni ulteriore indebolimento del se¬ gretario inclinerà sempre più la corrente di Gava verso il disimpegno e l'opposizione. Infine, sperano ancora in Forlani. Più scettico DonatCattin: a naso, ha 'avvertito che tra Forlani e De Mita è scattato un preambolo d'intesa, meccanicamente perfetto, che tra qualche mese potrebbe portare De Mita a Palazzo Chigi e Forlani a Piazza del Gesù, con il beneplacito di Craxi. Come il discorso d'apertura, anche la replica del segretario, d'altra parte, non ha allungato la vita al governo Golia, anche se l'ha resa meno precaria. Se il presidente del Consiglio, insieme con i colonnelli, aveva rivendicato una piena libertà di manovra, proponendo l'azione del suo governo come il surrogato di una linea e di una politica che la de oggi non ha, De Mita ha rivendicato alla de ogni titolarità di iniziativa politica, di dialogo con gli altri partiti, di confronto e di mediazione, riducendo il governo a strumento; e poiché è -ect maggioranza, a strumento amputato, ridotto, che ha il sostegno della de ma( insieme ha anche uno spazio'd'azione limitato, e dunque non può prendere il largo. Senza che Goria lo voglia, il problema del governo e dei suo futuro diventerà il 'tema centrale della parte visibile del precongresso de. Un tema | che può dividere De Mita dai giovani colonnelli, tutti impegnati a garantire il successo pieno di Goria, per azzerare cosi la vecchia generazione democristiana. Un tema che trova pronto Giulio Andre-otti, uomo-ovunque: è con i capi storici contro De Mita, ed è con i colonnelli con Golia Il Consiglio; nazionale, che ha visto Donat-Cattin e Piccoli confluire sulle sue posizioni di apertura al psi, lo ' ha trasformato da pragmatico capocorreatc à polo politico: è quel, che gli era sempre mancato, per poter porre là sua candidatura alla segrete¬ ria della de. Ezio Mauro

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