La Langa canta un inno al vino
La Langa canta un inno al vino La Langa canta un inno al vino «Fast food» e «Bomber» al rito vendemmiale DAL NOSTRO INVIATO Tanta gente felice, per una serata che, oltre a quindici belle canzoni, ha regalato un'oncia di buonumore con Ezio Greggio e Gianfranco D'Angelo, due personaggi amati dal pubblico del «Drive in», piombati su queste colline roccaforte dell'enologia cuneese con una raffica di comicità e con l'essenza della femminilità del loro spettacolo, le «Fast food» Luciana e. Tati e-la «Bomber» Cindy. E su tutto, il marchio della funzionalità impresso dalla regia scattante di un Beppe Recchia in gran forma e da una Gabriella Giordano, presentatrice frizzante e spigliata. Un cast d'eccezione per un Festival che sta puntando verso nuovi orizzonti. NEIVE — Sul saliscendi delle colline che attorniano Alba, i filari delle viti curati come aiuole di un giardino svizzero attendono dal sole settembrino il regalo dell'ultima tintarella ai loro grappoli. A giorni si apre la vendemmia, con le uve Moscato, già tutte d'un color oro appena fuso. Poi, avanti con tutte le altre destinate a produrre ottimi barbera o vini dai blasoni di nobili baroli e barbareschi. Ovunque sulla Langa, dove aleggiano e si concretizzano, in luoghi e personaggi, i ricordi di Pavese e di Fenoglio, si assiste in questi giorni ad evocazioni di antichi riti propiziatori dal cerimoniale rinnovato. Qui a Neive l'attesa, che precede le fatiche della vendemmia, da cinque anni ruota attorno alla serata conclusiva del «Festival nazionale enoico», organizzato da una Pro loco efficiente, che ha saputo farlo crescere nella professionalità, tanto da accaparrarsi personaggi impegnati a livello nazionale nel mondo dello spettacolo e imporre una severa selezione alle canzoni in gara. Il Festival segna il momento in cui uomini e donne che dalla primavera sudano sulla terra dura e bianca si concedono un intervallo. Controllano gli umori del cielo, i tralci sui quali il verde delle foglie si sfuma di giallo e rosso, i chicchi che si riempiono di succo zuccherino e attraverso le nuove canzoni chiedono alla Natura e ai suoi elementi il dono di una buona vendemmia. Sabato sera hanno gremito, scendendo dalle colline o salendo dalle valli, la pittoresca piazzetta del borgo vecchio, dove quindici cantanti hanno lanciato alle stelle il loro inno al vino, alla terra langarola, all'uomo rimasto ancorato ai valori dei campi, al lavoro dei padri e dei nonni. E hanno cominciato a sfollare quando il campanile aveva già dato il tocco dell'una di domenica. Vito Brasa CHE TE La Langa canta un inno al vino La Langa canta un inno al vino «Fast food» e «Bomber» al rito vendemmiale DAL NOSTRO INVIATO Tanta gente felice, per una serata che, oltre a quindici belle canzoni, ha regalato un'oncia di buonumore con Ezio Greggio e Gianfranco D'Angelo, due personaggi amati dal pubblico del «Drive in», piombati su queste colline roccaforte dell'enologia cuneese con una raffica di comicità e con l'essenza della femminilità del loro spettacolo, le «Fast food» Luciana e. Tati e-la «Bomber» Cindy. E su tutto, il marchio della funzionalità impresso dalla regia scattante di un Beppe Recchia in gran forma e da una Gabriella Giordano, presentatrice frizzante e spigliata. Un cast d'eccezione per un Festival che sta puntando verso nuovi orizzonti. NEIVE — Sul saliscendi delle colline che attorniano Alba, i filari delle viti curati come aiuole di un giardino svizzero attendono dal sole settembrino il regalo dell'ultima tintarella ai loro grappoli. A giorni si apre la vendemmia, con le uve Moscato, già tutte d'un color oro appena fuso. Poi, avanti con tutte le altre destinate a produrre ottimi barbera o vini dai blasoni di nobili baroli e barbareschi. Ovunque sulla Langa, dove aleggiano e si concretizzano, in luoghi e personaggi, i ricordi di Pavese e di Fenoglio, si assiste in questi giorni ad evocazioni di antichi riti propiziatori dal cerimoniale rinnovato. Qui a Neive l'attesa, che precede le fatiche della vendemmia, da cinque anni ruota attorno alla serata conclusiva del «Festival nazionale enoico», organizzato da una Pro loco efficiente, che ha saputo farlo crescere nella professionalità, tanto da accaparrarsi personaggi impegnati a livello nazionale nel mondo dello spettacolo e imporre una severa selezione alle canzoni in gara. Il Festival segna il momento in cui uomini e donne che dalla primavera sudano sulla terra dura e bianca si concedono un intervallo. Controllano gli umori del cielo, i tralci sui quali il verde delle foglie si sfuma di giallo e rosso, i chicchi che si riempiono di succo zuccherino e attraverso le nuove canzoni chiedono alla Natura e ai suoi elementi il dono di una buona vendemmia. Sabato sera hanno gremito, scendendo dalle colline o salendo dalle valli, la pittoresca piazzetta del borgo vecchio, dove quindici cantanti hanno lanciato alle stelle il loro inno al vino, alla terra langarola, all'uomo rimasto ancorato ai valori dei campi, al lavoro dei padri e dei nonni. E hanno cominciato a sfollare quando il campanile aveva già dato il tocco dell'una di domenica. Vito Brasa CHE TE
Persone citate: Beppe Recchia, Ezio Greggio, Fast, Fenoglio, Gianfranco D'angelo, Moscato, Pavese, Tati
Luoghi citati: Neive
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