Curarsi a tavola
Curarsi a tavola Curarsi a tavola . T 9 IPERTENSIONE « I j colpisce metà della popolazione, soltanto la metà sa di essere iperteso, metà degli ammalati noti viene curata e solo per la metà di questi il trattamento risulta efficace: Piuttosto preoccupante, perché alquanto vicina alla realtà, questa sorta di «formula» che circola in ambiente medico sintetizza assai bene alcuni dei motivi per cui l'ipertensione è annoverata fra le cosiddette «patologie sociali». E' frequentissima, spesso ignorata o mal curata, ma è anche pericolosa, tanto da essere soprannominata -il killer silenzioso*: non si vede e dapprima non si sente; ma c'è, e colpisce, e alla lunga può provocare guai seri. L'ipertensione è infatti un notevole fattore di rischio, perché determina danni sugli «organi bersaglio»: cervello, cuore e reni (tutti dotati di una ricca rete vascolare). Cifre riguardanti l'Europa, elaborate dagli esperti negli scorsi anni, parlano di 40-50 milioni di ipertesi, con un alto numero di vittime per le complicanze più gravi (come l'infarto cardiaco e l'ictus cerebrale). Inoltre, sebbene tenda a salire con l'età, l'ipertensione è in inquietante aumento anche fra 1 giovani: secondo alcune ricerche, è già presente nell'1,4-11 per cento degli adolescenti. Subdola e strisciante, spesso l'ipertensione è addirittura difficile da classificare come tale. Cosi, per comodità diagnostica, in base al criteri fissati nel 1958 dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (e quasi universalmente accettati) per ipertensione si intende la presenza stabile di una pressione arteriosa maggiore o uguale a 160 per la massima (sistolica) e maggiore o uguale a 95 per la minima (dlastolica). Attualmente si sta però diffondendo una nuova classificazione, suggerita dai National Instltutes of Health, che abbassa tali valori-soglia a 140 e 90. Quali le cause che provocano l'ipertensione? A un passo dal Duemila, nel 90 per cento dei casi ancora non si conoscono e si parla, allora, di ipertensione «primaria» o «essenziale». Ma se incerta è la genesi di questo stato morboso, è certo che occorre riconoscerlo tempestivamente e trattarlo in modo adeguato. Comunque spesso siamo noi stessi a favorirlo, con le nostre abitudini di tavola e di vita. Qui, si apre il capitolo dei «rimedi». Anzitutto è essenziale tenere sempre sotto controllo la situazione, senza minimizzarla e senza drammatizzarla: si tratta, cioè, di occuparsi della propria ipertensione evitando di preoccuparsene oltre misura. In aggiunta agli eventuali farmaci (nel casi lievi possono non essere necessari), è per tutti indispensabile seguire alcune semplici norme di natura iglenicodletetlca. Ecco le principali: • ridurre 11 consumo del sale e degli alimenti che ne contengono in quantità (formaggi, insaccati, cibi conservati); • mangiare meno grassi di origine animale; • praticare con regolarità del moto; • dormire a sufficienza; • smettere di fumare. r.r. Re Umberto 12 TORINO
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