La guerra mondiale dell'ufficiale Cobb sperduto in Africa
La guerra mondiale dell'ufficiale Cobb sperduto in Africa La guerra mondiale dell'ufficiale Cobb sperduto in Africa GLI scrittori africani di lingua inglese — da Coetzee, alla Gordimer, a Brink — non sembrano francamente spinti da una vocazione all'umorismo. Con una eccezione, almeno: quella di William Boyd, romanziere nato nel Ghana nel 1952 e formatosi poi In Europa tra Nizza, Glasgow e Oxford, dove ha pure Insegnato letteratura Inglese. Prova eloquente dt tale Inclinazione è ti suo ultimo romanzo, Stelle e strisce, pubblicato in Italia l'anno scorso. Un libro che si può leggere come l'avventura In versione aggiornata — da Est verso Ovest, dall'Europa verso l'America — di un innocente all'estero. Ora viene presentato ti romanzo precedente di Boyd, il suo secondo, Come neve al sole, che ci riporta nel continente cui almeno per nascita l'autore appartiene: l'Africa appunto, e per la precisione l'Africa orientale, anzi l'Africa orientale britannica, come era denominata nell'anno 1914 quando ha Ini¬ zio l'azione del romanzo. Qui, ti riverbero della guerra scoppiata In Europa trasforma ti confine tra colonie inglesi e colonie tedesche in un fronte fluido, incerto, lungo il quale si combattono eserciti che a loro volta sono un pallido riflesso, una caricatura delle armate Impegnate sulla Somme o sul Carso. «Un generale ubriacone, un esercito che sembrava le tribù di Babele, e tutti quanti che giravano In quella pianura arida senza la minima Idea di cosa volevano fare»; ecco in una sola frase un efficace ritratto della situazione. Il romanzo che Boyd ha situato su questo sfondo storico segue una doppia traccia: le vicende dei militari e civili che hanno avuto la sfortuna di esser coinvolti direttamente in questo conflitto caotico e remoto, e quelle dei rimasti a casa. Ecco così che l'ufficiale Gabriel Cobb si avvia alle armi dopo aver trascorso una luna di miele snervante e inconcludente, lasciando in Inghilterra la moglie Charis, af- Gabriel Cobb si trova a sperimentare una guerra diversa da quella immaginata: una guerra in cui capita di essere respinti da uno sciame micidiale dt api nel bel mezzo dt un attacco, ti nemico non si incontra quando lo si aspetta e viceversa, gli ordini sono mal dati e peggio eseguiti. Una guerra in cui sembra trovarsi a proprio agio, più di lui, un soldato come Bilderbeck, che sotto una maschera di freddezza e inflessibilità nasconde meccanismi mentali decisamente alterati. Unica voce della ragione e del buon senso, in questo scenario di disordine e di idiozia, è il coltivatore americano Tempie Smith, che dopo essere stato cacciato dalla sua proprietà dai tedeschi e derubato di preziosi macchinari agricoli dal suo miglior vicino, un tedesco appunto, si trova a dover fare da consulente logistico a ufficiali che a tutto sembrano disposti, meno che ad ascoltarlo. Su questo terreno, naturalmente, il senso del co¬ Illustrazione di Micheluzzi (da «Bab-el-Mundeb», ed. Milano Libri) festonata e perplessa, e ti fratello minore Felix, che dalle aule di Oxford viene scaraventato nel dramma dt un amore vietato con la cognata (oltre a un padre che, all'annuncio del ferimento e della cattura di Gabriel, comincerà a sprofondare nella follia).
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