La Malfa vi manda a dire

Nostra intervista al nuovo segretario repubblicano Nostra intervista al nuovo segretario repubblicano la Malfa vi manda a dire Problemi urgenti: «Al primo posto la disoccupazione» - Sui referendum: «Non temo il responso delle urne: tutti no, meno che per l'Inquirente» - In politica «troppi strabismi» ROMA — Fin troppo cauto è parso 11 primo discorso di Giorgio La Malfa da segretario del pri. Equidistanza interna fra Spadolini e Visentin!, equidistanza esterna fra de e psi, preoccupazioni e Impegni di profilo generale, ma rarissime le parole dure, niente stoccate polemiche, nessuna freccia avvelenata. Giorgio La Malfa ha perso la grinta? Il nuovo segretario repubblicano ha scelto la linea morbida? O più semplicemente ha deciso di stare un po' alla finestra? mA leggere attentamente quel discorso, vedrà che i problemi sono indicati con molta chiarezza, cosi come le cose che considero importanti nella vita politica italiana. Ed è sui problemi che si fanno le battaglie, non sui partiti o le persone*. Ha già annunciato l'impegno del pri per il «no» a tutti 1 referendum di novembre, tranne a quello per l'abolizione dell'Inquirente. Non teme di portare il partito ad un'altra sconfitta? •Non è questione di temere sconfitte, qui ci sono valori di fondo da difendere. Abbiamo sempre detto di essere contrari alla giustieia politica per i ministri, ma l'altro referendum sulla responsabilità civile dei giudici punta in sostanza a ridurre l'autonomia della magistratura; e qualcuno che difende l'autonomia della magistratura è bene che ci sia in questo Paese. Cosi come i referendum sul nucleare, che lasciano nella nebbia assoluta il futuro energetico dell'Italia. Si pensi alla situazione del Golfo, a quel che sta succedendo sulle rotte del petrolio: come si fa a aire, a cuor leggero, usciamo dall'energia nucleare?-. Lei ha tracciato un programma di massima per far risalire 11 pri dalla sconfitta elettorale del giugno scorso. Dove vuol portarlo? •Il pri si, posiziona sui problemi détta società italiana, ascolta le voci della società italiana e se ne fa' interprete. Credo che questo sia il modo più sicuro per risalire». E 11 patto con il pll? •Spero che i rapporti con il pli, del resto già buoni, possano ulteriormente incrementarsi. In una fase nella quale de, psi e pei sono alla ricerca di nuovi equilibri che in qualche modo li vedano coinvolti, credo che repubblicani e liberali abbiano molti punti di vista in comune da far valere. E, insieme, possono farli valere con più forza*. L'hanno definita un segretario doc, per il nome che porta. Lei ha rifiutato l'acclamazione preferendo lo scrutinio segreto: prova di carattere? Un segnale per il rispetto di regole del gioco spesso trascurate nella vita dei partiti? • Vede, è inevitabile che nel mio caso il nome che porto possa essere considerato un elemento di influenza sul giudizio. Un motivo in più, dunque, per chiedere ai repubblicani di esprimersi in tutta coscienza. Ma mi fa piacere che qualcuno colga il significato di richiamo al rispetto delle regole che, nella vita dei partiti, hanno un grande bisogno di essére osservate con maggior rigore*. Torniamo alla nuova fase politica che si è aperta e a quello «strabismo» che lei imputa ai tre maggiori partiti. Anche il pri dovrà fare le sue scelte. Come intende orientarsi? «Le incertezze di questa nuova fase politica sono ben rappresentate dalle difficilissime condizioni nelle quali si trova ad operare il governo guidato da Goria, che si presenta come un punto provvisorio di equilibrio tra due forze, la de e il psi, che si muovono in direzioni divergenti. Questo governo nasce da un'intuizione del Presidente della Repubblica, che lo ha individuato come unica soluzione possibile nel momento in cui la pur difficilissima solidarietà fra de e psi, mantenuta durante la precedente legislatura, è dispersa*. •Ora noi assistiamo ad una fase di esplorazione in cui ciascuno dei tre maggiori partiti, mentre parla con uno degli altri due strizza l'occhio al terzo. Non possiamo sapere coma andrà a finire questa ridda di messaggi incrociati e sotterranei. Diciamo però che non vi assisteremo passivamente, e soprattutto non per¬ metteremo che si svolga ai danni degli interessi generali del Paese. Come abbiamo già fatto, ci opporremo a quelle posizioni strumentali che intendono sottomettere problemi vitali dell'Italia, come le scelte di politica estera, ad alleanze surrettizie fra i partiti: e anzi, lo faremo con maggior vigore*. Nella sua agenda politica, quali sono 1 problemi principali che governo, partiti e forze sociali dovrebbero affrontare? •Posto d'onore alla politica economica e alla politica estera. Nell'ambito della prima, un riferimento essenziale alla questione della disoccupazione, per la quale non mi sembra esistano programmi adeguati. E vorrei ricordare che Franco Modigliani ci. ha ripetuto proprio in questi giorni che più tardi questo problema viene affrontato, maggiori sono i costi che esso impone: e noi siamo già un bel po'in ritardo*. •Poi maggiore chiarezza in politica estera, dove qualche volta sembra che la nostra adesione al sistema occidentale sia una sofferenza o un dato di fatto da accettare più o meno passivamente, piuttosto che il frutto di una scelta consona a sicurezza e sviluppo economico*. •E poi la scuola, la casa, la'sanità, i servizi pubblici, l'agricoltura, l'ambiente*. già. pen. Nostra intervista al nuovo segretario repubblicano Nostra intervista al nuovo segretario repubblicano la Malfa vi manda a dire Problemi urgenti: «Al primo posto la disoccupazione» - Sui referendum: «Non temo il responso delle urne: tutti no, meno che per l'Inquirente» - In politica «troppi strabismi» ROMA — Fin troppo cauto è parso 11 primo discorso di Giorgio La Malfa da segretario del pri. Equidistanza interna fra Spadolini e Visentin!, equidistanza esterna fra de e psi, preoccupazioni e Impegni di profilo generale, ma rarissime le parole dure, niente stoccate polemiche, nessuna freccia avvelenata. Giorgio La Malfa ha perso la grinta? Il nuovo segretario repubblicano ha scelto la linea morbida? O più semplicemente ha deciso di stare un po' alla finestra? mA leggere attentamente quel discorso, vedrà che i problemi sono indicati con molta chiarezza, cosi come le cose che considero importanti nella vita politica italiana. Ed è sui problemi che si fanno le battaglie, non sui partiti o le persone*. Ha già annunciato l'impegno del pri per il «no» a tutti 1 referendum di novembre, tranne a quello per l'abolizione dell'Inquirente. Non teme di portare il partito ad un'altra sconfitta? •Non è questione di temere sconfitte, qui ci sono valori di fondo da difendere. Abbiamo sempre detto di essere contrari alla giustieia politica per i ministri, ma l'altro referendum sulla responsabilità civile dei giudici punta in sostanza a ridurre l'autonomia della magistratura; e qualcuno che difende l'autonomia della magistratura è bene che ci sia in questo Paese. Cosi come i referendum sul nucleare, che lasciano nella nebbia assoluta il futuro energetico dell'Italia. Si pensi alla situazione del Golfo, a quel che sta succedendo sulle rotte del petrolio: come si fa a aire, a cuor leggero, usciamo dall'energia nucleare?-. Lei ha tracciato un programma di massima per far risalire 11 pri dalla sconfitta elettorale del giugno scorso. Dove vuol portarlo? •Il pri si, posiziona sui problemi détta società italiana, ascolta le voci della società italiana e se ne fa' interprete. Credo che questo sia il modo più sicuro per risalire». E 11 patto con il pll? •Spero che i rapporti con il pli, del resto già buoni, possano ulteriormente incrementarsi. In una fase nella quale de, psi e pei sono alla ricerca di nuovi equilibri che in qualche modo li vedano coinvolti, credo che repubblicani e liberali abbiano molti punti di vista in comune da far valere. E, insieme, possono farli valere con più forza*. L'hanno definita un segretario doc, per il nome che porta. Lei ha rifiutato l'acclamazione preferendo lo scrutinio segreto: prova di carattere? Un segnale per il rispetto di regole del gioco spesso trascurate nella vita dei partiti? • Vede, è inevitabile che nel mio caso il nome che porto possa essere considerato un elemento di influenza sul giudizio. Un motivo in più, dunque, per chiedere ai repubblicani di esprimersi in tutta coscienza. Ma mi fa piacere che qualcuno colga il significato di richiamo al rispetto delle regole che, nella vita dei partiti, hanno un grande bisogno di essére osservate con maggior rigore*. Torniamo alla nuova fase politica che si è aperta e a quello «strabismo» che lei imputa ai tre maggiori partiti. Anche il pri dovrà fare le sue scelte. Come intende orientarsi? «Le incertezze di questa nuova fase politica sono ben rappresentate dalle difficilissime condizioni nelle quali si trova ad operare il governo guidato da Goria, che si presenta come un punto provvisorio di equilibrio tra due forze, la de e il psi, che si muovono in direzioni divergenti. Questo governo nasce da un'intuizione del Presidente della Repubblica, che lo ha individuato come unica soluzione possibile nel momento in cui la pur difficilissima solidarietà fra de e psi, mantenuta durante la precedente legislatura, è dispersa*. •Ora noi assistiamo ad una fase di esplorazione in cui ciascuno dei tre maggiori partiti, mentre parla con uno degli altri due strizza l'occhio al terzo. Non possiamo sapere coma andrà a finire questa ridda di messaggi incrociati e sotterranei. Diciamo però che non vi assisteremo passivamente, e soprattutto non per¬ metteremo che si svolga ai danni degli interessi generali del Paese. Come abbiamo già fatto, ci opporremo a quelle posizioni strumentali che intendono sottomettere problemi vitali dell'Italia, come le scelte di politica estera, ad alleanze surrettizie fra i partiti: e anzi, lo faremo con maggior vigore*. Nella sua agenda politica, quali sono 1 problemi principali che governo, partiti e forze sociali dovrebbero affrontare? •Posto d'onore alla politica economica e alla politica estera. Nell'ambito della prima, un riferimento essenziale alla questione della disoccupazione, per la quale non mi sembra esistano programmi adeguati. E vorrei ricordare che Franco Modigliani ci. ha ripetuto proprio in questi giorni che più tardi questo problema viene affrontato, maggiori sono i costi che esso impone: e noi siamo già un bel po'in ritardo*. •Poi maggiore chiarezza in politica estera, dove qualche volta sembra che la nostra adesione al sistema occidentale sia una sofferenza o un dato di fatto da accettare più o meno passivamente, piuttosto che il frutto di una scelta consona a sicurezza e sviluppo economico*. •E poi la scuola, la casa, la'sanità, i servizi pubblici, l'agricoltura, l'ambiente*. già. pen.

Persone citate: Franco Modigliani, Giorgio La Malfa, Goria, Spadolini, Visentin

Luoghi citati: Italia, Roma