Elisa, il colore della verità

Elisa, il colore della verità Elisa, il colore della verità per rivelare una precedente reazione immunologica tra un antigene e il suo anticorpo. Due sono le caratteristiche che permettono di impiegare a scopi analitici la reazione immunologica: la specificità e l'alta sensibilità. La reazione infatti avviene solo tra l'antigene e l'anticorpo corrispondente prodotto dall'organismo, senza interferenze con altre molecole immunologicamente attive. Quanto all'alta sensibilità, essa consente di avere una reazione positiva anche a concentrazioni molto basse. La possibilità di adattare lo stesso principio generale alla ricerca sia di anticorpi sia di antigeni è un altro vantaggio che ren¬ e diffuso trattamen una reazione enzimatica. Si dispensa, dunque in ogni pozzetto il «coniugato», cioè un particolare anticorpo legato chimicamente a un enzima (spesso la perossidasi), in grado di riconoscere l'anticorpo rimasto nel pozzetto (e in origine presente nel campione) come proprio antigene. Con una seconda incubazione la catena adesa alle pareti si allunga di una unità (fig. 4) e un secondo lavaggio rimuove l'eccesso di coniugato (fig. S). L'ultimo passaggio è l'aggiunta del substrato dell'enzima, un composto chimico incolore ma trasformabile dall'enzima stesso in un prodotto colorato (fig. 6). Ovviamente solo se il de l'immunoenzimatlca particolarmente interessante. Nel primo passaggio del test il siero da esaminare viene versato in un pozzetto di materiale plastico (fig. 1). Durante la successiva Incubazione in termostato (fig. 2), se il campione contiene gli anticorpi anti virus, si ha la reazione immunologica: l'anticorpo riconosce il proprio antigene e vi si lega in modo specifico. Con un tampone salino si lava via il siero e si lascia solo la catena antigene-anticorpo (flg. 3). A questo punto però non si vede nulla: per dimostrare il legame antigene-anticorpo sono necessarie una seconda reazione immunologica e to a base di organi animali