Anghessa informatore della polizia svizzera

Anghessa informatore della polizia svizzera Conferma ufficiale della magistratura ticinese Anghessa informatore della polizia svizzera Dopo l'evasione, «senza contropartite», fece scoprire traffici di droga GINEVRA — Aldo Anghessa è stato effettivamente, e più volte, un informatore della polizia ticinese, ma le sue informazioni sono state concesse «senza alcuna contropartita*. Lo afferma un comunicato congiunto pubblicato ieri a Bellinzona dalla procura del Sopraceneri (Ticino meridionale) e dalla polizia cantonale. Confermando l'importanza del molo svolto da Anghessa, il comunicato cita alcune inchieste su traffici intemazionali di armi e di droga per le quali la collaborazione del faccendiere è stata determinante. Esso rivela che Anghessa — condannato a quattro anni di reclusione per truffa nel 1983, ma fuggito durante un «congedo» concessogli dalle autorità carcerarie all'inizio del 1984 — prese contatto telefonicamente nella primavera dello stesso anno con il commissario Angelo Lamberti, il funzionario della polizia cantonale che aveva condotto l'inchiesta nel suol confronti. Anghessa, che parlava dall'estero, 'propose allora, ten¬ ga chiedere contropartite, informazioni su attività criminali che riguardavano anche la Svizzera*. L'offerta venne accolta e Anghessa, «sempre per telefono, rivelò successivamente l'esistenza di traffici internazionali di armi e di droga con ramificazioni in Svizzera». L'Inchiesta aperta sulla base di queste informazioni portò fra l'altro al sequestro, avvenuto nell'aprile scorso a Basilea, di due chili di cocaina. La droga era trasportata da un ex militare della Guardia di Finanza italiana. Angelo Di Mauro, che fu arrestato. .L'inchiesta relativa a questo caso — continua il comunicato — è tuttora in corso, in collaborazione con le competenti autorità giudiziarie italiane. Sempre nel corso di tali indagini sono poi emersi concreti e convergenti indizi atti a far ritenere che erano in. corso preparativi finalizzati a far illecitamente transitare dal nostro Paese armi da guerra destinate al Medio Oriente. Nel contempo avrebbero dovuto essere costituiti depositi di armi per successivi attentati terroristici. Le transazioni relative a tali traffici di armi dovevano comprendere anche forniture di ingenti quantitativi di droga pesante». il comunicato non dà ulteriori dettagli su tali operazioni poiché «le indagini sono tuttora in corso e suW insieme dei fatti è pendente un procedimento penale condotto dall'autorità giudiziaria italiana, con la quale esiste un rapporto di collaborazione». Gli indizi forniti fanno però ritenere che fra le operazioni compiute grazie alla collaborazione di Anghessa vi sia il sequestro di un quintale di eroina e di morfina base. B comunicato afferma che la polizia ticinese ha Sempre proceduto «in perfetta intesa» con la magistratura. B comunicato smentisce invece formalmente che Anghessa e Lamberti abbiano incontrato commercianti arabi desiderosi di vendere uno stock di bazooka e nega che la polizia ticinese abbia teso un tranello che avrebbe portato all'intercettazione della «Boustany One».

Luoghi citati: Basilea, Ginevra, Medio Oriente, Svizzera