Alto Adige, nuovo attentato contro famiglie «italiane» di Giuliano Marchesini

Alio Adige, nuovo attentato contro famiglie «Italiane» Gravi danni a una casa cantoniera di Terlano, ma nessun ferito Alio Adige, nuovo attentato contro famiglie «Italiane» Un volantino degli estremisti del Tirol: «La prossima bomba al giornale Do.om.ten» DAL NOSTRO INVIATO BOLZANO — Ancora un'esplosione, di nuovo la sigla del «Tirol», l'organizzazione, nazionalistica già largamente nota in ^lto Adige. I terroristi tengono «acceso» il clima del Sud Tirolo. L'altra notte hanno dato l'assaltò alla casa cantoniera di Terlano, lungo la strada statale per Merano: una bomba confezionata con un chilo di dinamite, l'Ingresso devastato, una scala crollata, due famiglie di lingua italiana nel panico. Un attacco alla vigilia dell'incontro a Roma tra Sllvius Magnago e il ministro per gli Affari regionali Gunnella. Nessuna vittima, ma una paura che si rinnova spesso in Alto Adige, soprattutto in questa zona del Meranese che 1 dinamitardi «privilegiano» perle loro incursioni Uno dei gruppi familiari che abitano la casa cantoniera di Terlano (Ernesto Baruffateli, la moglie Maria e il figlio Christian di 11 anni) è qui da circa quarant'anni, l'altro (i coniugi Giovanni e Santa Bonadio con i figli Davis e Lisa di 9 e 5 anni) era arrivato soltanto tre giorni fa. Esperienze traumatiche di gente Italiana che vive da lungo tempo o s'è appena sistemata In quel triangolo altoatesino che, in contrasto con la dolcezza del paesaggio, è ripetutamente scosso dagli ordigni degli estremisti. Sul luogo dell'ennesimo attentato, la rabbia del «Tirol» scritta su un volantino è stavolta indirizzata al «Do¬ lomiten», quotidiano altoatesino in lingua tedesca, per via di un presunto scarso rilievo dato ad un «comunica-. to» lasciato sul posto di un precedente assalto nel pressi di Lana. -Il silenzio è denaro», e detto ironicamente nel foglio e poi: «La prossima bomba al "Dolomiten" per lastampa così leggibile del nostro volantino. I traditori verranno puniti con tuttala nostra durezza». Infine, il solito motto separatista: «Los von Rom» («Via da Roma»). Probabilmente, non è soltanto il «Dolomiten» ad essere attaccato dai terroristi, ma è presa di mira una politica: quella di Silvius Magnago, notoriamente moderato nel condurre le trattative per la chiusura della vertenza dell'Alto Adige. Poche ore prima che il presidente della giunta provinciale e della Sudtiroler Volkspartei si mettesse in viaggio per Roma dove avrebbe Incontrato il ministro per gli Affari regionali, un commando del «Tirol» collocava l'ordigno davanti alla porta della casa cantoniera di Terlano. Doveva essere, questo, anche il fragoroso avvertimento al leader della Svp che stava per impegnarsi in uno dei delicati colloqui che riguardano il futuro del Sud Tirolo,. le sue possibilità di pacifica convivenza. Perché è chiaro che l'estremismo sudtirolese si propone d'impedire la soluzione delle questioni per l'attuazione delle ultime norme dello statuto di autonomia per la provincia di Bolzano, preferendo 11 terreno dello scontro ad oltranza. Comunque, non è che lo scoppio dell'altra notte abbia scosso la diplomazia di Magnago, il quale ha sempre preso decisamente le distanze dagli atti di violenza per la rivendicazione di uno Stato libero del Sud Tirolo. Cosi, con incrollabile fiducia nella sua politica, e con l'amarezza suscitata da un_ Alto Adige segnato da un altro attentato, il leader sudtirolese s'è presentato all'incontro con 11 ministro Gunnella. Da Magnago e Gunnella è stata espressa una ferma condanna degli atti di violenza in Alto Adige, che comunque non impediscono di percorrere la «strada giusta». Giuliano Marchesini

Persone citate: Bonadio, Ernesto Baruffateli, Gunnella, Magnago, Meranese, Silvius Magnago