Una domenica tra i ragazzi del Golfo in libera uscita nel porto di Taranto di Giuseppe Zaccaria

Una domenica tra i ragazzi del Collo in libera uscita nel porlo di Taranto Una domenica tra i ragazzi del Collo in libera uscita nel porlo di Taranto La consegna è il silenzio, ma tutti si dicono tranquilli - Tutto è pronto per la partenza dla nave-rifornimento Vesuvio ha caricato tonnellate di provviste, pezzi di ricambio, DAL NOSTRO INVIATO TARANTO — Eccoli, i ragazzi del Golfo. Nella marea di divise bianche che sciama per le vie di Taranto (qui i marinai di leva sono quasi 14 mila) si individuano subito, e non per la mascella quadrata o l'aspetto deciso. Semplicemente, fra tutti i militari in libera uscita, in quella folla di pettorine blu che adesso invade il posto pubblico della Sip a due passi dall'Arsenale, sono fra i pochi che girano in borghese. Ma lo fanno in gruppo, quasi a rassicurarsi l'un l'altro. E poi mostrano nelle acconciature quell'inconfondibile variante del «taglio corto» che resta appannaggio dei barbieri militari. Allora, si va nel Golfo. Questa è l'ultima libera uscita prima della missione... Lo sguardo dei ragazzi non è proprio amichevole. Sono in quattro, parlano con un netto accento ligure, poco dopo da una mezza frase si capirà che appartengono al Battaglione San Marco. Uno chiarisce subito: .Abbiamo avuto ordine di stare zitti...*. Ma se sono qui è per telefonare ai parenti, l'ultimo saluto prima di salpare. Non è per sposare la retorica piagnona del figlio di mamma che parte soldà. ma insomma, giovanotti: voi come vi sentite? • Come siamo venuti a Taranto da La Spezia, cosi andiamo da Taranto al Gol¬ fo...*, fa uno. -Siamo volontari. C'è un ordine. Noi lo eseguiamo*. Sarà solo un'Impressione, ma è come se questi giovani stessero vivendo la prima missione militare che da quarantanni la nostra Marina si accinga a compiere come una specie di rappresentazione! come la nuova puntata di una storia già vista in tv. Poco più in là. in via D'Acquino, il posto dello shopping e del passeggio, altri tre giovanotti in borghese seguono estasiati il via vai delle ragazze. Anche voi nel Golfo? Attimo d'imbarazzo, poi una mezza risposta viene fuori. SI. domattina partiranno anche loro. Quando avete saputo che sareste andati a difendere le nostre navi? • Era mercoledì. Da allora è stata un'altalena, partiamo, non partiamo... Almeno, adesso è tutto chiaro, andiamo lì tranquilli. Se ho paura?' Mi secco' solo che da quelle parti faccia così caldo*. In senso meteorologico, naturalmente. Ma i mille dollari di premio (già, mille dollari: perché non un milione e quattrocentomila lire?) hanno influito nella scelta di presentarsi volontari? «Beh, si ..», fa quello che parlava del clima. • Defende me, salvabo te*, racconta adesso il motto della nave-rifornimento «Vesuvio», ancorata a poche centinaia di metri dalle quattro fregate del cui rifornimento da domani si dovrà occupare. •Difendimi, ti salverò*: e per prepararsi a questo compito, proprio ieri la vecchia nave appoggio ha caricato tonnellate di provviste. C'è di tutto: diciottómiià bottiglie di birra, ventimila succhi di frutta, sessantamila lattine fra Coca Cola, aranciate, chinotti e «Sprite». Il resto è fatto di missili, pezzi di ricambio, munizioni. Non fosse per la «Vesuvio», le modernissime fregate che si apprestano a salpare l'ancora avrebbero autonomia sufficiente solo a raggiungere la zona d'operazioni. La «Grecale», la «Scirocco», la «Perseo, muovendosi ad andatura non troppo sostenuta — sedici miglia l'ora — possono coprire senza problemi non più di 5 mila miglia. Starà alla vecchia «vivandiera» dal ventre stipato di ben di Dio assicurare il pieno successo di una missione che tutti si augurano ineruenta. Ma se poi. sulle calme acque del Golfo, dovesse apparire un barellino dei «pasdaran», se contro le nostre navi dovessero partire raffiche di mitragliera o colpi di bazooka? -Queste navi — è la risposta degli ufficiali — sono dotate dei migliori sistemi di difesa. Cannoni da 125/54. mitragliere binate, missili antiaerei Albatros, torrette da 478/70...*. La nostra squadra ' potrà contare anche sugli «Oto- della missi mat», missili che gli esperti di arte guerresca considerano più micidiali ancora dei famosi «Exocet», che nella guerra delle Falkland segnarono per gli argentini i rari momenti di successo. Ma è la copertura aerea quella che maggiormente preoccupa. Nel Golfo, è vero, le nostre navi saranno protette dai cinque elicotteri «Agusta Bell 212» che avranno a bordo. Già chiaro comunque è il fatto che l'avvistamento aereo, e il conseguente allarme, sarà quasi del tutto affidato ai radar volanti americani che incroceranno sulle nostre rotte. Giuseppe Zaccaria - Persiani: - Caucasici: flotta italiana: li e munizioni Una domenica tra i ragazzi del Collo in libera uscita nel porlo di Taranto Una domenica tra i ragazzi del Collo in libera uscita nel porlo di Taranto La consegna è il silenzio, ma tutti si dicono tranquilli - Tutto è pronto per la partenza dla nave-rifornimento Vesuvio ha caricato tonnellate di provviste, pezzi di ricambio, DAL NOSTRO INVIATO TARANTO — Eccoli, i ragazzi del Golfo. Nella marea di divise bianche che sciama per le vie di Taranto (qui i marinai di leva sono quasi 14 mila) si individuano subito, e non per la mascella quadrata o l'aspetto deciso. Semplicemente, fra tutti i militari in libera uscita, in quella folla di pettorine blu che adesso invade il posto pubblico della Sip a due passi dall'Arsenale, sono fra i pochi che girano in borghese. Ma lo fanno in gruppo, quasi a rassicurarsi l'un l'altro. E poi mostrano nelle acconciature quell'inconfondibile variante del «taglio corto» che resta appannaggio dei barbieri militari. Allora, si va nel Golfo. Questa è l'ultima libera uscita prima della missione... Lo sguardo dei ragazzi non è proprio amichevole. Sono in quattro, parlano con un netto accento ligure, poco dopo da una mezza frase si capirà che appartengono al Battaglione San Marco. Uno chiarisce subito: .Abbiamo avuto ordine di stare zitti...*. Ma se sono qui è per telefonare ai parenti, l'ultimo saluto prima di salpare. Non è per sposare la retorica piagnona del figlio di mamma che parte soldà. ma insomma, giovanotti: voi come vi sentite? • Come siamo venuti a Taranto da La Spezia, cosi andiamo da Taranto al Gol¬ fo...*, fa uno. -Siamo volontari. C'è un ordine. Noi lo eseguiamo*. Sarà solo un'Impressione, ma è come se questi giovani stessero vivendo la prima missione militare che da quarantanni la nostra Marina si accinga a compiere come una specie di rappresentazione! come la nuova puntata di una storia già vista in tv. Poco più in là. in via D'Acquino, il posto dello shopping e del passeggio, altri tre giovanotti in borghese seguono estasiati il via vai delle ragazze. Anche voi nel Golfo? Attimo d'imbarazzo, poi una mezza risposta viene fuori. SI. domattina partiranno anche loro. Quando avete saputo che sareste andati a difendere le nostre navi? • Era mercoledì. Da allora è stata un'altalena, partiamo, non partiamo... Almeno, adesso è tutto chiaro, andiamo lì tranquilli. Se ho paura?' Mi secco' solo che da quelle parti faccia così caldo*. In senso meteorologico, naturalmente. Ma i mille dollari di premio (già, mille dollari: perché non un milione e quattrocentomila lire?) hanno influito nella scelta di presentarsi volontari? «Beh, si ..», fa quello che parlava del clima. • Defende me, salvabo te*, racconta adesso il motto della nave-rifornimento «Vesuvio», ancorata a poche centinaia di metri dalle quattro fregate del cui rifornimento da domani si dovrà occupare. •Difendimi, ti salverò*: e per prepararsi a questo compito, proprio ieri la vecchia nave appoggio ha caricato tonnellate di provviste. C'è di tutto: diciottómiià bottiglie di birra, ventimila succhi di frutta, sessantamila lattine fra Coca Cola, aranciate, chinotti e «Sprite». Il resto è fatto di missili, pezzi di ricambio, munizioni. Non fosse per la «Vesuvio», le modernissime fregate che si apprestano a salpare l'ancora avrebbero autonomia sufficiente solo a raggiungere la zona d'operazioni. La «Grecale», la «Scirocco», la «Perseo, muovendosi ad andatura non troppo sostenuta — sedici miglia l'ora — possono coprire senza problemi non più di 5 mila miglia. Starà alla vecchia «vivandiera» dal ventre stipato di ben di Dio assicurare il pieno successo di una missione che tutti si augurano ineruenta. Ma se poi. sulle calme acque del Golfo, dovesse apparire un barellino dei «pasdaran», se contro le nostre navi dovessero partire raffiche di mitragliera o colpi di bazooka? -Queste navi — è la risposta degli ufficiali — sono dotate dei migliori sistemi di difesa. Cannoni da 125/54. mitragliere binate, missili antiaerei Albatros, torrette da 478/70...*. La nostra squadra ' potrà contare anche sugli «Oto- della missi mat», missili che gli esperti di arte guerresca considerano più micidiali ancora dei famosi «Exocet», che nella guerra delle Falkland segnarono per gli argentini i rari momenti di successo. Ma è la copertura aerea quella che maggiormente preoccupa. Nel Golfo, è vero, le nostre navi saranno protette dai cinque elicotteri «Agusta Bell 212» che avranno a bordo. Già chiaro comunque è il fatto che l'avvistamento aereo, e il conseguente allarme, sarà quasi del tutto affidato ai radar volanti americani che incroceranno sulle nostre rotte. Giuseppe Zaccaria - Persiani: - Caucasici: flotta italiana: li e munizioni

Persone citate: Perseo

Luoghi citati: Falkland, La Spezia, Taranto