Il silenzio e le perplessità di Cossiga di Paolo Passarini

il silenzio e le perplessità di Cossiga il silenzio e le perplessità di Cossiga ROMA — Le otto navi italiane destinate al Golfo Persico sono salpate ieri pomerìggio dai porti di Taranto e Augusta salutate dal ministro della Difesa Valerio Zanone, dal famigliari e da qualche contestazione. Non c'era 11 presidente del Consiglio Giovanni Goria e, sorprendentemente, è mancato anche il rituale messaggio di auguri del Presidente della Repubblica. Francesco Cossiga assomma, tra le sue cariche istituzionali, anche quella di capò supremo delle Forze armate. Durante il travagliato itinerario che ha portato il governo e, successivamente, 11 Parlamento a decidere la missione, il Presidente si è tenuto costantemente informato, ma non ha lasciato trapelare dal Quirinale né valutazioni, né giudizi, né incoraggiamenti. Ha scartato prontamente l'ipotesi di convocare il Consiglio superiore della Difesa, al fine, con ogni probabilità, di evitare una drammatizzazione della vicenda. Ma la mancanza di un suo messaggio rivolto ai 1200 marinai Imbarcati sul¬ la flotta italiana diretta al Golfo è sembrata, da questo punto di vista, una misura prudenziale particolarmente forte. Anche perché, ieri, l'ironia della sorte ha voluto che al suo silenzio facesse da contrappunto l'invio di ben due messaggi ai marinai da parte degli altrettanti pretendenti all'Improbabile corona del Regno d'Italia, Ame- deo d'Aosta e Vittorio Emanuele di Savoia. n portavoce del Quirinale, consigliere Ludovico Ortona. si è trincerato ieri dietro un impenetrabile no comment, spiegando di non essere in grado di fornire alcuna spiegazione ufficiale per la mancanza di un atto che, in una situazione del genere, sarebbe tranquillamente collocabile in una collaudata e automatica ritualità. Restano, per il momento, solo le deduzioni che ciascuno può fare. Sembra improbabile che il Presidente della Repubblica abbia scelto questa strada per esprimere un dissenso del quale, peraltro, non esiste nessuna traccia ufficiale. Le spiegazioni, allora, apparendo debole quella di una volontà sdrammatizzatrice, possono essere soltanto due. La prima: Cossiga mantiene una forte perplessità sulla mancata soluzione del problema istituzionale riassùnto con lo slogan «chi comanda in caso di guerra». Il Quirinale aveva posto con decisione questo problema nei mesi scorsi; un dibattito era stato avviato, chiamando a consulto illustri giuristi, ma poi tutto è passato in cavalleria. Si è giunti cosi a una nuova decisione (dopo quella del Libano, che riguardò Sandro Pettini) di impiegare militari italiani in una missione sia pure di pace ma pericolosa e il capo supremo delle Forze armate è stato . completamente tagliato fuori. La seconda: Cossiga non approva l'enfasi (e le conseguenti polemiche) su una missione che, a suo giudizio, dovrebbe rimanere confinata nello spazio di una limitata operazione di servizio d'ordine. Si vedrà. Ieri mattina, in margine al Consiglio dei ministri, Giulio Andreotti ha ripetuto che, secondo informazioni in suo possesso non divulgabili fino al 20 settembre, data di convocazione del Consiglio di sicurezza dell'Onu, esistono ancora negli •spiragli' per un negoziato che porti alla tregua tra Iran e Iraq. Fonti della Farnesina ' hanno lasciato intendere che gli spiragli siano quelli emersi nei colloqui avuti da De Cuéllar con il viceministro degli Esteri iraniano Larjiani a New York all'inizio di settembre, quando il segreta¬ rio generale dell'Onu stava preparando il suo viaggio a Teheran e Baghdad. Si tratterebbe di questo: l'Iran sarebbe disposto ad attuare il •cessate-il-fuoco» contestualmente alla formazione di una commissione Onu per l'accertamento delle responsabilità sull'avvio del conflitto (e non solo dopo la dichiarazione di colpa dell'Iraq). Il ministro della Difesa Zanone, salutando a Taranto i marinai in partenza, ha cercato di ridimensionare il contenzioso che lo oppone al pei e, in parte, anche alla presidenza del Consiglio, sui fini della missione. Ha parlato soprattutto di una missione di 'Scorta' e di 'Sminamento' solo 'dove possibile» e «in determinati tratti di mare'. Per il resto non ha preso in considerazione né l'Interrogazione contro di lui, presentata ieri ufficialmente dal gruppo pei della Camera, né gli attacchi portatigli lunedi sera da Nilde lotti alla Festa dell'Unità di Bologna. Per la Voce repubblicana di oggi, 'le navi partono tardi e soprattutto partono male'. Paolo Passarini

Persone citate: Cossiga, Francesco Cossiga, Giovanni Goria, Giulio Andreotti, Ludovico Ortona, Sandro Pettini, Valerio Zanone, Zanone