Mara Berni vent'anni dopo

Mara Berni vent'anni dopo Mara Berni vent'anni dopo coraggio che aveva nel fare anche personaggi sgradevoli, antipatici». Adesso tatto questo sembra molto lontano. Pensa che 11 pubblico la ricordi ancora? •Molti mi ricordano ancora, dato che mi scrivono, e anche perché spesso la Rai o altre televisioni mandano in onda quei film...». E lei si rivede con nostalgia? •Non 11 vedo per niente. Quando mi è capitato non mi riconosco nemmeno. Se mi telefonano per awertir- pito che ero tagliata per fare questo lavoro, una dote, che coltivavo nel mio subconscio». . . E quando è passata al professionismo vero e proprio? «C'è sato prima uh perìodo dilettantistico, in cui fotografavo amici e amiche, poi qualcuno mi dice: tu conosci tutti nel mondo dello spettacolo, perché non fai dei servizi ad attori e attrici per i rotocalchi? C'è grande richiesta di belle foto... Già, perché no? MI sono detta. E ho cominciato». Tutto facile, allora, avrà trovato ognuno disponibile... «Tutt'altro. Proprio quelli che conoscevo mi dicevano no, con scuse cortesi. Perfino Alberto Sordi, sia pur garbatamente, ha rimandato alle 'calende greche. Allora sono passata a chi non mi conosceva, a nome del rotocalco che aveva commissionato il servizio. La prima che ha acconsentito, anche perché stava facendo un importante sceneggiato, è stata Vimi Lisi. E da allora sono diventata una specie di sua fotografa ufficiale». Orami avrà fotografato quasi tuttL» «Beh, si. ormai quasi tutti. Posso citare gli ultimi: Loretta Goggi, Franco Nero, Simona Marchini (che ho ripreso nell'arco di una intera giornata), Eleonora Giorgi, Nancy Brilli, Lea Massari, Fernando Rey, Vincent Spano...». Preferisce fotografare I signori uomini o le donne? «Preferirei fare gli uomini. Le donne vogliono essere riprese al meglio, sempre belle, non hanno interesse che venga scoperto qualcosa della loro anima. Negli uomini Invece puoi a volte cogliere una espressione inconsueta, intima, e non devi nemmeno preoccuparti di nascondere qualche ruga cattivella. Per contro l'uomo, chiunque sia, diciamo che si "vende" meno della donna. Le donne sono più richieste specie per le copertine». Lamberto Antonelli Mara Berni negli Anni 60 è stata una di quelle attrici superdotate (ma la «maggiorata» si avviava a essere off) con cui ogni italiano ha sognato di passare una notte. Di film ne ha fatti 45, alcuni con registi del calibro di Lattuada e Zampa, molti altri di quelli tirati via a razzo. Una quindicina, come «Buonanotte avvocato», «n moralista*, • Il vigile» a fianco di Alberto Sordi del quale sembrava la partner ideale. Ancora oggi bellissima donna, molto appariscente ma più raffinata che ai suol verdi anni, abita in una delle zone più nobili di Roma, in un attico di via Panama con vasta terrazza che si sporge su un grande parco, insieme a dodici gatti che ha raccolto dalla strada e gli apparecchi del suo studio fotografico. Perché adesso è la fotografa di divi e dive, Nostagie? Rimpianti? «Un unico rimpianto: quello di non aver accettato una proposta di Garinei e Giovannini che volevano lanciarmi nella rivista musicale. Ma allora ero giovanissima, non molto ambiziosa, anzi un po' indolente. In fondo ho fatto solo quello che mi capitava o che mi offrivano, non mi sono mai impegnata con tenacia». Com'era U suo rapporto con Sordi? «Cameratesco, da compagni di lavoro, reciprocamente rispettoso perché Alberto è sempre molto compito, anzi, specie nella vita privata, è molto serio, posato, meno gioviale di quanto si potrebbe pensare. Una volta, mentre giravamo una scena, nell'awlcinarsi per darmi uh bacio, mi cacciò il naso nell'occhio. Un dolore tremendo. La lavorazione fu sospesa e l'occhio mi lacrimò per due ore». Non c'è stato un legame sentimentale fra voi? •SI, lo so, qualcuno ne ha parlato. Ma non è vero niente, a un amore non ci abbiamo mai pensato. Io lo trovavo un gran professionista e l'ammiravo per il Mara Berni vent'anni dopo Mara Berni vent'anni dopo coraggio che aveva nel fare anche personaggi sgradevoli, antipatici». Adesso tatto questo sembra molto lontano. Pensa che 11 pubblico la ricordi ancora? •Molti mi ricordano ancora, dato che mi scrivono, e anche perché spesso la Rai o altre televisioni mandano in onda quei film...». E lei si rivede con nostalgia? •Non 11 vedo per niente. Quando mi è capitato non mi riconosco nemmeno. Se mi telefonano per awertir- pito che ero tagliata per fare questo lavoro, una dote, che coltivavo nel mio subconscio». . . E quando è passata al professionismo vero e proprio? «C'è sato prima uh perìodo dilettantistico, in cui fotografavo amici e amiche, poi qualcuno mi dice: tu conosci tutti nel mondo dello spettacolo, perché non fai dei servizi ad attori e attrici per i rotocalchi? C'è grande richiesta di belle foto... Già, perché no? MI sono detta. E ho cominciato». Tutto facile, allora, avrà trovato ognuno disponibile... «Tutt'altro. Proprio quelli che conoscevo mi dicevano no, con scuse cortesi. Perfino Alberto Sordi, sia pur garbatamente, ha rimandato alle 'calende greche. Allora sono passata a chi non mi conosceva, a nome del rotocalco che aveva commissionato il servizio. La prima che ha acconsentito, anche perché stava facendo un importante sceneggiato, è stata Vimi Lisi. E da allora sono diventata una specie di sua fotografa ufficiale». Orami avrà fotografato quasi tuttL» «Beh, si. ormai quasi tutti. Posso citare gli ultimi: Loretta Goggi, Franco Nero, Simona Marchini (che ho ripreso nell'arco di una intera giornata), Eleonora Giorgi, Nancy Brilli, Lea Massari, Fernando Rey, Vincent Spano...». Preferisce fotografare I signori uomini o le donne? «Preferirei fare gli uomini. Le donne vogliono essere riprese al meglio, sempre belle, non hanno interesse che venga scoperto qualcosa della loro anima. Negli uomini Invece puoi a volte cogliere una espressione inconsueta, intima, e non devi nemmeno preoccuparti di nascondere qualche ruga cattivella. Per contro l'uomo, chiunque sia, diciamo che si "vende" meno della donna. Le donne sono più richieste specie per le copertine». Lamberto Antonelli Mara Berni negli Anni 60 è stata una di quelle attrici superdotate (ma la «maggiorata» si avviava a essere off) con cui ogni italiano ha sognato di passare una notte. Di film ne ha fatti 45, alcuni con registi del calibro di Lattuada e Zampa, molti altri di quelli tirati via a razzo. Una quindicina, come «Buonanotte avvocato», «n moralista*, • Il vigile» a fianco di Alberto Sordi del quale sembrava la partner ideale. Ancora oggi bellissima donna, molto appariscente ma più raffinata che ai suol verdi anni, abita in una delle zone più nobili di Roma, in un attico di via Panama con vasta terrazza che si sporge su un grande parco, insieme a dodici gatti che ha raccolto dalla strada e gli apparecchi del suo studio fotografico. Perché adesso è la fotografa di divi e dive, Nostagie? Rimpianti? «Un unico rimpianto: quello di non aver accettato una proposta di Garinei e Giovannini che volevano lanciarmi nella rivista musicale. Ma allora ero giovanissima, non molto ambiziosa, anzi un po' indolente. In fondo ho fatto solo quello che mi capitava o che mi offrivano, non mi sono mai impegnata con tenacia». Com'era U suo rapporto con Sordi? «Cameratesco, da compagni di lavoro, reciprocamente rispettoso perché Alberto è sempre molto compito, anzi, specie nella vita privata, è molto serio, posato, meno gioviale di quanto si potrebbe pensare. Una volta, mentre giravamo una scena, nell'awlcinarsi per darmi uh bacio, mi cacciò il naso nell'occhio. Un dolore tremendo. La lavorazione fu sospesa e l'occhio mi lacrimò per due ore». Non c'è stato un legame sentimentale fra voi? •SI, lo so, qualcuno ne ha parlato. Ma non è vero niente, a un amore non ci abbiamo mai pensato. Io lo trovavo un gran professionista e l'ammiravo per il

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