Saggistica
Saggistica Saggistica ANCHE la più antica c rivoluzionaria invenzione dopo quella primordiale della pietra scheggiata, l'invenzione del fuoco, è aspramente contesa. Il fuoco nasce in Europa, sostenevano fino all'altro ieri i paleontologi, e indicavano come prova convincente i focolari di Lunel-Viel, che si fanno risalire a circa 450 mila anni fa, al periodo intermedio, con clima mite, tra la glaciazione di Mindel e quella di Riss. Altri focolari al di sopra di ogni sospetto erano ancora europei e di poco posteriori: quelli di Achebhcim in Alsazia, vecchi di 400 mila anni. * L'uso consapevole del fuoco sarebbe quindi venuto circa due milioni di anni dopo la lavorazione della pietra a percussione e sarebbe apparso nei Vecchio Mondo, con viva soddisfazione degli eurocentrici. Tutt'al più la disputa rimaneva in area mediterranea: il nazionalismo francese, infatti, ha subito un brutto colpo con la recentissima scoperta nella zona di Isernia di tracce di fuoco e di cibi cotti in un accampamento di 700 mila anni fa. Nuovi reperti affiorati nel Terzo Mondo vanificano tuttavia ogni sciovinismo occidentale. L'anno scorso Gowlett ha annunciato la scoperta di tracce di combustione associate a un'industria di pietre scheggiate a Chesowanja, nel Kenya: epoca, un milione e 420 mila anni fa. 1 fuochi africani sarebbero dunque due volte più antichi di quelli europei (e dei loro coetanei scoperti in Estremo Oriente). Ma il verbo al condizionale è d'obbligo, perché ci si muove su un terreno insicuro e traditore. Glynn Isaac, per esempio, ha subito contestato i ritrovamenti del Kenya sostenendo che quei piccoli frammenti bruciati, essendo sparsi su una superficie di oltre 20 metri quadrati, potrebbero benissimo essere originati da cause naturali. Altrettanto prudente è Catherine Pcrlès, docente di preistoria all'Università di Parigi X, nel suo volume Preistoria dei fuoco, ora tradotto da Einaudi. il lavoro della Perlès non presenta contributi nuovi, ma i una dotta discussione critica di tutta la letteratura sulle origini del fuoco. 11 risultato di questa analisi è distruttivo per una gran quantità di luoghi comuni. Il fatto è che fino a pochi anni fa la maggior parte dei paleontologi mancava di un autentico metodo scientifico. E scarseggiavano, anche, le tecniche valide per giungete a datazioni e riconoscimenti sicuri. Oggi che il metodo del radio-carbonio è defini¬ ♦»♦!♦>* L'8 settembre 40 anni dopo tivamente a punto (ideato da Willard Libby nel 1949, solo di recente è stato tarato con precisione), molti. discorsi paleontologi hanno assunto una diversa concretezza, e a ciò hanno anche contribuito lo studio chimico dei reperti che testimoniano i fuochi dell'alba dell'uomo e la sperimentazione in laboratorio dei mezzi che i nostri antenati paleolitici possono aver messo in atto per accenderli. Qualche luogo comune demolito dalla Peilès? Gli incendi naturali, per esempio, siano essi causati da un fulmine o da processi di autocombustione, so. no molto più rari di quanto generalmente si ritiene.
Persone citate: Catherine Pcrlès, Einaudi, Glynn Isaac, Lunel, Mindel, Vecchio Mondo, Viel, Willard Libby
Luoghi citati: Alsazia, Estremo Oriente, Europa, Kenya
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