L'aria calda ringiovanisce il dirigibile

L'aria calda ringiovanisce il dirigibile L'aria calda ringiovanisce il dirigibile UN dirigibile ad aria calda è un meraviglioso mezzo aereo che offre in un'unica combinazione il fascino del volo con il più leggero dell'aria e l'appassionante esercizio del pilotaggio aereo (anche se l'uso più ovvio è nel campo pubblicitario). Fino ad oggi nessuno è ancora riuscito a rilanciare il dirigibile come mezzo di trasporto di persone o cose; nel campo pubblicitario, invece, la lentezza di volo e la grossa superficie esposta hanno dato ottimi risultati, anche se il dirigibile rimane un mezzo molto costoso. Esempi classici sono l'enorme dirigibile della Goodyear con base a Roma e il più recente Fuji, che ha sorvolato la capitale durante i recenti campionati mondiali di Atletica. I dirigibili ad aria calda, sono nati come alternativa a quelli più efficienti, ma molto più costosi, a gas (di il dramma della Va solito elio). Purtroppo il fatto di avere un Involucro non pressurizzato non permette di ottenere prestazioni esaltanti. La velocità massima è di circa 10 nodi, ma in pratica non possono essere usati se non c'è calma di vento. La manetta (acceleratore) del motore comanda la velocità di spostamento, il bruciatore (come sulle mongolfiere classiche) la variazione di quota, mentre i cambiamenti di direzione si ottengono con un enorme timone verticale, comandato da due funi. Si è quindi pensato di pressurizzare l'involucro, in modo da permettergli di mantenere la forma anche andando contro vento o a velocità superiori, ma purtroppo il miglioramento delle prestazioni andava a discapito della facilità di gonfiaggio e si sono avuti molti problemi per controllare la pressurizzazione in¬ ltellina ha molti preced terna (che veniva mantenuta con un secondo motore, indipendente da quello che dava la propulsione). In questi ultimi mesi è stato presentato dalla Cameron Ballòòns di Bristol (Gran Bretagna) un nuovo tipo di dirigibile ad aria calda che promette un notevole passo avanti nella diffusione di questo interessante ma complesso mezzo aereo. Il Dp-60 Skystar è un dirigibile studiato appositamente per 1 voli pubblicitari e sportivi e ha la possibilità di portare in volo 2 persone pur garantendo una buona maneggevolezza a terra (e ciò è molto importante se 11 proprietario di un dirigibile svizzero è stato costretto a fare un accordo con l'università di Ginevra per assicurarsi la mano d'opera necessaria a far volare il proprio dirigibile sulla città: non meno di 12 studenti alla volta sono infatti impegnati nelle operazioni di edenti: vediamo che cosa gonfiaggio e di recupero dopo l'atterraggio!). Il nuovo Cameron può essere preparato in un quarto d'ora da un equipaggio di 4 persone, e ciò rappresenta sicuramente un bel vantaggio (per gonfiare una mongolfiera occorre essere in tre). Mentre i modelli precedenti si valevano di due motori, uno per la propulsione ed uno per controllare la pressurizzazione dell'involucro, lo Skystar ha un solo motore, 11 che semplifica la manutenzione e l'uso, riducendo inoltre la rumorosità. Naturalmente, nell'eventualità di un guasto al motore, il dirigibile può volare anche senza pressurizzazione interna e proseguire il volo fino a un normale atterraggio come una classica mongolfiera. Caratteristica unica di questo nuovo modello è il controllo automatico della pressione, che permette al a è successo in casi a pilota di concentrarsi sulla guida e che garantisce l'impossibilità di sovrappressioni, cosa che in passato ha causato alcuni pericolosi incidenti dovuti allo strappo dell'involucro. La navicella, In allumìnio, è 11 risultato di una ricerca di mercato condotta tra molti piloti e operatori del settore e si avvale di un potente motore Konig a 4 cilindri di 570 centimetri cubi, che pesa solo 18 chilogrammi. L'elica ha tre pale e la rumorosità è contenuta grazie alla presenza di due silenziatori. Studi ergonometrici sono stati applicati nella costruzione della navicella, completa degli strumenti per tener sotto controllo lo svolgimento del volo ed il funzionamento del motore. L'involucro ha un volume di soli 60.000 piedi cubici, cioè 16S0 metri cubi (contro I 105.000 piedi cubici, cioè 2940 metri cubi dei modelli naloghi e quali potran

Persone citate: Fuji, Konig

Luoghi citati: Ginevra, Gran Bretagna, Roma