L'innocenza oltraggiata in guerra e a casa nostra

L'innocenza oltraggiata, in guerra e a casa nostra L'innocenza oltraggiata, in guerra e a casa nostra Il ragazzo iraniano emerge disteso da una palude di fango insanguinato, con in mano un enorme fucile, anch'esso sagomato dal fango. Il ragazzo soldato non ha nome, non he avrà mai, per noi. Il fotografo ha fatto appena in tempo a coglierne gli occhi già duri e la mano sul fucile. Un'ora dopo il ragazzo sarà già morto, ucciso come altri tre milioni di «pasdaran», i minorenni «guerrieri di Dio» che l'ayatollah Khomeini ha voluto in prima linea nella maledetta palude di Bassora perché le mine nascoste nel fango dagli iracheni saltassero, uccidendo questi ragazzi ma salvando cosi gli uomini e 1 mezzi pesanti dell'esercito. Partendo per la mortale palude, come migliaia di al-, tri, anche questo ragazzo sconosciuto aveva marciato in piazza e osannato all'ayatollah portando in fronte un nastro con la parola «Martirio» (il «Dio lo vuole!» coranico): e gli stessi genitori erano, sono e saranno fieri di lui. Eppure questo ragaz¬ zo, nella foto, ha il volto intento e amaro di chi magari non sa ancora sparare e non vuole sparare, ma vuole comunque morire «per la causa di Dio». Questo ignoto Abele plagiato perché diventi Caino, fa parte di un esercito di ragazzi che al compiersi dei loro otto anni sono stati educati all'esercizio delle armi e destinati alla morte ■ Esami nulli In un liceo di Brescia? BRESCIA — D sindacato autonomo della scuola, Snals, ha chiesto al provveditore agli studi di Brescia, che al liceo scientifico «Calmivengano ripetuti gli esami di riparazione dei 421 alunni rimandati perché nei consigli di commissione d'esame per le prove di riparazione, il preside ha escluso gli insegnanti di religione. andare a liberare il Sepolcro di Cristo. Morirono tutti, lungo un viaggio infernale, di fame, di stenti, di aggressioni, di naufragi. E nessun •uomo di Dio» li fermò prima. C'era di mezzo una pietra — la pietra del Sepolcro di Cristo — da liberare dagli infedeli, come oggi c'è. per l'Islam, la pietra della Mecca. E le stragi continuano. Solo qualcuno comincia a capire. Suor Marie Thérèse. che insieme all'abbé Paul Gauthier. nella guerra arabo-israeliana del 1967, dopo aver curato e raccolto i bambini morti e feriti delle due parti in conflitto, scriveva nel suo diario: -Dove c'è una pietra "santa" nasce sempre una guerra "santa". Per me non vi sarà mai più alcuna pietra santa, né quella della Mecca né quella del Sepolcro di Cristo, o quelle delle moschee e del Muro del pianto, ma solo la sofferenza di tutti i bambini d'ogni razza per i quali e nei quali Cristo è morto*. Nazareno Fabbretti ro. il Comitato italiano dell'Unicef rinnova la richiesta, visto che anche da noi quella •carta» di fatto non esiste. Per ora esiste soltanto l'elenco delle vittime della nequizia delle famiglie, della cruenta guerra domestica contro migliaia d'innocenti. Privi come siamo di una cultura e di leggi per la difesa dei minori anche in Occidente, potrà sembrare addirittura grottesco indignarsi per reati ben maggiori almeno come numero, ma della stessa matrice, in Oriente: l'olocausto volontario dei «pasdaran» di dieci, dodici anni, immolati come «guerrieri di Dio», sia questo dio, in realtà, il petrolio in Iran o il consumo reso feticcio e legge dovunque altrove. Ricordate la «crociata dei fanciulli», contemporanea a San Francesco d'Assisi e alle grandi crociate del Medioevo? il «Dio lo vuole! ■ cristiano fanatizzò un vero «esercito,, di bambini, ragazzi e adolescenti che. disarmati ed esaltati, partirono da di¬ anche nel caso che 11 loro esercito vinca la guerra. Sono «militi Ignoti» ai quali presumibilmente nessuno edificherà un monumento: vittime predestinate uguali, nel tempo, a tante altre analoghe. Il suo volto è lo stesso volto di tanti altri bambini e ragazzi nelle sue medesime condizioni: ragazzi vietnamiti, cambogiani, sudafricani, cileni, afghani: campioni del grande stupro omicida perpetrato e perpetuato dai poteri e dai regimi fanatizzati che, ieri e oggi hanno decimato l'innocenza dei loro popoli in nome di Dio e del regime. Questa è r«innocenza oltraggiata» e sterminata in cui lo scrittore Georges Bemanos. già quarant'anni fa, vedeva il delitto più nefando della nostra epoca. Se nel mondo non ci fossero oggi altre guerre e carneficine, basterebbe questa da sola a far maledire tutte le altre. Eppure, anche sui massmedia dell'Occidente questa strage ha solo poche righe di notizia, qualche sporadica foto. Su altre stragi (e certo più che motivatamente) cadono le luci dei riflettori e le condanne dei dissidenti: sullo sterminio per aborto, sulla manovalanza infantile che anche in Italia, soprattutto in Italia, ingaggia i bambini per il più capillare e sicuro spaccio della droga, come sulla strage di bambini compiuta in Europa, in Italia, e negli altri Paesi opulenti, e spesso ad opera degli stessi genitori e parenti. Fanatizzare l'idea di Dio. fanatizzare la guerra consacrandola a ideali spenti o Inesistenti, fanatizzare un regime e un'ideologia, idolatrare le sicurezze e i consumi, in un modo o in un altro conduce sempre a farne pagare lo scotto ai più vulnerabili ed innocenti, agli anziani, ai ragazzi e addirittura ai bambini. Chi difende queste generazioni lacerale appena nate o appena giunte all'adolescenza? L'Onu ha proclamato da tempo una «Carta del diritti del fanciullo». Ma chi l'attua? In questi giorni a Ugnano Sabbiado- I versi Paesi dell'Europa per L'innocenza oltraggiata, in guerra e a casa nostra L'innocenza oltraggiata, in guerra e a casa nostra Il ragazzo iraniano emerge disteso da una palude di fango insanguinato, con in mano un enorme fucile, anch'esso sagomato dal fango. Il ragazzo soldato non ha nome, non he avrà mai, per noi. Il fotografo ha fatto appena in tempo a coglierne gli occhi già duri e la mano sul fucile. Un'ora dopo il ragazzo sarà già morto, ucciso come altri tre milioni di «pasdaran», i minorenni «guerrieri di Dio» che l'ayatollah Khomeini ha voluto in prima linea nella maledetta palude di Bassora perché le mine nascoste nel fango dagli iracheni saltassero, uccidendo questi ragazzi ma salvando cosi gli uomini e 1 mezzi pesanti dell'esercito. Partendo per la mortale palude, come migliaia di al-, tri, anche questo ragazzo sconosciuto aveva marciato in piazza e osannato all'ayatollah portando in fronte un nastro con la parola «Martirio» (il «Dio lo vuole!» coranico): e gli stessi genitori erano, sono e saranno fieri di lui. Eppure questo ragaz¬ zo, nella foto, ha il volto intento e amaro di chi magari non sa ancora sparare e non vuole sparare, ma vuole comunque morire «per la causa di Dio». Questo ignoto Abele plagiato perché diventi Caino, fa parte di un esercito di ragazzi che al compiersi dei loro otto anni sono stati educati all'esercizio delle armi e destinati alla morte ■ Esami nulli In un liceo di Brescia? BRESCIA — D sindacato autonomo della scuola, Snals, ha chiesto al provveditore agli studi di Brescia, che al liceo scientifico «Calmivengano ripetuti gli esami di riparazione dei 421 alunni rimandati perché nei consigli di commissione d'esame per le prove di riparazione, il preside ha escluso gli insegnanti di religione. andare a liberare il Sepolcro di Cristo. Morirono tutti, lungo un viaggio infernale, di fame, di stenti, di aggressioni, di naufragi. E nessun •uomo di Dio» li fermò prima. C'era di mezzo una pietra — la pietra del Sepolcro di Cristo — da liberare dagli infedeli, come oggi c'è. per l'Islam, la pietra della Mecca. E le stragi continuano. Solo qualcuno comincia a capire. Suor Marie Thérèse. che insieme all'abbé Paul Gauthier. nella guerra arabo-israeliana del 1967, dopo aver curato e raccolto i bambini morti e feriti delle due parti in conflitto, scriveva nel suo diario: -Dove c'è una pietra "santa" nasce sempre una guerra "santa". Per me non vi sarà mai più alcuna pietra santa, né quella della Mecca né quella del Sepolcro di Cristo, o quelle delle moschee e del Muro del pianto, ma solo la sofferenza di tutti i bambini d'ogni razza per i quali e nei quali Cristo è morto*. Nazareno Fabbretti ro. il Comitato italiano dell'Unicef rinnova la richiesta, visto che anche da noi quella •carta» di fatto non esiste. Per ora esiste soltanto l'elenco delle vittime della nequizia delle famiglie, della cruenta guerra domestica contro migliaia d'innocenti. Privi come siamo di una cultura e di leggi per la difesa dei minori anche in Occidente, potrà sembrare addirittura grottesco indignarsi per reati ben maggiori almeno come numero, ma della stessa matrice, in Oriente: l'olocausto volontario dei «pasdaran» di dieci, dodici anni, immolati come «guerrieri di Dio», sia questo dio, in realtà, il petrolio in Iran o il consumo reso feticcio e legge dovunque altrove. Ricordate la «crociata dei fanciulli», contemporanea a San Francesco d'Assisi e alle grandi crociate del Medioevo? il «Dio lo vuole! ■ cristiano fanatizzò un vero «esercito,, di bambini, ragazzi e adolescenti che. disarmati ed esaltati, partirono da di¬ anche nel caso che 11 loro esercito vinca la guerra. Sono «militi Ignoti» ai quali presumibilmente nessuno edificherà un monumento: vittime predestinate uguali, nel tempo, a tante altre analoghe. Il suo volto è lo stesso volto di tanti altri bambini e ragazzi nelle sue medesime condizioni: ragazzi vietnamiti, cambogiani, sudafricani, cileni, afghani: campioni del grande stupro omicida perpetrato e perpetuato dai poteri e dai regimi fanatizzati che, ieri e oggi hanno decimato l'innocenza dei loro popoli in nome di Dio e del regime. Questa è r«innocenza oltraggiata» e sterminata in cui lo scrittore Georges Bemanos. già quarant'anni fa, vedeva il delitto più nefando della nostra epoca. Se nel mondo non ci fossero oggi altre guerre e carneficine, basterebbe questa da sola a far maledire tutte le altre. Eppure, anche sui massmedia dell'Occidente questa strage ha solo poche righe di notizia, qualche sporadica foto. Su altre stragi (e certo più che motivatamente) cadono le luci dei riflettori e le condanne dei dissidenti: sullo sterminio per aborto, sulla manovalanza infantile che anche in Italia, soprattutto in Italia, ingaggia i bambini per il più capillare e sicuro spaccio della droga, come sulla strage di bambini compiuta in Europa, in Italia, e negli altri Paesi opulenti, e spesso ad opera degli stessi genitori e parenti. Fanatizzare l'idea di Dio. fanatizzare la guerra consacrandola a ideali spenti o Inesistenti, fanatizzare un regime e un'ideologia, idolatrare le sicurezze e i consumi, in un modo o in un altro conduce sempre a farne pagare lo scotto ai più vulnerabili ed innocenti, agli anziani, ai ragazzi e addirittura ai bambini. Chi difende queste generazioni lacerale appena nate o appena giunte all'adolescenza? L'Onu ha proclamato da tempo una «Carta del diritti del fanciullo». Ma chi l'attua? In questi giorni a Ugnano Sabbiado- I versi Paesi dell'Europa per

Persone citate: Georges Bemanos, Khomeini, Nazareno Fabbretti, Paul Gauthier, Suor Marie Thérèse