Ai Vichinghi piacevano le dissonanze

Ai Vichinghi piacevano le dissonanze Ai Vichinghi piacevano le dissonanze SCROLLATA di dosso la polvere di secoli e millenni, gli strumenti musicali usati in epoche lontane -"nano alla luce e dopo cosi lungo silenzio ci ripropongono un loro sconosciuto repertorio musicale. A far di tutto ciò oggetto sistematico di studio è stato un gruppo di esperti svedesi, archeologi e musicologi capeggiati dalla dottoressa Cajsa Lund dell'Accademia di Musica di Stoccolma, che ha indagato con rigore scientifico nel mare maanum degli apparecchi sonori usati in tempi preistorici, inaugurando cosi il campo dell'archeologia musicale. L'indagine copre circa 12 mila anni, quasi 400 generazioni, dall'età della pietra fin verso la fine dell'età del ferro. I manufatti che sono andati perduti nel corso del tempo per via dei materiali facilmente decomponibili sono certamente moltissimi, ma in Danimarca, Svezia e Norvegia ne sono stati IL relitto di una nave romana del HI secolo a. C. scoperto nell'agosto 1902 al largo di Sarta Caterina, una località a meno di dieci chilometri a Nord di Gallipoli (Lecce), è tornato a interessare gli studiosi di archeologia sottomarina e la magistratura. Giudicata reperto di considerevole importanza dagli esperti degli istituti archeologici di Taranto e Roma, la nave d'età romana che trasportava un carico di diverse centinaia di anfore fu lasciata sul fondo a venticinque metri di profondità e a poco più di duecento metri dalla punta dell'Aspide sulla costiera rocciosa di Santa Caterina. i ti Graffili con suonatori di lur, trovati oltre mille in buono stato. Notevole è anche il numero di caverne e grotte con graffiti che mostrano gruppi di persone intente a suonare qualche strumento. In molti casi si tratta di oggetti il cui uso e significato sono tutt'altro che chiari. Per qualcuno si è comunque arrivati alla conclusione che potrebbero essere stati usati per produrre suoni durante riti religiosi e propiziatori. Altri sono og¬ Nave romana salv trovati in una caverna svedese getti d'uso comune poi modificati: ad esempio braccialetti per caviglie in cui le conchiglie, i gusci di noce, gli ossi della frutta e i denti sono stati sostituiti da lastre e piastrelle di bronzo, ninnoli, pendagli e cerchi di ferro. La stessa pietra' focaia o selce, come oggetto di percussione, verrà rimpiazzata da tamburi In creta coperti da pelli di animali e, verso il 1.500 a. C, dai gong, come dimostrano gli splendidi ata da un pretore dop esemplari in bronzo provenienti dalla regione svedese di Skane. Questi, molto simili ad alcuni manufatti ungheresi, sono ornati con disegni geometrici e figure stilizzate. Gli strumenti a fiato partono dai fischietti, sicuramente usati come richiami per la selvaggina, composti perlopiù da ossa di uccelli, lunghi pochi centimetri, e arrivano ai primi rozzi flauti in legno di diverse dimensioni. Poi ci sono 1 comi, all'Inizio fatti di bue, poi di materiale via via più pregiato, compreso l'oro. Un posto a parte lo occupa il «lur», un manufatto lungo un paio di metri a forma di S, costruito in metallo, la parte finale conica, rimboccatura piatta, circolare e ornata. Questi lur, i cui primi esempi risalgono alla tarda età del bronzo, sono riprodotti In innumerevoli graffiti specialmente in Svezia. E' il più comune reperto musicale archeologico di questa parte del mondo. o anni di saccheggi Il passo successivo dell'archeologia musicale dovrebbe essere concentrato sul suono che i vari strumenti sono capaci di emettere e qui gli Interrogativi sono moltissimi, anche perchè uno strumento rimasto sottoterra per secoli difficilmente produrrà lo stesso suono di un tempo. Tuttavia ricostruzioni fedelissime sono state fatte, usando lo stesso materiale e seguendo lo stesso processo lavorativo. Il risultato del lavoro è un disco con registrazioni di musiche ottenute da copie di strumenti preistoricL Viene risparmiata la polifonia, che doveva esser tutta particolare se si presta fede alle note di diario di un ricco mercante di Cordova che soggiornò in una città vichinga: «Non ho mai sentito un modo di cantare più orribile. E' come un brontolio che viene fuori dalla gola, slmile all'abbaiare del cani, soltanto assai più animalesco». . Luigi Berliocchi Beni culturali si sta occu pando di un possibile recupero della nave romana da effettuare entro la fine dell'anno. (Il termine fissato per il recupero, nell'ordinanza del pretore, è il 30 novembre 1987). In settembre, tecnici-sub del ministero coadiuvati da esperti della sovrintendenza archeologica di Taranto compiranno un sopralluogo nel fondale per valutare con precisione l'entità della spesa, le modalità e i tempi dello scavo, il personale specializzato e le attrezzature adeguate. Recuperare la nave costerà, secondo le previsioni, 350 milioni di lire, Federico Cartelli

Persone citate: Cordova, Federico Cartelli, Luigi Berliocchi, Lund

Luoghi citati: Danimarca, Gallipoli, Lecce, Norvegia, Roma, Stoccolma, Svezia, Taranto