Stretch: aderenze a fior di curve

Stretch: aderenze a fior di curve Stretch: aderenze a fior di curve n loro successo s'è iniziato in sordina qualche stagione fa e secondo alcuni addetti ai lavori sta già tramontando. Ma a sentire gli stilisti d'avanguardia 11 bello dell'eiasticizzato viene adesso. E le loro collezioni lo confermano. Ecco 1 tubini neri di Romeo Gìgli con ampio scollo asimmetrico a cuore, gli abiti in jersey super aderente, con incroci a liseuse sul davanti, creati da Dolce «fe Gabbana; le comode giacche blazer di Muriel Orate au, i modelli Anni Quaranta di Paolo Negrato, e ancora i vestiti finti ingenui, con balze, firmati da Indigo. Per non parlare delle guaine goffrate di Donna Karan, che fanno Impazzire le americane; o di Jean Paul Oaultler e della sua linea, che, da «Public» è diventata «Elastic Wear», a sottolineare la scelta «prò elasticizzato» dell'eccentrico stilista francese. E proprio In questi giorni questa linea è stata ribattezzata «Stretch» perchè interamente composta da capi in jersey elasticizzato. L'inverno '87/88 punta sulla silhouette e per sottolinearla ha bisogno di materiali molto duttili. Le lane, 1 cotoni e le sete si mischiano quindi alla Lycra per trasformarsi in tessuti scattanti e nervosi che non assumono mai un aspetto cencioso e scolpiscono il corpo enfatizzando, con tagli sapienti, solo : alcuni punti. Punti che non sono necessariamente quelli critici, come la maggior parte delle , donne è portata a pensare. Se Callaghan fa jj j aderire come un guanto i tubini di jersey v fasciando busto e fianchi, Cerini si limita .. ad avvolgere il petto per poi sfogarsi in ampie minigonne pouf; mentre Chantall Thomass smitizzaza il concetto «aderente uguale sexy» proponendo modelli semiseri V in velluto di lana elasticizzato simile alla ciniglia. Indigo Carla Radaelll utilizza invece l'elasticizzato per ottenere magnifici effetti speciali; e alla Maison Blu dicono che il sodalizio cotone stretch resisterà anche la prossima estate. ESISTONO capì che possono essere appallottolati e umiliati, lavati e asciugati in pochi minuti senza per questo perdere la loro' linea. Sono giacche, gonne, top e abiti in fibre naturali e stretch. Non manca v ovviamente chi disegna abiti per la generazione del «fitness» costruendo capi semplici e aderentissimi che non perdonano un grammo di grasso in più. , e* lo stilista Paolo Negrato che ha fatto dello stretch la sua filosofia del futuro. «Non vesto solo chi ha taglie piccole, anzi», sostiene lo stilista.. «Anche le ragazze che portano la taglia 48 possono indossare 1 miei vestiti, purché siano proporzionate, sappiano camminare con grazia e scegliere gli accessori giusti». Insomma si tratta di farci l'occhio. Secondo Giorgio Correggiari — uno del primi stilisti che ha abbracciato la causa dell'elasticizzato — il segreto sta nell'Inter • pretare correttamente il materiale che si utilizza. La forza dell'elasticizzato non consiste infatti nelle costruzioni particolari da fare sull'abito, ma nelle incredibili possibilità stilistiche che questo materiale offre modellandolo direttamente sul corpo. Correggiari dimostrò questa sua teoria già quattro anni fa presentando abiti e gonne tubolari senza cuciture che ottenere un notevole successo. •Lo stretch è un tessuto già pronto per l'uso che non necessita di altri supporti, per questo piace tanto agli stilisti», spiega Ferruccio Bugetti, responsabile della Bugetti Filati di Montemurlo, In quel di Prato, un'azienda conosciuta in tutto il mondo per i suoi filati decorativi e per quelli elasticizzati, lavorati in ritorcitura. Sono filati che, oltre ad assicurare una maggiore stabilità e resa dei capi, si possono mischiare a qualsiasi fibra, lino compreso. «Comunque non si deve generalizzare: c'è elastomero ed elastomero», precisa Bugetti, accanito sostenitore della Lycra Dupont. «Quelli in ordito, e cioè quelli estensibili in lunghezza, vengono anche utilizzati per aumentare la vestibilltà del pantaloni da uomo; mentre quelli in trama, e cioè estensibili in larghezza, fasciano maggiormente». Meno cuciture, meno tagli uguale grossi vantaggi e costi ridotti. Per questo motivo i Donna Karan quale ha conseguito l'abilitazione al volo. Tutto questo vale anche per il brevetto di secondo grado. «Il costo è leggermente inferiore», dice Mauro Zuaino. «perché la documentazione valida per il primo brevetto viene utilizzata nuovamente». Le lezioni di volo sono sempre 20 e ■un centinaio quelle teoriche: le materie di studio sono le stesse ma più approfondite. Quali sono le differenze tra primo e secondo grado? •Innanzitutto», risponde Zimino, «si pone una questione di riconoscimento internazionale all'abilitazione al volo. Col primo grado si può pilotare soltanto in Italia e da soli. Vale a dire che,oltre a chi è ai comandi, sull'aereo non vi possono essere altre persone. Con il secondo grado è invece possibile portare un numero imprecisato di passeggeri (anche all'estero se si frequenta il corso di fonia in lingua estera), a seconda ovviamente dell'abilitazione del velivolo. Ma la condizione fondamentale è che per il trasporto di altre persone non è possibile, come prescrive la legge, chiedere alcun compenso. In teoria, però, con il secondo grado, si può anche essere assunti da una compagnia di volo privata. Ci può essere, in¬ con particolare riguardo alle condizioni della vista e del cuore. In totale gli esami costano 80 mila lire. Una volta ottenuto il certificato medico, si può iniziare il corso. «Consiste», "spiega Mauro Zimino, presidente dell'Aeroclub di Savona e della Riviera, «in 20 ore di lezioni pratiche condotte le prime volte da un istruttore (che ha sempre il brevetto di 3° grado), poi, quando il candidato avrà raggiunto la sufficiente esperienza, da soli. Alla pratica vengono affiancate anche 100 ore di lezioni teoriche». Le materie di studio non sono tra le più facili: il candidato pilota dovrà affrontare temi come navigazione, traffico, fonia, diritto, medicina, aerotecnica, motori e strumenti e, forse la più importante, meteorologia. Il corso dura circa quattro mesi. Poi si dovrà sostenere un difficile esame davanti a una commissione formata da due membri del Ministero dei Trasporti e un altro, interno, dell'Aeroclub, che si riunisce due volte l'anno, salvo sessioni straordinarie. Superato l'esame, il neopilota potrà mettersi ai comandi di un aereo da turismo, noleggiato in un aeroclub, che abbia caratteristiche analoghe a quello per il forse gli stilisti amano tanto l'elasticizzato; anche se a bilanciare le cifre intervengono i costi degli elastomeri, molto cari sia come materia, sia come lavorazione. Ma i vantaggi sono enormi perchè lo somma, anche uno sbocco lavorativo. Ma non bisogna dimenticare che qui siamo nel campo dei brevetti a fine turistico e non commerciale che sono regolamentati da una normativa diversa e ben precisa». In generale, all'estero non esiste la differenza in gradi tra brevetti: l'abilitazione al volo è o di tipo privato oppure commerciale. Anche in Italia, in ogni caso, la direzione è questa e non è escluso che nei prossimi anni ci si adegui al modello europeo. Ottenere il brevetto di pilota non è però sufficiente a mantenere valida l'abilitazione per lungo tempo. Per coloro che hanno conseguito il primo grado sono necessarie almeno 4 ore di volo l'anno per rinnovare quella che si può definire una «patente aeronautica». Otto ore, invece per quello di secondo. Ogni ora di volo costa circa 130 mila lire. Inoltre è necessario sottoporsi con una certa frequenza a visite mediche. La legge stabilisce un controllo biennale, sempre all'Istituto di medicina legale per l'Aeronautica, per i piloti che abbiano non più di 35 anni di età. TI controllo si deve ripetere ogni anno dai 35 ai 50 anni e poi con cadenza semestrale. Giulio Geluardi grosse riserve e mantengono a lungo le capacità di germinare), se hanno soprattutto nutrimenti grassi o a base di oli (le peonie e le magnolie si deteriorano facilmente, e soffrono l'aridità). La durata dipende anche dall'involucro del seme: i semini del salice, poco protetti, «muoiono» in breve tempo, mentre lupini e piselli sono ben protetti e possono essere conservati a lungo. Ma la noce, che sembra molto ben protetta, ■dura» invece pochissimo, perché molto ricca di oli: bisogna seminarla subito. I! record di sopravvivenza spetta, si dice, al loto, che soprawiverebbe nelle paludi per migliaia di anni; e ci sono piante — come la metasequola — i cui semi sono stati ritrovati in Cina quando l'albero era addirittura scomparso dalla faccia della Terra, ma messi In terra si sono sviluppati, permettendone la .rinascita-: In giardino noi abbiamo appunto due splendide metasequole. Tutti sanno come si possono moltipllcare le patate e l'aglio: delle prime si raccolgono, conservandoli in

Luoghi citati: Cina, Italia, Montemurlo